Le tensioni esplose nelle carceri umbre nelle ultime settimane riportano alla ribalta una questione che non può più essere ignorata. Tra incendi, aggressioni e sovraffollamento, il sistema penitenziario della regione mostra segnali evidenti di collasso. A sollevare il tema è il senatore Walter Verini (Pd), che dopo le parole del garante Caforio accusa il governo di immobilismo di fronte a una crisi ormai strutturale.

Verini, Pd: “Irresponsabile ignorare il dramma delle carceri”

Walter Verini, segretario della commissione Giustizia e capogruppo Pd in Antimafia, ha espresso forte preoccupazione per gli episodi verificatisi nei penitenziari di Spoleto e Terni.

Di fronte agli ultimi gravi episodi accaduti nelle carceri di Spoleto e Terni abbiamo consumato sdegno, preoccupazione, allarmi. Hanno ragione il Garante delle carceri, i sindacati della Polizia penitenziaria: basta parole, occorrono fatti. E hanno ragione i detenuti che anche nelle carceri umbre scontano la pena in condizioni troppo spesso difficilissime e in certi casi invivibili. Questo Governo, questo ministro chiudono gli occhi di fronte ai drammi. Non ascoltano gli appelli del Papa. Ignorano le parole del Presidente Mattarella”, dichiara Verini in una nota.

Il senatore annuncia inoltre la partecipazione, insieme all’arcivescovo Boccardo, all’apertura della Porta Santa nel carcere di Spoleto. Un simbolo di speranza costruito dagli stessi detenuti, un’occasione alla quale non si può non partecipare proprio per lanciare un messaggio di speranza.

Dopo quello del Papa a Rebibbia, un altro gesto, un’altra testimonianza di umanità, civiltà cui non si può, non si deve opporre indifferenza”, afferma. “Sarebbe oltremodo colpevole e fin dai prossimi giorni saremo in tanti impegnati a chiedere interventi urgentissimi contro il sovraffollamento, le condizioni disumane, per la difesa del lavoro della polizia penitenziaria. Per una pena certa, ma rieducativa. Così si investe anche nella sicurezza della società”, conclude la nota del senatore del Pd Walter Verini sulla situazione carceri in Umbria.

Tensione e violenza nelle carceri umbre tra Natale e Capodanno

I drammatici eventi verificatisi nei penitenziari di Spoleto e Terni hanno acceso i riflettori su un sistema carcerario già in forte difficoltà. La notte di Capodanno, un incendio appiccato da un detenuto a Spoleto ha causato il ferimento di sei agenti della Polizia Penitenziaria, due detenuti e altri due poliziotti, costringendo numerosi operatori sanitari a intervenire.

L’incidente è stato definito “gravissimo” dal garante regionale dei detenuti, Giuseppe Caforio, che ha sottolineato come la situazione nelle carceri umbre sia ormai al limite.

Non meno preoccupante quanto accaduto a Terni nei giorni successivi. Tre detenuti marocchini hanno devastato un’intera sezione, distruggendo telecamere e aggredendo gli agenti di servizio. Fabrizio Bonino, segretario regionale del Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria (Sappe), continua a denunciare le gravi condizioni di lavoro degli agenti penitenziari. E descrive la situazione come un’escalation di violenza alla quale bisogna mettere un freno.

Ma cosa è successo precisamente nel penitenziario ternano? I tre detenuti hanno aggredito fisicamente il poliziotto di servizio e tentato di forzare l’accesso all’infermeria. Non riuscendo nel loro intento, uno di loro ha proseguito la distruzione al piano terra, minacciando un agente con un frammento di vetro, causando ulteriore tensione all’interno del carcere.

Agire subito prima che sia troppo tardi

Gli episodi di violenza e le condizioni di vita nei penitenziari umbri hanno riacceso il dibattito sulla necessità di un intervento strutturale. Verini (Pd) insiste sull’importanza di un approccio che garantisca sicurezza nelle carceri, ma anche dignità e opportunità di recupero ai detenuti.

La questione del sovraffollamento e delle condizioni di vita precarie è stata più volte segnalata anche dal garante regionale e dalle associazioni per i diritti dei detenuti. Come sottolineato dal senatore Verini, tuttavia, le risposte del governo tardano ad arrivare.