In arrivo un importante potenziamento per la Polizia penitenziaria umbra, chiamata da tempo a fronteggiare criticità legate alla carenza di personale e alla crescente complessità della gestione carceraria. Con la conclusione del 185° corso allievi, saranno infatti 77 i nuovi agenti destinati agli istituti penitenziari della regione, nell’ambito di un più ampio piano nazionale che prevede 2.060 assunzioni complessive su tutto il territorio italiano.
L’annuncio è stato reso noto dai sottosegretari Andrea Delmastro delle Vedove (Giustizia) ed Emanuele Prisco (Interno), che hanno evidenziato come il provvedimento rappresenti “una concreta inversione di rotta nella gestione della sicurezza penitenziaria”, rispondendo in maniera tangibile alle difficoltà operative e al sovraccarico di lavoro che da anni gravano sul personale in servizio. Il rafforzamento degli organici è atteso come un passo determinante per migliorare la sicurezza interna degli istituti, la gestione quotidiana delle attività carcerarie e le condizioni di lavoro degli operatori.
Nel dettaglio, 46 nuovi agenti saranno assegnati alla casa circondariale di Perugia, 27 a Terni, mentre 2 unità ciascuna andranno alla casa di reclusione di Spoleto e a quella di Orvieto. Al rafforzamento del personale operativo si aggiungeranno quattro nuovi commissari, due destinati a Spoleto e due a Terni, con il compito di supportare i vertici degli istituti e ottimizzare l’organizzazione interna.
Stando a quanto sottolineato dal Ministero, l’intervento ha l’obiettivo di “rafforzare la presenza del personale operativo e dirigenziale, ridurre la pressione sui turni e garantire una migliore gestione delle attività quotidiane negli istituti umbri”.
L’inserimento dei nuovi agenti rientra in un programma nazionale più ampio di rafforzamento del Corpo di polizia penitenziaria, finalizzato a rispondere alle criticità croniche degli istituti. Il 185° corso allievi ha formato complessivamente 2.060 operatori, ma il Governo ha già programmato un 186° corso da 3.246 unità, oltre a un concorso straordinario per 653 posti, bandito lo scorso luglio. Le nuove assunzioni, ha precisato il Ministero, mirano a “colmare un deficit strutturale accumulato negli anni e migliorare le condizioni di sicurezza, lavoro e vivibilità degli istituti”.
Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, ha evidenziato l’importanza delle nuove assunzioni, sottolineando come si tratti di un intervento concreto a sostegno del personale penitenziario: “Le tragiche politiche di abbandono volute dalla sinistra sono ormai un brutto ricordo. Abbiamo promesso di migliorare la condizione lavorativa di chi opera nelle carceri: lo abbiamo fatto e continueremo a farlo, anche con il prossimo 186° corso allievi da 3.246 unità e con il concorso bandito lo scorso luglio per ulteriori 653 agenti”.
Sulla stessa linea si è espresso il sottosegretario all’Interno e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia per l’Umbria, Emanuele Prisco, che ha evidenziato il valore strategico delle nuove assegnazioni: “Queste nuove assunzioni certificano ancora una volta l'inversione di rotta del Governo Meloni rispetto alla negligenza di chi ci ha preceduto. Le nuove assegnazioni contribuiranno ad alleviare le difficoltà quotidiane degli agenti di polizia penitenziaria e a rafforzare la sicurezza negli istituti umbri e italiani. Ringrazio il sottosegretario Delmastro per il suo costante impegno verso il Corpo e confermo la mia volontà di continuare a lavorare al suo fianco per il bene del nostro territorio”.
Per le strutture penitenziarie umbre, spesso alle prese con organici ridotti e criticità legate al sovraffollamento, il potenziamento annunciato rappresenta un intervento concreto e atteso da tempo. L’arrivo dei nuovi agenti permetterà di alleggerire i turni di servizio, migliorare la gestione quotidiana degli istituti e garantire maggior sicurezza, sia per il personale sia per i detenuti. In particolare, gli istituti di Perugia e Terni, tra i più popolosi della regione, beneficeranno di un incremento significativo di risorse umane, con un impatto diretto sulla regolarità delle attività interne, sulla sorveglianza e sulle iniziative di trattamento e reinserimento dei detenuti.
Soddisfazione, ma anche prudenza, da parte delle organizzazioni sindacali del Corpo. I rappresentanti dei lavoratori hanno riconosciuto l’importanza del rafforzamento degli organici, sottolineando però che interventi strutturali su formazione, dotazioni di sicurezza e condizioni logistiche degli istituti rimangono fondamentali.
Le sigle sindacali hanno ribadito che “le nuove immissioni in servizio siano accompagnate da un programma di aggiornamento professionale e da un adeguamento degli standard di sicurezza, indispensabili per tutelare operatori e detenuti”, evidenziando come il rafforzamento numerico, pur significativo, debba essere integrato da misure concrete per garantire efficienza, sicurezza e qualità del lavoro quotidiano negli istituti penitenziari.
L’arrivo di 77 nuovi agenti e 4 commissari in Umbria rappresenta, secondo il Governo, un segnale tangibile di attenzione verso il sistema penitenziario, un settore che negli ultimi anni ha affrontato gravi carenze di organico, episodi di tensione e situazioni di criticità interna. Se attuata con coerenza e continuità, la misura potrà migliorare significativamente le condizioni operative, alleggerendo i turni e rafforzando la gestione quotidiana degli istituti. L’incremento di personale contribuirà inoltre a restituire dignità e sicurezza al lavoro di centinaia di agenti, favorendo un clima più sereno all’interno delle strutture e garantendo maggiore tutela sia per il personale sia per i detenuti.