Una svolta storica per l’amministrazione penitenziaria umbra. Dopo sette anni di assenza il Provveditorato Regionale tornerà a Perugia entro la fine dell’anno. Un risultato che sancisce il ritorno della gestione autonoma delle carceri umbre e marchigiane, frutto di un’intensa collaborazione tra il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPe), la Lega e Fratelli d’Italia.

La nuova istituzione di un Provveditorato umbro è di importanza fondamentale per gestire in modo più efficiente non solo la logistica ma anche la sicurezza delle quattro cerceri della regione. Era ormai evidente che la soluzione interregionale adottata negli ultimi anni – che ha visto accorpate Umbria, Marche e Toscana – non ha funzionato. Specialmente per quanto riguarda lo spostamento dei detenuti e la gestione dei penitenziari di Terni, Perugia, Spoleto e Orvieto. Per queste carceri il ritorno del Provveditorato a Perugia vuol dire una gestione più autonoma che risponda alle reali esigenze degli istituti. Che possa far fronte in modo capillare, ci si auspica, alla questione sicurezza invertendo un trend che negli ultimi mesi è stato in crescendo.

Ripristino del Provveditorato a Perugia: per il Sappe vittoria strategica per le carceri dell’Umbria

Il SAPPe Umbria esprime grande soddisfazione per il raggiungimento di questo traguardo, che è considerato una vera conquista dopo una lunga battaglia. Battaglia iniziata nel 2017 quando la sede del Provveditorato fu trasferita in Toscana. La nuova struttura, che verrà ripristinata entro la fine del 2024, consentirà una gestione più efficiente delle carceri risolvendo molti dei problemi legati alla dipendenza da Firenze per l’amministrazione delle prigioni umbre.

È la Lega a ricoprire il ruolo chiave nel raggiungimento di questo obiettivo, come sottolineato nella nota del Sidacato Autonomo di Polizia Penitenziaria. In particolare è grazie all’impegno del sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari in sinergia con i consiglieri regionali, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e il sottosegretario al Ministero dell’Interno Emanuele Prisco. Il ritorno del Provveditorato rappresenta quindi un passo avanti cruciale per garantire una maggiore autonomia all’Umbria. Regione che ha il più alto rapporto tra detenuti e abitanti in Italia.

L’impegno della politica: il successo di Lega e Fratelli d’Italia

La politica regionale ha svolto un ruolo determinante in questo successo. La presidente della Regione Umbria Donatella Tesei ha sostenuto con determinazione la causa, lavorando a stretto contatto con le sigle sindacali e i rappresentanti della Lega e di Fratelli d’Italia. L’approvazione della mozione in consiglio regionale, promossa in prima battuta dalla Lega e sostenuta dal SAPPe, ha accelerato il processo portando infine alla formalizzazione del provvedimento.

Sul ritorno del Provveditorato a Perugia e la nuova gestione delle carceri gioisce Manuela Puletti, consigliera regionale della Lega e prima firmataria della mozione. In un post su Facebook dichiara: “Una vittoria storica per l’Umbria, possibile grazie a un grande lavoro di squadra. Ancora una volta la Lega e il centrodestra tutto riparano i danni della sinistra“.

Anche il sottosegretario al Ministero dell’Interno Emanuele Prisco, esponente di FdI, ha evidenziato l’importanza di questo risultato, sottolineando che “grazie al Governo Meloni, l’Umbria torna centrale nell’amministrazione dei penitenziari regionali“. Secondo Prisco, infatti, il ripristino del Provveditorato rappresenta un passo fondamentale per una gestione più corretta dei flussi carcerari e per migliorare la sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria.

Il processo di ripristino e i prossimi passi

L’iter burocratico per il ritorno del Provveditorato delle carceri a Perugia è ormai in fase avanzata. Dopo l’approvazione della mozione regionale, il dispositivo formale è stato trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove sarà recepito in un apposito DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri). Saranno quindi emanati, successivamente, i decreti ministeriali necessari per rendere esecutivo il provvedimento.

Questo ripristino non solo rafforzerà l’amministrazione penitenziaria regionale, ma segnerà soprattutto la fine della dipendenza dalla Toscana per la gestione dei detenuti. Molti dei quali provenienti proprio da istituti toscani e ritenuti di difficile gestione. Le carceri di Spoleto, Orvieto, Perugia e Terni hanno spesso accolto detenuti considerati scomodi, mettendo a dura prova il lavoro degli agenti penitenziari locali. Non pochi sono stati gli scontri negli ultimi mesi, una situazione sempre più esacerbata che ci si augura termini presto proprio grazie a una gestione più capillare.

Con il ritorno del Provveditorato, l’Umbria potrà garantire infatti una maggiore sicurezza per i cittadini e per gli stessi poliziotti penitenziari. Il SAPPe ha lodato questa vittoria come un chiaro segnale di attenzione verso la categoria e le loro famiglie, dopo anni di difficoltà e sacrifici dovuti a una gestione centralizzata.

Un successo che giunge in un momento cruciale, in vista delle elezioni amministrative imminenti, , sottolinea il SAPPe. E offre agli agenti penitenziari umbri la possibilità di premiare chi ha effettivamente portato avanti le loro istanze in questi anni. “Il nostro sindacato, insieme agli alleati politici della battaglia, ha dimostrato di essere dalla parte dei poliziotti penitenziari e delle loro famiglie, dopo che altri hanno affossato il sistema delle carceri regionali“.