Ammontano al 33% del totale dei reclusi, i detenuti ospitati presso il carcere di Terni che ancora attendono una sentenza definitiva, ovvero non appellabile, di condanna. Un dato che si pone in contraddizione con la funzione della casa circondariale, che nasce per ospitare al proprio interno soltanto carcerati con ‘posizione giuridica definitiva’. Senza dimenticare il fatto che l’istituto penitenziario ternano ha, da regolamento, una capienza di 422 detenuti, ma allo stato attuale ne conta ben 563 (+33% degli ospiti legittimati), dei quali 149 sono stranieri.

Sono i numeri che emergono dalla visita che il procuratore generale di Perugia Sergio Sottani sta conducendo nei quattro istituti penitenziari umbri, con l’obiettivo di monitorare la situazione nelle carceri della regione a distanza di un anno dal suo ultimo incontro istituzionale. Al tour di questa mattina, martedì 27 agosto, presso il carcere di Terni seguirà, pertanto, quello presso la casa circondariale di Perugia in programma per giovedì 29 agosto. Quest’iniziativa mira a raccogliere informazioni e dati utili, da parte della Procura generale della Repubblica, relativamente al ‘numero di detenuti affetti da problemi di tossicodipendenza e psichiatrici’, che rappresentano dei potenziali destinatari del recente protocollo sottoscritto tra gli Uffici giudiziari umbri e le Asl.

Tra disturbi psichiatrici e tossicodipendenza

La Procura generale della Repubblica di Perugia, che fa capo a Sergio Sottani, mette in evidenza “il sovraffollamento dei tre istituti, oggi visitati: in misura contenuta per quelli orvietano e spoletino, molto più accentuato a Terni”. Con riguardo al carcere di Terni, ultimo visitato in ordine cronologico ad oggi dal procuratore, “la popolazione detenuta è in massima parte costituita da persone con pene definitive. Alta risulta la percentuale di soggetti con problemi di tossicodipendenza nonché quella affetta da patologie psichiatriche“.

“Nel dettaglio – illustra la Procura – per quanto riguarda gli istituti visitati in data odierna, risulta che nella casa circondariale di Terni, che conta 561 reclusi, i detenuti affetti da problemi psichiatrici sono 95, quelli tossicodipendenti 136. A Spoleto, con 461 reclusi, risultano 40 tossicodipendenti e cinque i detenuti affetti da disturbi psichiatrici. Infine, alla casa di reclusione di Orvieto, a fronte di 119 condannati, 61 sono i detenuti tossicodipendenti e 35 quelli affetti da disturbi di tipo psichiatrico”.

Carcere di Terni, allarme sovraffollamento

Problemi che affliggono tutti e tre gli istituti penitenziari visitati (Terni, Spoleto e Orvieto) sono la carenza di organico e il sovraffollamento dei detenuti. A Terni, nella fattispecie, i detenuti comuni sono 198, di cui 61 con posizione giuridica non definitiva: i posti letto destinati ai non definitivi sono 422 mentre per quelli con posizione definitiva il numero è pari a zero.

La casa di reclusione di Spoleto prevede 450 posti letto e ospita attualmente 462 ristretti (+2,6%), dei quali 45 sono stranieri. I detenuti comuni sono 97, di cui 13 hanno posizione giuridica non definitiva: i posti letto destinati ai non definitivi sono 21 mentre per quelli con posizione definitiva 435. La situazione della casa di reclusione di Orvieto, invece, è di 118 detenuti a fronte di 98 posti previsti (+20%), di cui 42 stranieri. I comuni sono 107, di cui tre presentano posizione giuridica non definitiva: i posti letto destinati ai non definitivi sono pari a zero, mentre per quelli con posizione definitiva il numero è pari a 98.

Di conseguenza, dai dati risulta chiaro che la popolazione detenuta in attesa di una sentenza definitiva, presente nella casa circondariale di Terni è del 33% rispetto al totale dei reclusi.

Ad aggravare ulteriormente il quadro nel carcere di Terni èla carenza di personale – rende noto la Procura generale della Repubblica di Perugia – che rende quindi molto difficile garantire l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti”. A Terni l’organico di polizia effettivo, infatti, è di 194 unità, a fronte delle 262 previste.

Procuratore Sottani: “Manca ancora una Rems”

“Terni è il carcere che ha avuto maggiori difficoltà” ammette il procuratore generale Sergio Sottani. “Nelle carceri umbre – spiega – ci sono anche detenuti provenienti da fuori regione e negli ultimi anni, soprattutto a Terni, sono stati inviati soggetti anche con problemi psichiatrici che creano ovviamente particolari difficoltà nel trattamento del loro disagio e di convivenza con il resto della popolazione”.

La carenza di una struttura psichiatrica si fa sentire – sottolinea Sottani – e il protocollo che abbiamo sottoscritto, come procuratori, vede anche un impegno delle Usl umbre su questo fronte. Ricordo che in Umbria manca ancora una Rems, ovvero una residenza specifica per soggetti sottoposti a misure di sicurezza e con problemi psichiatrici”.

“A Terni – aggiunge, ancora, il procuratore – ci sono detenuti di varie amministrazioni: comuni, di alta sicurezza e 41 bis. Ciascuna categoria ha esigenze diverse e le differenze si riflettono anche sul piano operativo del personale, polizia penitenziaria in testa. Il quadro delle carceri è molto eterogeneo e richiede risposte differenziate, non soluzioni demagogiche che non servono a nessuno“.