È allarme in Umbria: i reati ambientali sono esplosi nel 2024 con un balzo del 41%. Parliamo di 745 illeciti contestati, 497 denunce e due arresti in quello che dovrebbe essere il cuore verde d’Italia. Questo il dato preoccupante che emerge dal bilancio dei Carabinieri Forestali dell’Umbria, presentato dal colonnello Gaetano Lorenzo Lopez. L’intensificazione dei controlli ha portato infatti alla luce violazioni gravi, su tutti gli incendi dolosi, gli sversamenti illegali di rifiuti e la distruzione di habitat naturali.
Nel corso dell’anno sono stati notificati ben 1.638 illeciti amministrativi con sanzioni per quasi un milione di euro. Tra i casi più gravi, un arresto per lesioni personali e violazione di domicilio e un altro per detenzione e coltivazione di 14 kg di hashish.
Incendi boschivi: meno roghi, ma devastazioni record
Il numero di incendi boschivi in Umbria è calato del 30% rispetto al 2023, con 41 episodi registrati (24 nella provincia di Perugia e 17 in quella di Terni). L’estensione della superficie percorsa dalle fiamme è però aumentata in modo allarmante: 286 ettari bruciati, di cui 112 ettari di bosco, rispetto ai 65 ettari del 2023.
Il rogo più devastante è stato quello di Poreta, a Spoleto. Qui un incendio scatenato da macchine agricole ha divorato ben 110 ettari. Un disastro che, da solo, rappresenta quasi la metà dell’intera superficie boschiva bruciata nella regione. Complessivamente, nove persone sono state denunciate per incendio colposo, con cause che vanno dall’abbruciamento incontrollato di residui vegetali all’uso improprio di attrezzi da lavoro.
Carabinieri Forestali, in Umbria è emergenza rifiuti
Sul fronte della gestione dei rifiuti, il quadro è drammatico. Il contrasto ai reati legati alla gestione dei rifiuti ha portato all’individuazione di 282 illeciti (+78% rispetto all’anno precedente), con 196 persone denunciate. Il significativo aumento delle infrazioni è stato in parte determinato da un cambiamento normativo: l’abbandono illecito di rifiuti ora è infatti un reato penale per i privati cittadini.
Le sanzioni amministrative sono diminuite di un 45% rispetto al 2024. Ma l’importo complessivo delle prescrizioni ambientali è invece schizzato a 379.500 euro. Il contrasto alle discariche abusive e alla gestione illecita dei rifiuti resta quindi una delle priorità assolute dei Carabinieri Forestali.
Sanzioni in crescita anche per l’abusivismo edilizio
Le attività di tutela del territorio dei Carabinieri Forestali dell’Umbria hanno portato anche alla contestazione di 644 illeciti amministrativi (-15% rispetto all’anno precedente). Con un aumento del 107% del valore complessivo delle sanzioni che ha raggiunto i 248.759 euro.
Nel settore edilizio, nonostante il calo del numero dei controlli (-45%), i reati accertati sono rimasti stabili a 48, con 66 persone denunciate. Le violazioni più frequenti riguardano soprattutto la costruzione di manufatti in aree boschive senza autorizzazione e la realizzazione di opere edilizie difformi dai permessi ottenuti.
Impennata di denunce per la fauna selvatica e monitoraggio di lupi e peste suina
Anche per quanto riguarda la fauna selvatica è lotta serrata ai crimini nel territorio dell’Umbria. I Carabinieri Forestali hanno aumentato i controlli dell’83% arrivando a 7.836 verifiche. Questo ha portato a 45 denunce (+250%) per reati come il foraggiamento illegale dei cinghiali, la detenzione non autorizzata di animali selvatici e la distruzione di habitat protetti.
I sequestri penali sono poi passati da 9 nel 2023 a 39 nel 2024, con numerosi interventi in materia di protezione della fauna e violazioni delle norme sulla caccia. Tra i casi più eclatanti c’è l’abbandono di una coppia di pappagalli cenerino in una gabbietta sul ciglio della strada, episodio per il quale sono stati accertati illeciti penali.
Importante è anche il monitoraggio costante del lupo. Nel corso dell’anno scorso sono state rinvenute 15 carcasse di lupo, di cui cinque a causa di investimenti stradali, una per malattia e cinque per cause dolose (presunti avvelenamenti e uccisioni con armi da fuoco o trappole). Per quanto riguarda invece la peste suina africana, i Carabinieri Forestali hanno monitorato attentamente il territorio effettuando 45 segnalazioni di carcasse di cinghiale rinvenute in Umbria. Nessuna di queste, fortunatamente, è risultata positiva alla malattia.
Maltrattamento animale e commercio illegale di specie protette: il bilancio dei Carabinieri Forestali dell’Umbria
Infine, ma non per importanza, sono stati resi noti i dati che riguardano il maltrattamento degli animali che in Umbria rimane un fenomeno diffuso. I controlli dei Carabinieri Forestali sono aumentati dell’85%, con 1.402 verifiche e 306 persone identificate. Raddoppiati anche i sequestri penali che arrivano a otto, mentre le denunce restano numerose.
Il Nucleo CITES di Perugia ha svolto 111 controlli nel 2024 per contrastare il commercio illegale di specie protette. Tra i casi più gravi, il commercio illecito di esemplari imbalsamati e violazioni legate al bracconaggio. Sono stati rilasciati 1.400 certificati per il commercio legale di flora e fauna, essenziali per il Made in Italy.
I dati, quindi, parlano chiaro: il 2024 è stato un anno critico per l’ambiente in Umbria. Il boom dei reati ambientali dimostra la necessità di intensificare controlli e sanzioni. Il contrasto a incendi, rifiuti illegali, caccia di frodo e abusi edilizi non può conoscere battute d’arresto.