Alla stazione dei Carabinieri di Collescipoli, un piccolissimo paese alle porte di Terni, c’è stato un episodio curioso e inaspettato. Una donna di 46 anni, ben nota alle autorità per precedenti giudiziari, si è presentata presso la caserma per ricevere una notifica ufficiale.

Ma, ciò che avrebbe potuto essere un incontro ordinario si è trasformato rapidamente in una vicenda degna di un film poliziesco, grazie al veicolo con cui la donna ha deciso di recarsi in caserma. Si è presentata con un bolide, una Maserati Levante Q4, una macchina che costa quanto un appartamento, circa 100mila euro. Era ovvio che non sarebbe passata inosservata ai carabinieri, a maggior ragione se si trattava di un personaggio noto.

La donna è stata trattenuta, e dopo alcune analisi è stata denunciata con l’accusa di riciclaggio, anche se le indagini sono ancora in corso ed è tutto da verificare. La macchina risultava rubata e aveva anche una targa clonata. Insomma, il posto peggiore dove ci si può presentare con un’auto del genere sembrerebbe proprio essere la caserma dei Carabinieri. Ma andiamo con ordine.

Donna si presenta dai Carabinieri con una Maserati Levante Q4: denunciata per riciclaggio

La donna è arrivata alla guida di una Maserati Levante Q4, un SUV di lusso che, come abbiamo accennato, non passa certo inosservata. Questo modello, famoso per il suo design elegante e la sua potenza, rappresenta un simbolo di prestigio nel mondo automobilistico. Il suo arrivo ha destato immediatamente curiosità e sospetto tra i Carabinieri, soprattutto considerando il contesto e il profilo dell’individua coinvolta. La situazione si è ulteriormente complicata quando i militari hanno scoperto che l’auto non era coperta da alcuna assicurazione.

I Carabinieri, spinti da un sano scetticismo, hanno avviato delle indagini approfondite sul SUV. I primi accertamenti hanno rivelato una realtà sorprendente: le targhe del veicolo erano clonate. Sebbene sembrassero autentiche a un osservatore comune, le targhe presentavano piccole discrepanze che hanno attirato l’attenzione degli investigatori. 

Queste discrepanze hanno portato alla scoperta che le targhe appartenevano in realtà a un’altra Maserati, identica nel modello, ma legalmente registrata a un proprietario ignaro residente in provincia di Lecce.

Un esame più approfondito ha rivelato ulteriori dettagli scioccanti. Il numero di telaio del SUV era stato manomesso utilizzando una tecnica conosciuta in alcuni ambienti criminali come “pezzotto”. Questa pratica consiste nella limatura e ripunzonatura del numero di telaio, una metodologia sofisticata che rende estremamente difficile l’identificazione corretta del veicolo. L’utilizzo di questa tecnica suggerisce che il veicolo fosse parte di un’operazione più ampia di riciclaggio di auto rubate, spesso condotta da organizzazioni criminali ben strutturate.

Sequestro del veicolo e denuncia per riciclaggio

Con l’evidenza accumulata durante le indagini, i Carabinieri hanno proceduto con il sequestro del Maserati Levante Q4 e hanno formalmente denunciato la donna per il reato di riciclaggio. Questo reato, considerato particolarmente grave, implica che il veicolo in questione sia stato probabilmente sottratto illegalmente e modificato per essere reintrodotto nel mercato con una nuova identità. La complessità del caso ha richiesto un ulteriore approfondimento, portando le autorità a collaborare con diversi enti per ottenere tutte le informazioni necessarie.

Per confermare l’origine del veicolo, i Carabinieri hanno deciso di collaborare con Maserati, la casa automobilistica produttrice del Levante Q4. Grazie a una serie di controlli incrociati effettuati in stretta cooperazione con l’azienda, è stato possibile risalire ai veri dati identificativi del veicolo. Questo lavoro meticoloso ha rivelato che il SUV era stato effettivamente rubato a Napoli all’inizio di giugno, aggiungendo un ulteriore tassello al puzzle che si stava componendo.

Il caso è attualmente in fase di indagini preliminari e la donna rimane indagata per il reato di riciclaggio.