E’ stato segnalato solo ieri ma in verità sembrerebbe aggirarsi da parecchi mesi tra le vie del bosco ternano. Si tratta di un capriolo in fuga a Terni a spasso per il parco Ciaurro, a ridosso del centro abitato, che da ormai svariate ore i volontari dell’associazione Wild Umbria, la polizia locale e i veterinari dell’azienda sanitaria locale stanno cercando di catturare al fine di metterlo in sicurezza. A spiegare le dinamiche della cattura in corso in esclusiva ai microfoni di Tag24 Umbria è Federico Palazzetti, operatore di Wild Umbria, l’Associazione nata su base volontaria che offre un servizio di recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà su tutto il territorio regionale.

Capriolo in fuga a Terni, la parola a Palazzetti di Wild Umbria

“Da dove proviene il capriolo e dove si pensa sia diretto?”

“Pare che il capriolo sia arrivato nel territorio del parco Ciaurro dalle montagne, presumibilmente passando attraverso il canale del fiume Nera. Ad oggi non sembrerebbe, però, intenzionato a spostarsi da lì. Tutt’altro, una signora che dimora nei pressi del Ciaurro ci ha riferito che l’animale vagherebbe da quelle parti da quasi un anno. La teoria ci è stata confermata anche da altri abitanti della zona che comunque ritengono di aver già visto l’animale a spasso per il bosco ternano da qualche mese. Probabilmente il capriolo si sente di aver trovato un luogo protetto e tranquillo in cui fermarsi a vivere”.

“Se sono mesi che vive nel parco, perché è stato solo segnalato soltanto adesso alla vostra Associazione?”

“Credo che la tardiva segnalazione sia dovuta al fatto che il capriolo in questione non abbia mai causato alcun problema sin quando ieri una donna, passeggiando tra i sentieri del parco, ha smarrito il proprio cane e ha telefonato alle forze dell’ordine per chiedere aiuto nel recuperarlo. Il cane, infatti, si era allontanato dalla padrona per inseguire il capriolo! Così la polizia locale, dopo aver riconsegnato il cane alla proprietaria, ha pensato di contattare Wild Umbria per riferire della presenza del cervide. E quindi noi volontari ci siamo recati sul posto per verificare la situazione e capire come intervenire“.

“Come siete intervenuti? Che metodo di cattura avete utilizzato?”

Inizialmente abbiamo tentato di spingere l’animale in una rete da cattura ma senza alcun risultato. C’è da considerare, infatti, che la zona boschiva è piuttosto sporca, il verde non è ben amministrato, anzi è un po’ lasciato a se stesso, il che ha reso impossibile indirizzare il capriolo con successo in una strettoia. Non potevamo, tra l’altro, insistere troppo perché lo stress è una delle principali cause di morte dei caprioli. Nè potevamo correre il rischio che scappasse per strada tra le auto. Pertanto abbiamo momentaneamente optato per interrompere le ricerche”.

“Cosa farete adesso? Come proverete a fermarlo?”

Adesso i veterinari dell’Usl proveranno a sedarlo sparandogli un narcotico con la carabina. Dopodiché procederemo a spostarlo in una zona naturale protetta, sempre nel bosco ma lontano dalla città, dove sarà sicuramente più al sicuro. La vicinanza con il centro abitato e il traffico stradale rappresentano per lui un pericolo notevole”.

“L’animale è solo oppure ci sono altri caprioli nel parco?”

“In realtà, no. Almeno, non ci risulta. Crediamo che l’animale sia solo. Tuttavia, qualche anno fa, un altro capriolo era stato avvistato nei pressi del Nera, cosa che ci fa pensare che lo stesso fiume sia il canale di provenienza dell’animale anche questa volta. Quel capriolo, nella fattispecie, era rimasto intrappolato nel canale, non riusciva a risalire purché l’acqua del fiume era troppo alta da permettergli di saltare. Era piuttosto spaventato. Alcuni visitatori che passavano dal ponte si erano accorti della sua presenza e ci avevano telefonato. Per salvare l’animale era stato necessario coinvolgere i vigili del fuoco”.