Facce giovani, ragazzi che saltano e alzano le braccia seguendo il flow degli MC, torce degli smatphone accese, rime e storie di vita quotidiana, metafore, battute, basi distorte e beat velocissimi. Alzi la mano chi pensa che si tratti di un evento di successo nell'ambito del Cantamaggio ternano, una delle manifestazioni del cartellone turistico e culturale umbro con le radici più immerse nel passaggio dalla società agricola a quella industriale e una tradizionale, atavica riluttanza al rinnovamento.
E invece FestivalBarre 2025, prima edizione della manifestazione rap e trap ospitata nella serata di ieri, sabato 3 maggio, in una gremita piazza Europa, è stata un successo oltre le aspettative. In una piazza incorniciata dall'immagine tradizionale dei carri realizzati dai maggiaioli, si è ballato, cantato e suonato al ritmo della contemporaneità. Una spolverata più che riuscita all'immagine stereotipata e ripetitiva di una manifestazione che per più di un secolo ha rappresentato l'identità di Terni, senza incorporare le tendenze emergenti e la spinta giovane di una società che cambia.
Esperimento riuscito, dunque, e under 20 che tornano protagonisti del Cantamaggio, un evento nato dai giovani che guardavano con nostalgia a un'epoca che finiva e con speranza a una che iniziava. Una festa di primavera che finalmente non si ferma più solo alle canzoni in vernacolo e ai carri di cartapesta, ma che coinvolge anche nuovi linguaggi e modalità espressive, a ritmo di rap, trap e hip hop.
"Il nome FestivalBarre - spiega Lorenzo Nicoletti, direttore artistico della manifestazione - ha una duplice motivazione. Da una parte è un gioco di parole che subito evidenzia grazie all'utilizzo del termine "barre". Nel gergo rap la barra è l'unità di misura utilizzata per definire la durata di una strofa. Dall'altra è un omaggio a quello che in Italia è stato per tanti anni il festival musicale estivo per antonomasia, il Festivalbar per l'appunto. Abbiamo ideato questo evento per un determinato target di pubblico: giovani, under, amanti delle nuove tendenze musicali. Come il Cantamaggio simboleggia il risveglio della natura dai torpori invernali e il ritorno ad una allegra spensieratezza, così FestivalBarre ha portato a Terni una ventata di novità e linguaggi artistici che abbattono barriere e uniscono le generazioni".
Line up di tutto rispetto sul palco di piazza Europa, con il del main artist Claver Gold, tra i maggiori esponenti italiani del conscious rap, accompagnato da Crepa, la Roghers Indie Night (coi ragazzi del club perugino Roghers), la street dance con i maestri della Dhart Academy di Perugia (capitanata da Alessio Venditti) e Giò Brunetti, dj ternano di nascita e cittadino del mondo di adozione, con presenza fissa nei migliori Club d'Italia e anche esteri. A lui è spettato l'onore di chiudere la prima edizione di FestivalBarre e per l'occasione lo ha fatto insieme al figlio Tommy in backtoback, ad un vocalist e a 2 ballerine, Linda Ohli e Robija.
Non è solo soddisfazione, quella che il giorno dopo anima i commenti di Michela Bordoni, assessore comunale alla cultura, e di Alessandra Salinetti, che da pochi mesi guida turismo e grandi eventi.
"Quando ho contattato Lorenzo Nicoletti per mettere le basi di questa iniziativa - dice proprio Bordoni - ho pensato a due elementi centrali. Coinvolgere i giovani con i loro temi e i loro linguaggi e dare spazio ad artisti umbri e ternani che si fanno strada in giro per l'Italia e per il mondo. Non ci fermeremo, anche di fronte alle critiche sterili, perché siamo convinti che questa sia la strada giusta. Dare colori, luci e suoni nuovi all'identità cittadina, parlare il linguaggio della contemporaneità, uscire dal moralismo di chi pensa che rap e trap portino solo modelli negativi, sono missioni culturali in cui crediamo. Vogliamo coinvolgere i giovani, riportare a casa i nostri talenti, dargli un palcoscenico e valorizzarli. Gli eventi che stiamo realizzando, come Hangar 29, Terni Comics, sono proposte di ragazzi ternani, che finalmente trovano ascolto e supporto. Si tratta di opportunità economiche e professionali rilevanti, che aiutano anche a creare un'industria cittadina culturale e creativa".
Alessandra Salinetti si concentra sul valore che l'innovazione e l'inclusività possono dare a eventi tradizionali e dall'immagine un po' impolverata come il Cantamaggio. Che riescono, però, a portare in piazza ogni anno migliaia di persone.
"Quest'anno l'aura del Cantamaggio è stata diversa - spiega l'assessore al turismo -. Ai contenuti tradizionali che rendono la manifestazione un appuntamento irrinunciabile del cartellone degli eventi territorali, si sono aggiunte nuove declinazioni nel segno dell'inclusività. E la città ha risposto positivamente con una presenza costante. Il FestivalBarre è stata una delle novità del Cantamaggio 2025 ed è stata ideata proprio per avvicinare le nuove generaioni alla tradizione della festa. Piazza Europa si è trasformata in un palcoscenico urbano dedicato alla musica giovanile. Sono molto soddisfatta della riuscita di tutte le iniziative, dell'organizzazione e delle ricadute anche turistiche dell'evento. Voglio ringraziare tutte le persone, a cominciare dall'ente Cantamaggio, che con tanta passione e lavoro hanno permesso tutto ciò".