L’eco della canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati a Roma diventa per Terni un’occasione per pensare alle politiche giovanili. Michela Bordoni, assessora alla Cultura del Comune di Terni, traduce quel momento in una riflessione che intreccia responsabilità pubblica, visione educativa e radici cristiane.
Al centro, le nuove generazioni. Non soltanto come destinatari di politiche culturali, ma come protagonisti di percorsi partecipati e duraturi, capaci di far crescere la comunità sul piano economico, culturale e – soprattutto – valoriale. Un orizzonte che punta a rafforzare il bene comune e a consolidare il dialogo con i ragazzi del territorio.
Dalla testimonianza dei due nuovi santi, Bordoni ricava un metodo: mettere i giovani al centro, ascoltarli e offrire spazi in cui i loro talenti possano tradursi in progettualità. “Ho sentito forte" – dichiara l'assessora – "il richiamo a lavorare con responsabilità e passione per i giovani e con i giovani, affinché la nostra comunità possa crescere non solo nello sviluppo economico e culturale, ma anche nella forza dei valori che danno senso alla vita”.
La cornice è quella di iniziative condivise, in cui la partecipazione non è un rituale ma una pratica amministrativa: riconoscere i bisogni, co-progettare soluzioni, misurare i risultati. Così si costruisce una cittadinanza attiva che tiene insieme crescita e responsabilità.
Il riferimento a Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati non è solo simbolico: per l’assessora significa coltivare una visione capace di coniugare realismo e speranza, pianificazione e cura della persona. “Con i ragazzi ternani e del territorio stiamo realizzando grandi progetti, dando spazio ai loro talenti, ascoltando le loro esigenze e costruendo percorsi che siano davvero partecipati”, ribadisce Bordoni, indicando nella fiducia il motore dello sviluppo. In questa prospettiva, la fede non sostituisce la politica ma ne irrobustisce il fine pubblico: dignità, inclusione, attenzione ai più giovani come leva di trasformazione.
La proclamazione di santità di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati ha trasformato piazza San Pietro in un’onda corale di fede e partecipazione: già all’alba migliaia di giovani erano in fila e, all’apertura dei cancelli alle 6.00, oltre 12mila fedeli erano già presenti, fino a riempire ogni spazio disponibile per un totale stimato di più di 70mila persone.
Alla celebrazione presieduta da Leone XIV hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, il presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti e il sindaco di Assisi Valter Stoppini. Prima del rito, il Papa ha salutato la piazza ricordando il valore universale della chiamata alla santità: “Oggi è una festa bellissima per tutta l’Italia, per tutta la Chiesa e per tutto il mondo. Tutti noi siamo chiamati a essere santi, voi giovani non sprecate le vostre vite”.
Per l’Umbria è un giorno importantissimo. Carlo Acutis, primo santo millennial, è legato in modo profondo ad Assisi, dove riposano le sue spoglie nel Santuario della Spogliazione. “L’Umbria oggi vive un momento storico di straordinaria intensità e di immensa gioia. Carlo Acutis, giovane di una generazione vicina alla nostra, primo santo millenial, che ha scelto Assisi come sua casa spirituale, ci mostra che la santità è possibile anche nel quotidiano, senza clamori, con semplicità e autenticità. È un messaggio potente per i giovani e per tutta la nostra comunità: non lasciarsi trascinare dall’ordinario, ma cercare con coraggio e creatività il bene. Assisi e l’Umbria sono la sua terra di elezione, terra messaggio di accoglienza e di fraternità”, ha affermato la presidente Proietti.
In città migliaia di fedeli hanno seguito la celebrazione su maxischermi, è partito un treno speciale con 800 pellegrini diretti a San Pietro e per lunedì 8 settembre è stata annunciata una messa di ringraziamento ad Assisi, presieduta dal vescovo Domenico Sorrentino.