Fa discutere e non poco la recente cancellazione del volo che collegava Perugia con lo scalo di Bergamo-Orio al Serio. Aeroitalia ha motivato la decisione adducendo una riorganizzazione operativa. L’ex governatrice Tesei e ora consigliera regionale, ha puntato il dito contro la mala gestione della sinistra che nel 2019, anno di insediamento della sua Giunta, aveva ricevuto in eredità un aeroporto ormai “al collasso”. Poi prontamente rinvigorito. Lo spauracchio dell’isolamento “atavico” dell’Umbria torna a palesarsi e fa ancora più paura ora che si è appena aperto il Giubileo. La Giunta regionale a guida Proietti ha deciso di fare chiarezza su quello che sta accadendo intorno all’aeroporto perugino.

Cancellazione volo Perugia – Bergamo: la Giunta regionale ripercorre la vicenda

In una nota la Giunta Proietti ripercorre i vari passaggi che avrebbero portato la compagnia a cancellare il volo fra l’Umbria e la Lombardia. “In primis – si legge – va ricordato che Aeroitalia fu contattata nel novembre 2023 su richiesta della Regione per un collegamento su Milano Linate. Non potendo operare su Linate la Regione Umbria portò avanti l’ipotesi di un collegamento su Malpensa per poi ripiegare, in accordo con la Presidenza della Regione Lombardia, su Bergamo-Orio sul Serio“.

Ma il collegamento sembra aver causato problemi fin da principio. Sase, la società di gestione dell’aeroporto di Perugia, aveva sollevato dubbi relativamente agli “alti costi dell’operazione comunque poi approvata“. Nonostante le perplessità, Aeroitalia aveva attivato il collegamento “producendo gravi disservizi ai passeggeri e allo scalo; tra questi vanno segnalati gli ulteriori costi di aperture anticipate e chiusure anticipate dello scalo” specifica l’esecutivo. Una situazione che era diventata insostenibile e su cui Sase, a ottobre 2024, aveva sollecitato la compagnia nel trovare una soluzione.

Volo Perugia – Bergamo: trasportava non più di 35 passeggeri. Un’operazione della Giunta Tesei

La tratta Perugia – Bergamo stando a quanto sostiene la Giunta regionale non aveva riscosso grande successo. “Va ricordato che la media a bordo del collegamento con Bergamo è stata di circa 32/35 persone per volo” si legge ancora nella nota. E quindi si arriva a quanto sta accadendo. “A questo punto la compagnia ha deciso di chiudere su Bergamo e riposizionare l’ATR su Comiso. E’ stato anche valutato se rescindere il contratto ma sono stati presi in considerazione i pro e i contro e Aeroitalia ha deciso di attivare altre tratte, come Lamezia, Lampedusa e ovviamente Comiso, oltre il collegamento su Olbia“.

E qui si arriva al nocciolo della questione: era evidente che il volo costasse troppo e fosse pertanto insostenibile eppure c’era la volontà politica che però avrebbe sbagliato, e di molto, le necessarie valutazioni. “Va detto che l’intera operazione con Aeroitalia – prosegue l’esecutivo Proietti -, con un costo di un milione di euro, è stata frutto di un mero accordo politico della passata amministrazione regionale che, visto come sono andate le cose, condurrà molto probabilmente effetti negativi sui conti della Sase, ascrivibile a una tratta che è non stata programmata con l’adeguata fattibilità tecnico economica ma solo per meri interessi politici come più volte sottolineato anche in documenti del management e direzione tecnica dell’aeroporto“.

Ora si punta al Freccia Rossa per il collegamento con Milano

Constata l’insostenibilità del volo Perugia – Bergamo, la Giunta Proietti avanza due opzioni. Da un lato c’è il Freccia Rossa che dal capoluogo umbro collega in tre ore con quello meneghino. Dall’altro la necessità di “investire su voli internazionali e hub che portino flussi in ingresso, soprattutto turistici in previsione del Giubileo“. Il tutto, puntualizzano, operando “scelte sulla base di analisi serie e approfondite anche per quanto riguarda le compagnie“.

E infine, contro ogni accusa, per l’esecutivo Proietti non c’è alcun dubbio su chi sia il responsabile di una scelta sbagliata fin dall’inizio. “La cronistoria dei fatti – conclude la nota – segna con tutta evidenza la responsabilità dell’intera vicenda che non può certo essere ascritta all’ attuale amministrazione insediata da pochi giorni e che ha ben presente la necessità di collegamenti strutturali, sostenibili, coerenti con la vocazione dell’Umbria e in grado di contribuire a connettere l’Umbria soprattutto sul piano internazionale“.

In vista dei flussi attesi per il Giubileo e per l’800esimo anniversario della morte di San Francesco, “sarà convocato nelle prossime ore uno specifico incontro con la Società di gestione dell’Aeroporto dell’Umbria al fine di esaminare i piani di attività“. Grandi sfide si prospettano per l’Umbria.