Ai Laghi di Faldo, in una cornice paesaggistica di raro valore naturalistico, trentasei ragazzi e ragazze tra i 10 e i 16 anni hanno appena vissuto un’esperienza unica. Fino a oggi 13 luglio, sono stati protagonisti del campo scuola “Anch’io sono la Protezione Civile”, organizzato dal Gruppo comunale di Protezione Civile di Montone. Un’iniziativa che unisce formazione, responsabilità e divertimento, trasformando una vacanza estiva in un’occasione concreta per apprendere, crescere e scoprire il valore della solidarietà.
Giunto alla sua nona edizione a Montone, il campo scuola è diventato ormai un appuntamento fisso e atteso, non solo per le famiglie del territorio ma anche per i volontari e le istituzioni locali che vi partecipano attivamente. L’obiettivo è chiaro: educare i giovani alla cultura della prevenzione e della sicurezza, rendendoli protagonisti della tutela dell’ambiente e della comunità.
“Questi campi sono un’occasione preziosa per trasmettere ai giovani il senso di appartenenza e l’importanza dell’aiuto reciproco”, ha dichiarato il sindaco di Montone Mirco Rinaldi, in visita al campo. “Ringrazio i volontari, il presidente Stefano Luchetti e il direttivo dell’associazione per l’impegno e la passione con cui organizzano ogni anno questa iniziativa ormai diventata un punto di riferimento”.
Durante il campo scuola, i partecipanti vengono coinvolti in attività pratiche e teoriche che simulano vere e proprie situazioni di emergenza. L’allestimento delle tende, la gestione del campo, le lezioni di primo soccorso e le esercitazioni con le unità cinofile rappresentano solo alcune delle esperienze proposte, pensate per stimolare lo spirito di squadra, l’autonomia e il senso di responsabilità.
“Qui si impara facendo”, spiegano gli organizzatori. “I ragazzi costruiscono con le loro mani, ascoltano, si confrontano, provano paura e orgoglio, fatica e soddisfazione. È così che nasce la consapevolezza”.
A rendere ancora più ricco il campo scuola, sono gli incontri con i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine: Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza – accompagnata dal gruppo cinofilo – oltre alla Misericordia di Fossato di Vico. Ogni visita è l’occasione per conoscere da vicino i mestieri dell’emergenza, imparare il linguaggio operativo, vedere strumenti e veicoli speciali.
“È bellissimo vedere l’entusiasmo con cui i ragazzi accolgono questi ospiti”, raccontano i volontari. “Per molti di loro, è la prima volta che parlano con un pompiere o toccano con mano le attrezzature di soccorso”.
Il campo scuola di Montone si inserisce nel più ampio progetto nazionale “Anch’io sono la Protezione Civile”, promosso dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con Regioni, Comuni e organizzazioni di volontariato. Nel 2025, il programma celebra 15 anni di attività, con oltre 100.000 giovani formati in tutta Italia.
La filosofia è quella di un’educazione civica vissuta sul campo: conoscere i rischi naturali, imparare la pianificazione d’emergenza, rispettare il territorio. Non attraverso lezioni frontali, ma vivendo esperienze concrete, condividendo i pasti, dormendo in tenda, organizzando il campo giorno dopo giorno.
“È un laboratorio di cittadinanza attiva”, spiega il presidente del gruppo comunale, Stefano Luchetti. “Aiutiamo i ragazzi a capire che la sicurezza non è solo responsabilità degli adulti o delle istituzioni. Ognuno può fare la sua parte, anche partendo da piccoli gesti quotidiani”.
Oltre alle attività didattiche, c’è spazio anche per il gioco, lo sport, i racconti intorno al fuoco. I partecipanti, provenienti da diversi paesi dell’alta Umbria, stringono amicizie che durano nel tempo, imparano a vivere insieme e a collaborare. Un’esperienza che molti raccontano come “la più bella dell’estate”.
“All’inizio ero un po’ timida”, confida una ragazza di 13 anni, “ma dopo due giorni ero già amica di tutti. Mi piace l’idea di aiutare gli altri e ho capito che anche noi ragazzi possiamo essere utili. Vorrei rifarlo l’anno prossimo”.
Il campo scuola ai Laghi di Faldo dimostra come anche nei piccoli comuni si possano realizzare esperienze educative di alto valore, in grado di lasciare un segno profondo nei giovani. Montone si conferma così un modello di buone pratiche nel panorama regionale, in linea con le politiche umbre di prevenzione e promozione del volontariato.
La Protezione Civile regionale, in sinergia con le amministrazioni locali e le associazioni, sostiene con forza questo tipo di iniziative, considerate un investimento sul futuro. Perché insegnare la prevenzione ai più giovani significa costruire una società più sicura, più consapevole, più coesa.
Spesso la Protezione Civile viene associata solo agli interventi in caso di terremoti, alluvioni, incendi. Ma il campo scuola insegna che protezione civile significa prima di tutto “cultura della cura”: del territorio, delle persone, della legalità.
“Non serve aspettare un’emergenza per essere utili”, ricordano i volontari. “Ogni giorno possiamo fare qualcosa per proteggere l’ambiente, segnalare un rischio, aiutare un vicino. E i ragazzi lo capiscono subito: basta dar loro gli strumenti giusti”.
Con l’arrivo dell’ultima giornata, i partecipanti al campo scuola riceveranno un attestato simbolico, ma porteranno con sé esperienze, emozioni e conoscenze che li accompagneranno a lungo. Il Gruppo comunale di Montone, forte del successo di questa edizione, è già al lavoro per pianificare l’appuntamento del 2026.
“Vederli partire con le lacrime agli occhi è il nostro premio più grande”, confessa un volontario. “Significa che abbiamo seminato qualcosa. E quando questi ragazzi, un giorno, si troveranno di fronte a un’emergenza, sapranno cosa fare. O magari diventeranno loro stessi volontari”.
Perché ogni cittadino consapevole è una risorsa. E tutto inizia da qui, da una tenda montata con le proprie mani, da un campo scuola ai Laghi di Faldo, dove si impara a proteggere gli altri imparando a conoscere se stessi.