La vecchia pista di atletica in materiale plastico del Campo scuola “Casagrande” di Terni è stata rimossa. E ora, da parte dell’amministrazione comunale e della ditta appaltatrice dei lavori, parte la corsa contro il tempo per stendere il nuovo pavimento per velocisti, mezzofondisti, fondisti e atleti delle altre discipline entro l’estate. Ma non è l’unica novità in arrivo per l’impianto. Perché a Palazzo Spada stanno cercando di fare in modo di dotarlo anche dell’attrezzistica necessaria a ottenere l’omologazione dal Coni e della Commissione dei locali di pubblico spettacolo. Attrezzistica che, stando a quanto raccontano gli assessori allo sport, Marco Schenardi, e ai lavori pubblici, Giovanni Maggi, non era stata messa in preventivo nel progetto finanziato col PNRR. Tanto che ci vorrà qualche centinaio di migliaia di euro in più per ridare alla città un impianto di elité, in grado di ospitare manifestazioni federali o di carattere nazionale e internazionale.
Schenardi: “Al Campo scuola vogliamo fare un impianto di elité, sventato il rischio di una incompiuta”
Marco Schenardi, assessore allo sport del Comune di Terni, mostra lo smartphone e scorre i post polemici di alcuni esponenti dell’opposizione.
“Hanno lasciato un disastro e bisogna anche subire questi attacchi – dice scuotendo la testa -. Nonostante abbiamo cercato in tutti i modi di ridiscutere il cronoprogramma iniziale, lasciato dall’amministrazione precedente, la ditta appaltatrice non ha voluto sentire ragioni. Ma almeno evitassero di fare ironia e sensazionalismo su situazioni contingenti. Ho visto video in cui esponenti politici si lamentavano perché c’erano i pezzi della vecchia pista a margine dell’impianto. Si trattava dei residui rimossi, che prima sono stati raccolti e poi smaltiti regolarmente secondo la tempistica e le normative previste“.
Ma l’amarezza del momento lascia subito il posto ai progetti per il futuro. “Perché la città deve avere un impianto di prima classe, un impianto di atletica che funzioni. Non una mezza incompiuta, come è successo per altri impianti, tipo il Pala Di Vittorio, in cui siamo stati costretti a intervenire per mettere le toppe“.
Per attrezzistica e opere di completamento chiedsto aiuto alla Fondazione Carit
L’idea è quella di utilizzare parte dei canoni idrici, versati dalla Regione al Comune, e i finanziamenti della Fondazione Carit per completare la dotazione impiantistica. “Stiamo interloquendo con i vertici di Palazzo Montani Leoni – conferma Schenardi – per farci trovare pronti a fine lavori. Senza l’attrezzistica, che non era stata prevista nel progetto iniziale, il via libera all’utilizzo dell’impianto dagli organismi preposti non arriverebbe mai. Per fare un impianto elité sono necessari circa 600 mila euro in più. Perché nel progetto PNRR non era previsto l’acquisto dei blocchi di partenza, dei materassi e delle sbarre per i salti, delle gabbie per i lanci, di tutta la restante attrezzistica necessaria per i meeting e le manifestazioni del Coni. E poi del riscaldamento, delle recinzioni e di altre attrezzature di finitura. Vedremo come evidenziare nel migliore dei modi l’eventuale contributo che la Fondazione vorrà concedere. Stiamo discutendo su varie ipotesi“.
Le tante criticità trovate durante i lavori: dalla pista “incollata” al crollo dei solai, fino alla mancanza delle fondazioni
Accanto a Schenardi c’è anche l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Maggi. Ha visto completare uno degli interventi di cantiere che riteneva più problematici. Quello della rimozione della vecchia pista. E ora si aspetta una corsa contro il tempo per posare quella nuova.
“L’intervento è stato progettato in modo un po’ frettoloso – spiega l’assessore -. Forse in ragione del fatto che si è corso per intercettare i fondi PNRR. Però non sono stati tenuti in conto tanti imprevisti. Il crollo di un solaio della palazzina spogliatoi. La mancanza della fondazione sotto parte delle gradinate, ben 3 strati di pista da smaltire in alcune zone. La questione più preoccupante è stata legata alla pista: le parti in ombra si sono distaccate senza problemi, quelle delle zone più assolate invece si erano saldate al terreno. Quindi è stato necessario operare con una cautela maggiore, per evitare il distacco dei terreni. E poi abbiamo fatto i conti con la mancanza di recinzioni, con la carente progettazione del verde di servizio e delle scalinate, che sono indispensabili non solo per completare l’opera. Ma per restituire l’impianto allo splendore del passato e ospitare gare di livello nazionale“.
Ora parte la corsa contro il tempo per l’installazione della nuova pista. Andrà fatta inderogabilmente nei mesi estivi, per evitare ritardi e che il maltempo crei problemi ulteriori. Ci vorranno 4-5 mesi. Poi entro i primi mesi del 2025 il Campo scuola dovrebbe essere inaugurato. Allo studio c’è anche un’integrazione funzionale con il parco Ciaurro. Per farlo vivere 365 giorni all’anno.
Intanto al Campo scuola è stata sfalciata l’erba per le esigenze di cantiere ed evitare infestazioni
Mentre il cantiere procede, l’erba sui prati interni all’impianto è stata completamente sfalciata e i residui sono stati rimossi. Un’operazione che consentirà una migliore attività della ditta che si sta occupando della ristrutturazione. Ma anche di evitare che il parco – per quanto chiuso alla cittadinanza – possa diventare luogo ideale per infestazioni larvali di insetti e zanzare. Inserito nel contesto urbano, con il parco Ciaurro e la Passeggiata appena fuori dalla recinzione e utilizzati da runner, famiglie e giovani, l’obiettivo era quello di evitare che il cantiere del Campo scuola potesse generare problematiche anche alle aree limitrofe e ai residenti della zona.