06 Sep, 2025 - 12:15

Campello sul Clitunno, paura nei boschi: 80enne disperso per una notte, salvato dai soccorsi

Campello sul Clitunno, paura nei boschi: 80enne disperso per una notte, salvato dai soccorsi

Una tranquilla giornata di fine estate, trascorsa con la spensieratezza di una passeggiata tra i boschi alla ricerca di funghi, si è trasformata in un incubo a Campello sul Clitunno. Un uomo di ottant’anni, uscito insieme alla moglie per la consueta raccolta, non è rientrato a casa, facendo scattare l’allarme dei familiari e mobilitando una macchina dei soccorsi imponente. Per ore la paura ha avvolto la piccola comunità di Pettino, frazione del comune umbro: il timore era che l’anziano non fosse sopravvissuto alla notte. Solo al mattino, dopo ricerche incessanti, l’uomo è stato ritrovato in stato confusionale ma vivo, tra i vicoli di Molini. Una vicenda che mette in luce ancora una volta i rischi delle escursioni in solitaria e la prontezza delle forze dell’ordine nel fronteggiare le emergenze.

Il ritrovamento: ore di angoscia, poi il lieto fine

L’anziano e la moglie erano partiti come sempre per raccogliere funghi nelle campagne di Pettino, un’attività tanto diffusa quanto amata nelle zone montane umbre. Nel pomeriggio però i familiari, non vedendo rientrare la coppia, hanno lanciato l’allarme. Le ricerche sono iniziate immediatamente e si sono protratte fino a notte fonda. Verso l’una di notte, la moglie è stata ritrovata dai soccorsi, provata ma in discrete condizioni. Dell’uomo, invece, nessuna traccia.

Le ricerche sono proseguite per ore, coordinate dai Vigili del Fuoco tramite l’Unità di Comando Locale (UCL). Sul campo sono scese in azione squadre specializzate con l’ausilio della topografia applicata al soccorso (TAS), droni provenienti dai comandi di Perugia, Terni e Firenze, unità cinofile e l’elicottero Drago 70. Decisiva la collaborazione con i Carabinieri della Stazione di Trevi, la Protezione Civile e i volontari del SASU.

All’alba, finalmente, l’uomo è stato individuato nel paese di Molini. Confuso ma cosciente, è stato soccorso in un bar, dove i Carabinieri ne hanno confermato l’identità prima dell’affidamento al personale del 118 per gli accertamenti sanitari. Fortunatamente, nonostante la notte trascorsa al freddo e lo stato di disorientamento, le condizioni generali sono apparse buone.

I precedenti in Umbria: il caso di Norcia

L’episodio di Campello sul Clitunno non è isolato. Solo a luglio, a Pediripa di Norcia, un turista 84enne era stato dato per disperso mentre cercava funghi nei boschi. Anche in quel caso la prontezza dei soccorsi, con droni, unità cinofile e l’elicottero Drago 63 del reparto volo di Arezzo, aveva permesso il ritrovamento in poche ore. L’uomo era stato trovato cosciente ma con leggere ferite, probabilmente causate da una caduta. Dopo i primi soccorsi, era stato trasferito all’ospedale di Spoleto per accertamenti.

SASU Umbria: il ruolo del Soccorso Alpino e Speleologico tra emergenze, prevenzione e volontariato

Il SASU, acronimo di Soccorso Alpino e Speleologico Umbria, è una struttura operativa di volontariato che fa parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS). Si tratta di un’organizzazione altamente specializzata, composta da uomini e donne con competenze tecniche avanzate nel soccorso in ambienti montani, impervi e sotterranei. La sua missione principale è quella di garantire la sicurezza delle persone che frequentano la montagna, i boschi e le aree naturali dell’Umbria, ma anche di intervenire in caso di incidenti speleologici, calamità naturali e ricerche di dispersi. Le squadre del SASU sono costituite da alpinisti, speleologi, guide alpine, medici e tecnici sanitari, tutti addestrati a operare in condizioni estreme dove i normali mezzi di soccorso non riescono ad arrivare.

Il SASU collabora costantemente con altre istituzioni come Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Carabinieri, 118 e amministrazioni locali, creando una rete integrata che consente interventi rapidi ed efficaci. Grazie a mezzi tecnologici avanzati, come droni per il monitoraggio dall’alto, sistemi di geolocalizzazione e tecniche di topografia applicata al soccorso (TAS), il SASU è in grado di affrontare operazioni complesse in tempi ridotti, aumentando notevolmente le possibilità di ritrovamento e salvataggio. L’impiego di unità cinofile specializzate per la ricerca di persone disperse rappresenta un altro punto di forza, soprattutto in scenari boschivi e montani.

Oltre agli interventi di emergenza, il SASU svolge anche un’importante attività di formazione e prevenzione, diffondendo buone pratiche di sicurezza tra escursionisti, alpinisti e semplici appassionati della natura. Organizza corsi, simulazioni e iniziative divulgative per sensibilizzare la popolazione sui rischi connessi alla montagna e sugli strumenti utili a ridurli.

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Lorenzo Farneti
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