Immaginate di camminare in Umbria attraverso boschi secolari e antichi borghi, dove ogni passo racconta una storia di resilienza e speranza. Dopo le ferite del terremoto del 2016, la regione abbraccia oggi la lentezza del viaggio a piedi come chiave di rinascita, valorizzando itinerari che uniscono natura, storia e spiritualità.
Presentata proprio oggi a Roma la guida “I cammini della Rinascita. Tesori nascosti nell’Appennino centrale” di Chiara Giacobelli, alla presenza della Ministra del Turismo Daniela Santanchè e del Commissario straordinario per il sisma 2016 Guido Castelli.
All’evento ha partecipato in collegamento anche la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. La guida illustra nove itinerari a piedi – i cammini della rinascita – che attraversano le zone appenniniche colpite dal sisma del 2016-2017 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). L’obiettivo è fare del turismo lento una leva di rilancio economico, sociale e culturale per le comunità locali, invitando i viaggiatori a scoprire a passo lento i tesori nascosti del territorio.
L’Umbria, insieme alle altre tre regioni del cratere sismico, condivide una vocazione naturale per questo turismo esperienziale e sostenibile. Il piano interregionale per valorizzare i cammini post-sisma investe complessivamente 47 milioni di euro, di cui 5,6 milioni destinati proprio all'Umbria.
Un intervento significativo riguarda la trasformazione dell’ex ferrovia Spoleto-Norcia in un percorso ciclopedonale lungo la Valnerina, con l’obiettivo di collegare importanti itinerari turistici e religiosi come la Via di Francesco e il Cammino di San Benedetto.
Questo progetto migliorerà l’accessibilità dei sentieri e la sicurezza dei percorsi, creando collegamenti tra i tracciati e potenziando l’ospitalità diffusanei piccoli centri umbri. La ministra Santanchè ha evidenziato che, dopo la devastazione del sisma, l’Appennino centrale "merita di tornare a essere fiorente e vivo" e che il turismo lento rappresenta "una strategia cruciale per la rinascita economica e sociale" dei territori colpiti.
Attraverso questi cammini, si punta a ricostruire "non solo le infrastrutture, ma anche i legami tra le persone e il loro territorio", rigenerando quell’identità locale che è parte integrante del patrimonio culturale regionale.
La guida di Giacobelli dipinge i cammini come itinerari in grado di “ricucire” territori e identità, rivelando i tesori nascosti dell’Appennino centrale. Molti di questi percorsi attraversano borghi e valli dell’Umbria, il “cuore verde” d’Italia.
Ogni sentiero offre un’esperienza unica: si cammina tra paesaggi montani incontaminati, antichi santuari arroccati e tradizioni secolari che rivivono ad ogni tappa. Ad esempio, lungo queste vie si incontra il ponte tibetano di Sellano sospeso sul torrente, la suggestiva ciclopedonale del Nera ricavata dall’ex ferrovia, o ancora il curioso Museo delle Mummie di Ferentillo, piccolo scrigno di storia popolare nella Valnerina.
Attraversare l’Umbria a passo lento significa anche imbattersi in scenari come le gole scavate dai fiumi e borghi dove il tempo sembra essersi fermato. Ogni passo diventa un viaggio nel tempo e nell’anima dei luoghi, tra leggende, arte e spiritualità che affiorano lungo il cammino.