L’amministrazione comunale di Perugia si congratula con il nuovo presidente della Autorità Umbra Rifiuti e Idrico – AURI, Andrea Sisti, sindaco di Spoleto, con la nuova vice presidente Roberta Tardani, sindaca di Orvieto, e con tutti i sindaci eletti nel consiglio direttivo.

A loro vanno “i migliori auguri per le importanti cariche assunte e per un mandato che si confida possa essere proficuo e funzionale a far fronte alle sfide che la Regione Umbria si trova ad affrontare nello sviluppo di politiche costruttive e lungimiranti nella gestione dei fondamentali servizi demandati all’Autorità” si legge in una nota del Comune del capoluogo umbro.

Comune di Perugia ad AURI: “Le nostre perplessità”

Cogliendo l’occasione del dare il benvenuto ai nuovi vertici di AURI, l’amministrazione comunale di Perugia dichiara di non potere “esimersi dall’esternare la propria posizione critica rispetto alla notizia della recente pubblicazione da parte di AURI dell’avviso pubblico per la sollecitazione di proposte a iniziativa privata relativamente alla realizzazione del nuovo inceneritore.

“La costruzione dell’inceneritore – sostiene, infatti, il Comune – rappresenterebbe uno dei punti centrali della strategia dell’attuale amministrazione regionale per chiudere il ciclo dei rifiuti“.

Le perplessità sono connesse ai costi (circa € 200.000.000), alle modalità (project financing) e tempi di realizzazione dell’opera (la cui ipotetica messa in funzione è stimata per agosto 2029) – scrive il Comune di Perugia – e a ragioni di opportunità legate alla consistenza e alle tendenze delle dinamiche demografiche della nostra regione che risultano in contrazione”.

Comune di Perugia: “Rifiuto non come scarto ma risorsa”

Il Comune di Perugia ci tiene, nel dettaglio, a evidenziare al nuovo direttivo di AURI alcuni profili di criticità che riguardano il senso e la funzionalità dell’opera in sé. A questo proposito, l’amministrazione comunale perugina ritiene “che una vera chiusura del ciclo dei rifiuti non possa certo realizzarsi per mezzo della combustione e (nella migliore delle ipotesi) termovalorizzazione dei rifiuti, ma viceversa attraverso politiche di riduzione dei rifiuti “a monte“.

Politiche che siano, quindi, “contestuali a un pieno e fattivo supporto istituzionale a progetti imprenditoriali, iniziative sociali e pratiche civiche volte alla riparazione, al riuso e al riciclo – illustra l’amministrazione – anche nell’ottica di promuovere e valorizzare un approccio che non consideri più il rifiuto solo come uno scarto, ma come una risorsa”.

“Una ‘materia prima-seconda’ – continua la nota di Palazzo dei Priori – utile a innescare meccanismi di circolarità dell’economia, nella traiettoria del percorso intrapreso da Comune di Perugia nel 2017 con l’adesione alla strategia ‘Rifiuti Zero’”.

Comune di Perugia ad AURI: pro e contro

Il Comune di Perugia, inoltre, fa notare all’AURI la necessità di dotarsi di strutture impiantistiche dedicate in maniera specifica al massimo recupero di materia, successivamente alla fase di differenziazione del rifiuto.

Da un lato, quindi, Palazzo dei Priori conferma “il proprio fermo intento di porsi in prima linea nell’efficientamento virtuoso del servizio di gestione, a partire dal miglioramento di quello di raccolta differenziata e dall’implementazione delle migliori pratiche attuate da altre, esemplari entità locali del contesto nazionale”. Dall’altro, tuttavia, prende le distanze dalla soluzione adottata in sede regionale, la cui impostazione “appare fuori dal tempo – commenta – e in ritardo di decenni rispetto alle numerose alternative (politiche, industriali, strategiche e tecnologiche) attualmente disponibili nel panorama italiano ed europeo”.

Le soluzioni costruttive e funzionali che il Comune di Perugia confida vengano adottate da AURI, nella fattispecie, interessano l’estensione del modello porta a porta su tutto il territorio regionale e la ripartizione dei costi proporzionata alla quantità dei rifiuti prodotti dalle utenze. Senza dimenticare l’adeguatezza nel preservare la “qualità” dei materiali differenziati, anche nell’ottica di incentivare gli investimenti in un settore con enormi potenzialità e in grado di fornire nuova linfa all’economia del territorio.