Giunge alla nona edizione il Calvi Festival che animerà il paese di Calvi dell’Umbria dal 2 al 31 agosto. 30 giorni di eventi in quello che sta diventando un vivace laboratorio che unisce cultura, tradizioni e rispetto per la natura all’estremo sud del cuore verde d’Italia. Qui, nella porta felice dell’Umbria, ogni giorno ci saranno nuovi eventi che compongono una programmazione di qualità, sempre attenta e inclusiva.
Calvi Festival: l’intervista al direttore artistico Francesco Verdinelli
Ne parliamo in esclusiva per Tag24 Umbria con Francesco Verdinelli, ideatore e direttore artistico del Calvi Festival, consigliere comunale di Calvi dell’Umbria a guida dell’assessorato alla Cultura.
Quello di agosto si prospetta un mese intenso a Calvi fra teatro, cinema, musica, arte e natura. Quest’anno ancora una volta ci sono tanti nomi di rilievo in cartellone. Vedo Enrico Capuano, Roberto Herlitzka e Giuseppe Piccioni solo per citarne alcuni. Come si fa a mettere insieme tutto questo?
“Per il Calvi Festival c’è un denominatore unico: la qualità. Personalmente vedo sempre tutti gli spettacoli e tutte le proposte che ci arrivano perché a Calvi voglio portare il meglio degli eventi. Al Calvi Festival non c’è una serata in cui ci si possa annoiare“.
Nel Calvi Festival avete saputo coniugare molte istanze, incluse quelle preesistenti tradizionali dell’estate calvese. Calvi in questo che valore aggiunto ha?
“Nel Festival le tradizioni calvesi devono assolutamente essere presenti. Calvi offre una location meravigliosa. La maggior parte degli eventi si svolge all’interno del teatro del giardino del Monastero, che ora stiamo ristrutturando completamente, dove è in previsione la realizzazione di un anfiteatro entro l’anno. Sarà simile a quello di Carsulae. Calvi era l’unico paese che non aveva teatri, ora ce ne sono tre: uno all’interno del Monastero da 125 posti, uno nel giardino, per gli spettacoli estivi e un terzo privato, Il teatro degli occhi, che ha sede in una chiesa sconsacrata”.
Tra i vari grandi nomi del Calvi Festival, c’è Stefano Fresi che torna anche per questa edizione.
“Sì per la chiusura del Festival. L’ho voluto perché ha un nuovo spettacolo. Lui oltre che attore è anche un grandissimo musicista, dotato di una rara sensibilità. Sarà al Festival con uno spettacolo dedicato a De André, “Dell’amore, della guerra e degli ultimi” con canzoni e pensieri tratti dai diari di De André. Parlando di De André, perché non lo si fa mai abbastanza, ci sarà una band straordinaria con artisti che hanno lavorato con lui, il 13 agosto, in un concerto tributo alla tournée con la PFM“.
Calvi riserva grande attenzione al cinema. Anche per questa edizione ci sarà una selezione di cortometraggi da “Il Globo d’Oro” e da qualche anno Calvi ospita il prestigioso Premio Rossellini dedicato alle sceneggiature originali. Un premio che si è spostato dalla costiera Amalfitana per approdare nella porta felice dell’Umbria. Voi avete trovato questa formula vincente per cui i lavori selezionati dovranno essere girati a Calvi e avrete le troupe in paese proprio durante il Festival.
“Sì, tutta Calvi diventerà un vero set cinematografico, ci saranno tre troupe che realizzeranno le sceneggiature vincitrici del Premio Rossellini, in collaborazione con gli abitanti del borgo: si crea sempre un’atmosfera che coinvolge tutta la comunità. Quando invitai Renzo Rossellini a Calvi, fu lui a proporre di portare qui il Premio. Questo è il quarto anno e finora a Calvi abbiamo girato nove cortometraggi che poi sono hanno vinto premi importanti e hanno mostrato Calvi in giro per il mondo. Questa è una grande soddisfazione“.
Calvi, insieme a Polino, è uno dei due unici comuni della Provincia di Terni che, in netta controtendenza, è andato incontro a ripopolamento. Secondo te il fattore cultura quanto ha influito su questo fenomeno?
“Ha influito, perché crea interesse. Ha influito anche il fattore natura, qui ci sono 45 chilometri quadrati, principalmente coperti da bosco, al confine col Lazio. Per il sesto anno consecutivo Legambiente ha premiato Calvi fra i sei comuni più “ricicloni” dell’Umbria e i calvesi sono molto attenti all’ambiente. Chi arriva a Calvi da fuori, quando non rispetta la natura, si trova male perché qui i calvesi sono abituati a un grande rispetto per l’ambiente. Le persone cercano qualità della vita e a Calvi dell’Umbria l’hanno trovata, complice anche lo smart working. Nel centro storico non c’è più una casa in vendita adesso. In molti hanno preso la residenza, principalmente da Roma“.
Vedo che tutti gli eventi sono principalmente gratuiti oppure con un contributo simbolico, il Calvi Festival ha fatto una scelta popolare.
“Per noi è importante la partecipazione del pubblico, sia da Calvi che da fuori. Al Calvi Festival diamo la possibilità di accedere alla cultura e di creare situazioni fra persone diverse. Ogni sera prima degli spettacoli spesso c’è anche un aperitivo che crea un momento di socializzazione tra chi condivide interessi simili“.
Il Calvi Festival si conferma una manifestazione ormai consolidata in grado di attrarre ospiti importanti, che con piacere fanno ritorno in questo paese che presenta tante peculiarità. Calvi dell’Umbria negli anni ha saputo privilegiare la qualità sotto molti aspetti realizzando un riuscito connubio puntando sulla cultura quale imprescindibile attrattore. Qui tutte le info con il programma completo della manifestazione.