Mancano pochi giorni alla chiusura del 2025, un anno che il popolo biancorosso difficilmente ricorderà con nostalgia. Per il Perugia è stato un percorso accidentato, fatto di frenate improvvise, cambi di rotta e di una classifica che oggi racconta una realtà scomoda: quella delle sabbie mobili della zona retrocessione, dove ogni passo falso rischia di trasformarsi in un macigno. Eppure, come spesso accade nel calcio, “chiusa una porta si apre un portone”: il nuovo anno può diventare l’occasione per riscrivere il copione di una stagione fin qui tormentata.
Il 2026, sul campo, si aprirà con una trasferta tutt’altro che banale contro il Guidonia, una delle rivelazioni del campionato, guidata da un allenatore preparato come mister Ginestra, capace di dare identità, ritmo e solidità a una squadra che gioca senza paura. Un banco di prova importante per il Grifo, chiamato a dimostrare di avere ancora risorse morali e tecniche per tirarsi fuori dalle secche. Ma il nuovo anno non porterà con sé solo partite decisive: il calciomercato di gennaio rappresenta uno snodo fondamentale per il presente e il futuro del club, un passaggio quasi obbligato per correggere una rosa che, fin qui, ha reso al di sotto delle aspettative.
Se le cessioni dei calciatori fuori dal progetto tecnico di mister Tedesco restano la priorità assoluta, in queste ore la dirigenza biancorossa sta lavorando con decisione per la conferma di una delle poche vere note positive dell’annata. Come riportato da "Il Messaggero", il Perugia sta dialogando con il Bari per il futuro di Giacomo Manzari, trequartista classe 2000 arrivato in estate in prestito e rapidamente diventato un punto di riferimento della manovra offensiva.
Manzari rappresenta, numeri alla mano, una delle rare certezze emerse in una stagione povera di sorrisi. In dodici presenze ha messo insieme tre gol e tre assist, incidendo in momenti chiave: la rete contro il Pontedera, la doppietta nel netto 4-0 contro il Forlì nell’ultima gara del girone d’andata e gli assist pesanti nel derby contro il Gubbio, ancora contro il Pontedera e nel sentitissimo derby con la Ternana, quando ha servito Tozzuolo per il gol del momentaneo pareggio. Dati che raccontano non solo la qualità tecnica del giocatore, ma anche la sua capacità di incidere nei match più delicati.
In totale Manzari ha collezionato 892 minuti, fermato solo da un problema agli adduttori che lo ha costretto a saltare quattro partite e da una squalifica, maturata dopo la doppia ammonizione contro l’Arezzo, che gli fece saltare la gara pareggiata contro la Torres. Al netto di questi stop, il trequartista pugliese ha mostrato una crescita costante, soprattutto con l’arrivo di mister Tedesco, sotto la cui gestione ha preso progressivamente in mano le redini della trequarti biancorossa, diventando il principale raccordo tra centrocampo e attacco.
La strategia del Perugia è chiara: trasformare il prestito in un’operazione strutturale, valutando sia l’acquisizione a titolo definitivo sia, in alternativa, la possibilità di un nuovo prestito a fine stagione, magari con condizioni più favorevoli. Una mossa che avrebbe un duplice valore: tecnico, perché garantirebbe continuità a un reparto che ha faticato a trovare certezze, e simbolico, perché darebbe un segnale di progettualità in un momento in cui regna l’incertezza.
Parallelamente, però, il club deve alleggerire la rosa. Sul fronte uscite tiene banco la vicenda di Giovanni Giunti: il Padova insiste e nelle ultime ore si è fatto avanti anche l’Avellino. Il Perugia vuole monetizzare al massimo, con una valutazione che oscilla tra i 400 e i 500 mila euro, cifra ritenuta congrua per un giocatore che può ancora garantire margini di crescita. Sul piede di partenza anche Ogunseye, Kanoute, Broh e Yabre. I primi due rientreranno dai prestiti rispettivamente a Trapani e Cesena, anche se prima sarà necessario trovare una collocazione definitiva, mentre Broh e Yabre sono destinati a lasciare il Grifo a titolo definitivo.
Il mercato, insomma, sarà un delicato gioco di equilibri: liberare risorse, ridurre il monte ingaggi e allo stesso tempo non impoverire ulteriormente una squadra che deve lottare per la salvezza. In questo contesto, la conferma di Manzari assume un peso specifico enorme.