Calano gli ordini automotive per l’Alcantara di Nera Montoro, che taglia 69 contratti a termine e ricorre alla cassa integrazione. Una situazione inattesa, perché solo qualche anno fa veniva lanciato il grande piano di investimenti da 300 milioni di euro. Alcantara – società che produce l’omonimo tessuto per rivestimenti – appartiene al gruppo giapponese Toray, che aveva annunciato oltre al raddoppio della capacità produttiva, anche una crescita consistente degli addetti. Un programma da 200 assunzioni che, alla luce delle ultime notizie, fa alzare il sopracciglio all’UGL di Terni.
“Quello che più ci colpisce – afferma il segretario dell’UGL Chimici di Terni, Diego Mattioli – è che oggi stiamo vivendo uno scenario impensabile fino a pochi anni fa. Quando con l’annuncio dell’investimento per l’aumento della capacità produttiva si evocavano scenari idilliaci con centinaia di assunzioni. Secondo noi, invece, ci ritroviamo in uno scenario totalmente opposto“.
Calano gli ordini automotive nonostante la crescita delle immatricolazioni di nuove vetture
“All’Alcantara calano gli ordinativi automotive, principale mercato di riferimento dell’azienda, come dichiarato dalla direzione – continua la segreteria dell’UGL –. Ma ciò accade in totale controtendenza con i dati del mercato immatricolazioni dell’auto. Il mercato tira e le immatricolazioni sono in crescita a livello globale. I problemi commerciali si vanno a sommare a tutta una serie di problematiche interne che più volte abbiamo sollevato su tutti i tavoli di incontro. Si tratta di criticità che stanno trasformando il piano di investimenti, da panacea di tutti i mai in una spada di Damocle sulla testa di tutti i lavoratori“.
Accordo sottoscritto in Confindustria: se l’azienda riprenderà a pieno regime e ci saranno le condizioni, i 69 con contratto a termine verranno reintegrati
Cassa Integrazione fino a Pasqua e contratti a termine tagliati in due round
La situazione di crisi ha portato all’attivazione della Cassa integrazione guadagni ordinaria dall’inizio della settimana e fino alla Pasqua. Un periodo di ricorso agli ammortizzatori sociali che fa seguito a quello attivato a fine febbraio e che, con modalità diverse, fermerà o rallenterà molte aree del sito produttivo. Ma quello che preoccupa i sindacati è l’inversione di tendenza sul versante delle ricadute occupazionali. Infatti l’azienda, constatato che calano gli ordini automotive, ha deciso di tagliare gran parte dei contratti a tempo determinato.
“Una situazione risulta ancor più preoccupante se si tiene conto dell’impatto occupazionale – sostiene l’UGL Chimici -. Già negli ultimi mesi del 2023, infatti ben 32 contratti a termine non sono stati rinnovati, e nell’ultima riunione presso Confindustria Terni è stato annunciato dalla direzione aziendale che altri 37 contratti in scadenza a fine mese subiranno la stessa sorte. Fortunatamente, durante il summit con la direzione aziendale, è stato raggiunto un accordo per agevolare il rientro di questi 69 contrattisti tagliati, laddove la situazione produttiva lo consentisse e in caso di necessità occupazionale“.
UGL Chimici chiede un cambio di rotta nelle strategie aziendali
Insomma, per i sindacati il problema risiede nelle strategie che Alcantara sta attuando per aumentare il proprio appeal commerciale e per mettere a terra le ricadute del piano investimenti.
“Per quanto ci riguarda – conclude l’UGL Chimici nella sua nota – torniamo a ribadire che per uscire da questa empasse, si rende necessario un cambio di rotta sotto il profilo organizzativo produttivo e
gestionale del quale al momento non vediamo traccia. Anzi, ci sembra che alcune figure aziendali vogliano far ricadere sui lavoratori la responsabilità della situazione attuale“.
Identikit dell’Alcantara: oltre 550 dipendenti e una leadership nei rivestimenti in tessuto sintetico
Alcantara, fondata nel 1972, ha sede legale a Milano e lo stabilimento produttivo a Nera Montoro (nel Comune di Narni, in provincia di Terni). L’estensione dell’area industriale Alcantara è di 586 mila mq di cui 393 mila mq di area industriale. La produzione di tessuto, un materiale da rivestimento prodotto con tecnologia proprietaria ed esclusiva, è di 6,5 milioni di mq. Per quanto riguarda i dipendenti del sito sono 554 persone di età media 42 anni, 20% laureati e i diplomati 69% del totale. Le unità operative sono fibra, feltro, greggio, poliuretano, tintoria, utilities e complex manufacturing. I partner per la customizzazione dei prodotti distribuiti nel centro-nord sono molteplici, con particolare concentrazione nei distretti di eccellenza tessile (Toscana e Veneto).