18 May, 2025 - 21:00

Buongiorno Ceramica! Gualdo Tadino celebra l’arte del fuoco e della terra

Buongiorno Ceramica! Gualdo Tadino celebra l’arte del fuoco e della terra

Si è aperta ieri, sabato 17 maggio, l’edizione 2025 di “Buongiorno Ceramica”, la grande festa nazionale della ceramica artistica e artigianale promossa dall’Associazione Italiana Città della Ceramica (AiCC). Anche quest’anno, Gualdo Tadino è tra le protagoniste assolute del weekend dedicato a un’arte millenaria, capace di fondere fuoco, terra e immaginazione.

Due giornate intense, ricche di incontri, mostre, laboratori e nuove acquisizioni museali, che hanno offerto ai visitatori un’immersione totale nel mondo della ceramica gualdese, celebre per la sua tecnica del lustro e per la capacità di rinnovarsi nel tempo restando fedele alle proprie radici.

Un inizio tra storia e innovazione

La manifestazione è stata inaugurata nella suggestiva Sala della Città della Rocca Flea con la mostra collettiva “Forme di terra e fuoco. L’artigianato ceramico di Gualdo Tadino tra innovazione e tradizione”.
Presenti all’apertura ufficiale la direttrice del Polo Museale, Catia Monacelli, e gli assessori Gabriele Bazzucchi e Giorgio Locchi, che hanno sottolineato il valore culturale e identitario della ceramica per la città.

“Questa esposizione è un viaggio attraverso la memoria artigiana di Gualdo Tadino,” ha dichiarato Monacelli. “Ma anche un’occasione per comprendere come la ceramica sia ancora oggi terreno fertile per la sperimentazione artistica.”

La mostra ha offerto uno sguardo d’insieme sulla produzione ceramica locale, alternando pezzi antichi, reinterpretazioni contemporanee e opere inedite frutto di nuove tecniche e visioni.

Il rap aulico in un piatto a lustro

A seguire, nella stessa sede, è stato presentato il volume “Piatti d’Amor Pinti. Alla ricerca del rap aulico” del prof. Guido Gherardi, docente di Logica all’Università di Bologna. A introdurre il libro è stato Gabriele Passeri, profondo conoscitore della cultura materiale gualdese.

Un titolo curioso, quello del libro, che trae ispirazione da una visita dell’autore al Museo Opificio Rubboli, dove due piatti a lustro raffiguranti una dama e un cavaliere hanno acceso in lui una riflessione poetica e filosofica.

“Quei piatti sembravano dialogare,” ha raccontato Gherardi, “e nel mio animo hanno fatto scattare un contrappunto in rima: un rap aulico, tra medioevo e postmodernità.”

Il libro intreccia versi e riflessioni su estetica, simbolismo e arte, dimostrando come la ceramica possa ancora oggi stimolare linguaggi nuovi, anche all’interno dell’accademia.

Alla scoperta del lustro rubboliano

La mattinata si è conclusa con un momento molto atteso: la visita guidata al Museo Opificio Rubboli, condotta da Maurizio Tittarelli Rubboli, erede della storica manifattura gualdese e custode della tecnica del lustro, che ha reso celebre Gualdo Tadino nel mondo.

Durante la visita, Rubboli ha illustrato ai partecipanti le fasi della complessa tecnica del lustro a terzo fuoco, una pratica antica che dona alle superfici ceramiche quei riflessi metallici dorati e ramati così riconoscibili.

“Lavorare con il lustro è come domare un alchimista invisibile,” ha spiegato Rubboli. “Serve pazienza, studio e un pizzico di magia. Ma il risultato, quando riesce, è pura poesia su argilla.”

Le mani in pasta: il laboratorio per bambini

Nel pomeriggio, la manifestazione ha aperto le porte ai più piccoli con il laboratorio “Le mani in pasta”, condotto dal maestro ceramista Stefano Zenobi presso la Mediateca comunale.

L’iniziativa ha riscosso grande successo tra le famiglie: i bambini hanno potuto modellare l’argilla, creare piccoli oggetti e imparare i primi rudimenti dell’arte ceramica in un clima ludico e coinvolgente.

“Il laboratorio è il primo passo per educare alla bellezza e alla manualità”, ha detto Zenobi. “L’argilla insegna l’attesa, il rispetto delle forme, la gioia del creare con le mani.”

Una donazione che arricchisce il museo

Domenica 18 maggio, seconda giornata della manifestazione, ha visto uno dei momenti culturali più significativi: la presentazione della donazione “Pallitti – Luzi” presso il Museo della Ceramica – Casa Cajani.

Si tratta di una pregevole collezione di maioliche antiche, databili tra il XVI e il XVIII secolo, provenienti da vari centri ceramici dell’Italia centrale: Gubbio, Deruta, Castelli, Faenza. Un patrimonio prezioso che va ad arricchire il percorso espositivo del museo, evidenziando i legami tra Gualdo Tadino e il più ampio scenario della ceramica italiana.

La donazione è stata illustrata dagli esperti Mario Becchetti e Gabriele Passeri, che ne hanno curato lo studio e la musealizzazione. L’intervento ha evidenziato il valore storico e simbolico delle opere, nonché il ruolo attivo del collezionismo privato nel conservare e restituire alla comunità tesori d’arte.

“Oggi non celebriamo solo una collezione,” ha commentato Passeri. “Ma un gesto di generosità culturale, che rinsalda il legame tra passato e futuro.”

Botteghe ceramiche aperte: tradizione viva

Durante l’intero fine settimana, i visitatori hanno avuto la possibilità di entrare nelle botteghe ceramiche locali aderenti all’iniziativa “Botteghe aperte”. Un’occasione unica per conoscere da vicino i maestri del territorio, scoprire le tecniche di lavorazione e ascoltare i racconti nascosti dietro ogni opera.

Tra gli atelier visitabili:

  • Ceramiche Garofoli di Cinzia Garofoli, dove il decoro floreale si unisce alla leggerezza delle forme;

  • Ceramiche d’Arte Stefano Zenobi, laboratorio noto per le rivisitazioni del classico gualdese;

  • Anna Ceramiche Gambucci, che propone un linguaggio estetico tra pop art e simbolismo sacro.

In ogni bottega, dimostrazioni pratiche, accoglienza e passione. Una vera e propria “mappa della ceramica vivente”, come è stata definita dai visitatori.

Un patrimonio da tramandare

La due giorni di “Buongiorno Ceramica” si è dunque confermata come una straordinaria occasione per riflettere su un patrimonio culturale che è al tempo stesso artistico, antropologico e identitario.

“La ceramica non è solo decorazione,” ha detto in chiusura Catia Monacelli. “È memoria collettiva, è gesto ripetuto e trasformato, è l’incontro tra la terra e l’idea.”

A Gualdo Tadino, questo incontro continua a rinnovarsi ogni giorno, grazie a una comunità che non ha mai smesso di credere nel valore del proprio saper fare. E “Buongiorno Ceramica” è il modo migliore per ricordarlo — con orgoglio, creatività e passione.

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Mario Farneti
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