Tanti auguri di buon compleanno Perugia! Sono passati ben 119 anni dal giorno della sua fondazione. La società nacque grazie all’iniziativa di giovani studenti e appassionati di calcio che desideravano portare lo sport nella città umbra. Nei primi anni, il club partecipò a campionati locali e regionali, costruendo gradualmente una base di tifosi e un’identità sportiva solida.

Buon compleanno Perugia: la nascita del club biancorosso

La Società Ginnastica Braccio Fortebraccio fu fondata a Perugia il 14 luglio 1890, prendendo il nome da Braccio da Montone, condottiero e Signore della città nel XV secolo. Nel 1905 fu fondato il Perugia Calcio. Nel 1907 la squadra esordì ufficialmente con un triangolare a Perugia contro la Lazio e la Robur di Siena.

Tra il 1911 e il 1912 la squadra partecipò ai tornei interregionali dell’Umbria sportiva, vincendo contro l’Anconitana e lo Spoleto. Nel 1912 si iniziò a progettare la costruzione di uno stadio perugino, poiché la città non aveva ancora un impianto sportivo adeguato. Il campo di Piazza d’armi, dove si svolgevano le partite e gli allenamenti, venne ampliato nel 1922 con l’aggiunta di una tribuna in legno.

In quegli anni, il club si concentrò principalmente sulle partite regionali contro squadre come Terni, Siena, Ancona, Tiferno, Foligno, Tolentino e Maceratese.

La Seconda Guerra Mondiale interruppe molte attività sportive, compreso il calcio. Tuttavia, nel dopoguerra, il Perugia riprese a giocare con rinnovato entusiasmo. Gli anni ’50 furono segnati da una lenta ma costante crescita. Il club riuscì a raggiungere la Serie C, consolidandosi come una delle squadre più competitive della categoria. Questo periodo vide anche la nascita di una rivalità accesa con la Ternana, un’altra squadra umbra, che aggiunse ulteriore passione alle partite.

L’approdo in Serie A

Gli anni ’60 furono fondamentali per il Perugia. Nel 1966, il club riuscì a raggiungere per la prima volta la Serie B, il secondo livello del calcio italiano. Questo traguardo fu il risultato di una gestione attenta e di una squadra costruita con saggezza. Tuttavia, la permanenza in Serie B non fu sempre stabile, con il club che retrocedeva e risaliva frequentemente.

Fu negli anni ’70 che il Perugia iniziò a fare seriamente i conti con l’idea della Serie A. Sotto la guida di allenatori capaci come Castagner e con giocatori talentuosi e leggendari come Renato Curi, il club riuscì finalmente a raggiungere la massima serie nella stagione 1974-1975.

Gli anni ’80 iniziarono in modo straordinario per il Perugia. Nella stagione 1978-1979, il club, guidato dall’allenatore Ilario Castagner, riuscì a terminare il campionato di Serie A da imbattuto, un’impresa senza precedenti. Nonostante ciò, il Perugia finì secondo dietro al Milan, a causa di numerosi pareggi.

Purtroppo, il sogno si trasformò presto in incubo. Nel 1980, il club fu coinvolto nello scandalo del calcioscommesse, che portò a pesanti penalizzazioni e alla retrocessione. Questo fu un duro colpo per la squadra e per la città, ma segnò anche l’inizio di un lungo percorso di risalita.

Il Perugia dell’indimenticabile Serse Cosmi che arrivò in Coppa Uefa

Quando Serse Cosmi assunse il ruolo di allenatore del Perugia Calcio nel 2000, il club stava lottando per raggiungere la promozione in Serie A. Cosmi portò con sé un bagaglio di esperienza e una visione ambiziosa, stabilendo come obiettivo principale la conquista della massima serie del calcio italiano. La sua mentalità vincente e la sua capacità di motivare i giocatori furono fondamentali nell’insufflare nuova fiducia e determinazione nella squadra. Cosmi lanciò giovani al momento sconosciuti in Serie A tra cui: Materazzi, Liverani, Baiocco, Vryzas, Miccoli, Grosso.

La quarta stagione sotto la guida di Cosmi si aprì, nell’estate del 2003, con la conquista europea della Coppa Intertoto, grazie alla vittoria in finale contro i tedeschi del Wolfsburg. Il club ottenne una prestigiosa qualificazione alla Coppa UEFA, i biancorossi arrivarono ai sedicesimi di finale, per poi essere eliminati dal Psv Eindhoven. La stagione terminò nel peggiore dei modi con la retrocessione in Serie B tramite lo spareggio con la Fiorentina. Quella del 2003-2004 fu l’ultima annata in Serie A per i perugini. Il club ebbe successivamente problemi economici, Gaucci fu costretto a lasciare, la società ripartì dalla Serie C. Da quel giorno il Grifo si è sempre alternato tra Serie C e Serie B, senza mai riuscire a tornare in Serie A.