Brunello Cucinelli, simbolo di un capitalismo dal volto umano, ha condiviso la sua visione sull’esito delle elezioni umbre durante un intervento a Un giorno da pecora su Rai Radio1. Per il re del cashmere, Stefania Proietti ha prevalso grazie a una strategia percepita come più bilanciata. “Ha avuto un’esposizione leggermente più equilibrata”, ha dichiarato, aggiungendo con enfasi: “Che è quello di cui abbiamo bisogno”.
Brunello Cucinelli, una lezione di stile politico
Dietro queste parole si intravede la filosofia che guida da sempre Cucinelli, anche al di là del business: una ricerca di armonia che si riflette anche nel suo modo di concepire il dialogo pubblico. “Ho sempre amato la bella politica,” ha spiegato, precisando di sentirsi legato a un’idea socialista ma con una visione progressista e centrata, capace di coniugare pragmatismo e innovazione.
Tra passato e presente, giudizi senza eccessi
Interrogato sulle due principali protagoniste della sfida, l’imprenditore ha evitato toni aspri o confronti divisivi. “Proietti è una brava persona così come lo era la Tesei”, ha commentato, dimostrando il suo approccio rispettoso e lontano da polemiche sterili.
Le sue considerazioni, pur sintetiche, aprono una finestra su un modo diverso di osservare la politica, con uno sguardo più ampio e una rara capacità di cogliere il valore della moderazione. Una lezione che, forse, vale tanto in politica quanto in economia.
Brunello Cucinelli: voto, politica e visione del futuro
Brunello Cucinelli, imprenditore di fama mondiale e simbolo di una visione umanista del lavoro, ha invitato i suoi collaboratori a partecipare alle recenti elezioni regionali umbre, ribadendo che “il voto è una cosa seria”. Nell’intervista a La Stampa, lo stilista ha confermato il suo appoggio a Stefania Proietti, candidata del centrosinistra, spiegando che la sua scelta nasce da una visione politica radicata nella storia familiare: “Non voto l’uomo ma la mia concezione politica”.
Cucinelli, originario di una famiglia socialista, ha ricordato con affetto il documento storico di suo nonno Ferdinando, consigliere comunale a Passignano, in cui si autodefiniva “socialista ma una brava persona”. Questo cimelio è ora esposto nella sua casa, a testimonianza di valori che restano immutati nel tempo.
Una scuola per la “buona politica”
La riflessione di Cucinelli sulla politica non si ferma al semplice voto. A dicembre, il borgo di Solomeo ospiterà l’apertura di una scuola dedicata alla “Buona Politica”, un progetto nato dal dialogo con il rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Olivieri. L’obiettivo? Recuperare una visione politica basata sul rispetto reciproco e su un confronto costruttivo, indipendentemente dall’appartenenza partitica.
Donne al potere e il ruolo dell’Umbria
Sul ruolo delle donne in politica, Cucinelli ha sottolineato il suo apprezzamento per una maggiore presenza femminile, specificando però che la priorità resta la qualità delle persone. “Vivo circondato da donne, non mi fa effetto vederle al potere. L’Umbria poi è sempre stata all’avanguardia”. Per l’imprenditore, le donne, grazie alla loro esperienza come madri, tendono a essere meno inclini alla distruzione e più orientate alla costruzione.
Meloni, Schlein e la sfida della politica
Interrogato sui suoi incontri con Giorgia Meloni ed Elly Schlein, Cucinelli ha descritto i colloqui come “interessanti e garbati”. Con Meloni, ha condiviso un consiglio durante la loro prima telefonata: “Le dissi di essere gentili e rispettosi”. La risposta della premier, che ammise la difficoltà di tale approccio, trovò in Cucinelli un rimando diretto alla complessità del compito: “Quella è la sfida”.
La sua riflessione si è poi allargata all’alternanza politica, considerata essenziale per la salute della democrazia. Citando Solone, Cucinelli ha evocato una metafora densa di significato: “Dal trono del tiranno nessuno scende mai vivo”, un’immagine che unisce politica e vita in una sintesi elegante e incisiva.