Buone notizie per due eccellenze dell’Umbria che si sono aggiudicate una fetta importante dei finanziamenti ministeriali. Ammonta infatti a quasi 6 milioni e 700mila euro (6.689.212) lo stanziamento per l’Alta Formazione Artistica e Musicale dell’Umbria (AFAM) da parte del MUR, il Ministero per l’Università e la Ricerca guidato da Anna Maria Bernini. Fondi che saranno impiegati per l’ammodernamento strutturale e tecnologico delle istituzioni dell’alta formazione artistica musicale e coreutica della regione. Una cifra suddivisa tra due Istituzioni: l’Accademia di Belle Arti di Perugia e il Conservatorio statale di musica “Giulio Briccialdi” di Terni.
Oltre 5 milioni per il Briccialdi di Terni
I fondi che il MUR impiegherà per l’Umbria rientrano in un più ampio piano nazionale da 321 milioni, un investimento straordinario nato per valorizzare l’eccellenza degli Istituti di alta formazione del Paese. In Umbria, il soggetto destinatario della parte più cospicua è il Briccialdi di Terni con oltre 5 milioni (5.239.212). All’Accademia “Pietro Vannucci” andranno invece 1.450.000 euro.
In totale sono 54 le istituzioni selezionate su tutto il territorio italiano che avranno diritto al finanziamento ministeriale. Degli oltre 320 milioni totali, 272,5 sono quelli che “consentiranno di rinnovare le infrastrutture e adottare soluzioni tecnologiche all’avanguardia, per rendere questi luoghi ancora più idonei a formare le professionalità del futuro“.
Si tratta di cifre importanti e il primato del conservatorio ternano rappresenta un importante risultato. Dal Ministero spiegano meglio quali linee guida hanno determinato le assegnazioni. “I fondi – scrivono – saranno ripartiti in base a criteri che tengono conto non solo del numero degli studenti iscritti, ma anche della qualità della gestione, dell’efficienza delle strutture e della capacità di offrire servizi innovativi, inclusivi“.
Bernini sulle Istituzioni AFAM: “Trasformano la passione in professione”
“Le AFAM sono i luoghi dove la passione per le arti si trasforma in professione e in cultura. Questi enti sono le nostre ‘università’ italiane delle arti: spazi di creatività e identità, in grado di valorizzare il nostro immenso patrimonio culturale e di proiettarlo nel futuro“, così ha dichiarato in proposito Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca. “Con questi investimenti stiamo compiendo un’azione concreta di valorizzazione delle Accademie, dei Conservatori e degli Istituti superiori per le industrie artistiche, un segmento fondamentale per il nostro Paese, non solo in termini formativi, ma anche economici e culturali“.
Il Ministro Bernini ha inoltre evidenziato come il massiccio piano di investimenti persegua uno scopo strategico, quello di allineare le Istituzioni AFAM alle università. “Abbiamo innovato la disciplina, delineando i percorsi di reclutamento e la didattica sulla base di quanto previsto per gli atenei, al fine di garantire maggiore qualità e coerenza tra i vari livelli di formazione. L’obiettivo – conclude il Ministro – è creare un sistema più integrato e competitivo a livello internazionale, con un settore in grado di rispondere alle sfide di un mercato globale che richiede competenze artistiche e professionali sempre più elevate“.
Ricerca e inclusione nei piani del MUR per le AFAM
Il MUR ha specificato anche che una porzione significativa degli investimenti riguarda la ricerca e l’inclusione all’interno delle AFAM italiane. Ai progetti di ricerca sono destinati 4 milioni di euro complessivi che si concentreranno principalmente in due aree. Il contrasto al disagio giovanile nonché e l’innovazione sociale su tematiche di rilevante interesse per le AFAM. Piani che rientrano nella strategia PRIN, per progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale. L’altro aspetto interessante è l’inclusione. Quasi un milione di euro (950mila) saranno infatti stanziati specificatamente per implementare strutture e servizi dedicati agli studenti con disabilità.
I prossimi step del piano del MUR per le AFAM italiane si concentreranno ulteriormente rafforzamento delle Istituzioni che andranno verso una rinnovata competitività. Dal Ministero puntano “al miglioramento dei regolamenti sulla programmazione e valutazione della ricerca e l’adozione del nuovo Regolamento sulla governance, che garantirà maggiore autonomia e capacità di sviluppo“.