Verrà inaugurato domani, domenica 30 giugno alle 10 il primo bosco urbano di Spoleto. Si tratta del “Bosco di San Gregorio“, un giardino all’italiana che sorgerà a Piazza Garibaldi, in pieno centro cittadino. É un progetto sperimentale di sostenibilità, realizzato dalla Fondazione Festival dei Due Mondi e dal Comune di Spoleto con il contributo scientifico del Prof. Stefano Mancuso, ospite anche quest’anno del Festival. Il progetto punta a valutare l’influenza della vegetazione sul microclima della piazza e delle parti a essa collegate.

Si tratta di un progetto di sostenibilità ambientale che il Festival – spiegano i promotori – da sempre attenta alle tematiche ESG dell’Agenda 2030 ed il Comune, anche in virtù della registrazione EMAS che da anni certifica la gestione ambientale dell’Ente, hanno deciso di realizzare con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini in quello che si presenta come un nuovo assetto di paesaggio urbano che coniuga l’architettura monumentale con quella dei giardini delle ville dell’ottocento“.

All’inaugurazione di domani interverranno il sindaco di Spoleto Andrea Sisti, l’assessore alla transizione ecologica Agnese Protasi, la direttrice artistica del Festival dei Due Mondi Monique Veaute e la direttrice amministrativa e dell’organizzazione generale del Festival, Paola Macchi.

Il Comune di Spoleto con questa iniziativa, conferma la propria attenzione ai temi della sostenibilità ambientale. La notizia dell’inaugurazione del “Bosco di San Gregorio” arriva pochi giorni dopo quella riguardante i lavori per l’efficientamento energetico con la sostituzione delle vecchie lampade per l’illuminazione pubblica, con altre a basso impatto. Una misura che nel giro di un anno consentirà di abbattere i consumi di quasi il 70%.

Chi è Stefano Mancuso

Stefano Mancuso è il consulente scientifico dietro all’innovativo progetto del “Bosco di San Gregorio” di Spoleto. Mancuso è lo scienziato di prestigio mondiale che ha dato il via a una vera e propria rivoluzione a livello globale nel modo in cui guardiamo alle specie vegetali, svelando aspetti inediti e affascinanti sull’intelligenza e la socialità della piante.

Ha all’attivo numerose pubblicazioni ed è stato inserito dal New Yorker fra coloro “destinati a cambiarci la vita“. La sua attività di studioso e divulgatore è orientata a dimostrare nuove verità sulle piante, che nonostante non abbiano un cervello, sono creature complesse e sofisticate, dotate di intelligenza e capaci di operare scelte, in grado di risolvere problemi, comunicare e avere una vita sociale.

Botanico e saggista, Mancuso è docente di arboricoltura generale e etologia vegetale all’Università di Firenze. Membro dell’Accademia dei Georgofili, tra i fondatori della Société internationale pour le signalemnet et le comportement des plantes, è direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale. Nel 2010 è stato il primo scienziato italiano a essere chiamato in qualità di relatore in una TED Global. Nel 2014 fonda PNAT, start-up dell’Università di Firenze che crea tecnologia ispirata alle piante. Nel corso della sua carriera ha ricevuto riconoscimenti importanti. Con il libro “Plant Revolution” nel 2018 ha vinto il Premio Galileo, il più prestigioso premio riservato alla saggistica scientifica.

Bosco urbano a Spoleto: l’importanza del verde come presidio di salute pubblica

Con la recente esperienza pandemica e il conseguente periodo di lockdown, mai come prima l’umanità ha compreso quanto siano fondamentali gli spazi all’aperto. Così come ampiamento dimostrato da una vasta letteratura scientifica, i benefici psico-fisici dell’attività all’aria aperta sono notevoli a ogni età. Tra questi vanno menzionati la riduzione dei livelli di stress e ansia, maggiori concentrazione e produttività, il miglioramento della vitalità e dell’autostima e anche il sonno ne guadagna quando ci si espone alla luce naturale.

La natura è luogo di apprendimento e scoperta e come ci insegna Mancuso, dalle piante abbiamo ancora molto da imparare. In questo senso i parchi cittadini, svolgono funzioni essenziali quali fondamentali strumenti per il miglioramento della salute pubblica.