Bori (PD) che spara su Bandecchi dopo il rally del centrodestra in Liguria, Corridore (AP) che risponde al capolista avversario, accusandolo di alzare il tono perché ormai alle corde. A 20 giorni dalle elezioni regionali e con quelle liguri ormai alle porte, si alza la tensione tra i DEM e Alternativa Popolare anche in Umbria. Polemiche che, dalla contrapposizione tra le due candidate governatrici Tesei e Proietti, adesso il PD cerca di portare tra le liste.
Qualcuno, tra gli esperti di comunicazione, dice che sia una strategia. Perché tutti i sondaggi continuano a dire che Donatella Tesei è in vantaggio e che il messaggio del centrosinistra va riposizionato. E allora ecco la polemica del giorno made in Tommaso Bori, che va a pescare i contenuti dalla Liguria. Con un attacco frontale a Stefano Bandecchi sulle università telematiche. E su possibili provvedimenti del governo per favorirle.
Dall’altra parte, invece, la risposta di AP, affidata a Riccardo Corridore. Che evidenzia la strumentalità dell’attacco e lo derubrica a nervosismo elettorale. Della serie: siccome stanno perdendo in Liguria come in Umbria, cedono al nervosismo. E vanno fuori tema, su argomenti che col futuro dell’Umbria c’azzeccano niente.
Fatto sta che la tensione si alza. E che non ci sono solo gli argomenti dei rispettivi programmi a dividere. Ma anche la composizione delle coalizioni. Nonché le ragioni stesse di appartenenza all’uno o all’altro schieramento.
Bori contro Bandecchi: “È nel centrodestra per un decreto sulle università”, Corridore duro: “Stanno perdendo, non hanno argomenti”
“Non c’è più alcun imbarazzo nel centrodestra – attacca Bori, segreterio regionale del PD e capolista con una nota -. E così, dopo la benedizione a Tesei, il leader di Ap Stefano Bandecchi ha fatto la sua comparsa anche sul palco dei leader di centrodestra a Genova. Un accordo nazionale, che ha fatto digerire al centrodestra una personalità impresentabile. Che sputa ai cittadini e minaccia i consiglieri comunali di minoranza“.
Poi, dopo la spruzzata di vetriolo, Bori affonda con il sospetto. Quello che dietro l’adesione di Bandecchi e di Alternativa Popolare al centrodestra ci sia un’intesa sulle università telematiche.
“Bandecchi porta in dote il suo pacchetto di voti al centrodestra – sostiene Bori -. Ma aspetta il via libera a un decreto ad hoc, come svelato dall’ex parlamentare Alfredo D’Attore. Secondo il quale le università private potranno ridurre il numero di docenti che esse sarebbero chiamate ad assumere allentando anche i vincoli sulla qualità della didattica“.
Immediata la risposta dell’omologo in AP di Bori, il coordinatore regionale e capolista del partito Riccardo Corridore. Che accusa il segretario DEM di dimostrare tutto il nervosismo suo e del PD per come sta evolvendo la situazione elettorale.
“Bori non ha contenuti e ora ha capito che noi e Bandecchi saremo decisivi per vincere le Regionali – attacca il vicesindaco di Terni -. Riferisca piuttosto la sua idea sulla sanità, su come realizzare il nuovo Ospedale di Terni, sulla sanità di territorio, su come chiudere il ciclo dei rifiuti. Bandecchi è nel centrodestra per fare gli interessi di Terni e dell’Umbria. Sul tavolo nazionale ha ottenuto i fondi per realizzare l’ospedale di Terni, che arriveranno con la finanziaria di fine anno. Altro che università private…“.
Il PD porta il dibattito sugli interessi personali, Alternativa Popolare risponde con i programmi per l’Umbria
Il faccia a faccia tra Bori e Corridore continua. Col capolista del PD che continua ad attaccare sul tema (non certo nuovo, ndr) del conflitto d’interessi. E col capolista di Alternativa Popolare a ribattere con i programmi e la coesione intorno ad essi delle due coalizioni.
“Il decreto pro Bandecchi è una vergogna – spara Tommaso Bori -. Che mette l’Università in difficoltà. Trasformando il mondo accademico in merce di scambio per la paura del centrodestra di perdere le elezioni regionali. Dobbiamo respingere questo tentativo di garantire lo status quo. Una situazione di mercificazione della formazione che la destra sta avallando senza battere ciglio. Lo vuole fare per continuare ad amministrare il potere con arroganza, creando disuguaglianze e passando sopra i diritti di tutte e di tutti”.
Non ci sta il vicesindaco di Terni, che resta sui temi umbri. “Noi abbiamo le idee chiare su tutto – ribatte Riccardo Corridore -. Il centrosinistra è diviso e ha creato un sistema che non funziona. Per esempio sul ciclo dei rifiuti, presenteremo un progetto sulle isole ecologiche intelligenti. Che unitamente al termovalorizzatore a plasmazione consentirà la chiusura del ciclo dei rifiuti. La sanità di territorio consentirà la cura dei pazienti e gli esami diagnostici nel proprio territorio con uno stop al turismo sanitario causato dalla sinistra. Per le categorie fragili e per i territori interni sono stati intercettati fondi PNRR per le terapie e gli esami presso i domicili con abbattimento delle liste di attese. La nostra è la politica dell’ascolto, delle soluzioni e dei fatti. Bori fa semplicemente qualunquismo, fa parte di una coalizione in contraddizione su temi fondamentali, come famiglia e rifiuti. I 5 stelle vogliono chiudere l’acciaieria di Terni, lui che posizione ha su questo argomento?“.