L’Umbria, terra di santi, poeti e colline senza tempo, continua a sorprendere con storie che sanno di passato ma guardano dritte al futuro. È la regione che da secoli conquista viaggiatori e coppie in cerca di bellezza, raccoglimento e luoghi dove scrivere pagine indelebili della propria vita. E così, mentre pochi giorni fa il magnate Jeff Bezos ha letteralmente blindato Venezia per sposare Lauren Sanchez - bloccando taxi, suite di lusso e scorci da cartolina -, in Umbria una coppia italiana ha deciso di fare altrettanto, ma con uno spirito più intimo e radicato: affittare un intero borgo per dire sì davanti a famiglia e amici.
Succede a Monteleone di Spoleto, uno dei gioielli medievali dell’Appennino umbro, dove Angelo e Penelope – coppia romana ma con radici profonde in queste terre – hanno scelto di celebrare un matrimonio esclusivo e carico di significato. Un sogno che si traduce in numeri da capogiro per un paese di appena 580 abitanti: ben 200 invitati attesi, tutti ospiti di un borgo che per un giorno - anzi, un intero weekend - sarà chiuso al resto del mondo.
A raccontare l’emozione di questa sfida inedita è la sindaca di Monteleone di Spoleto, Marisa Angelini, che ai microfoni dell’ANSA spiega l’entusiasmo di una comunità pronta a trasformarsi in meta di charme per il cosiddetto wedding tourism. "Angelo e Penelope, coppia romana con radici familiari nel borgo, hanno scelto consapevolmente questo luogo unico e iconico per celebrare il loro amore", spiega Angelini. "Un evento esclusivo, raffinato, che segna l’inizio di una nuova vocazione per il paese: diventare una meta di matrimoni di lusso e di forte valore simbolico".
L’idea di affittare un intero borgo non è di per sé nuova all’estero o in alcune località blasonate d’Italia. Ma in Umbria, e in particolare a Monteleone di Spoleto, si tratta di una piccola rivoluzione. "Un modello di accoglienza che guarda al futuro del turismo di qualità e del wedding experience in Umbria - prosegue la sindaca -. Un modello nuovo, di prestigio, che apre le porte a futuri eventi privati di alta gamma".
Con un sorriso, Angelini scherza anche sul paragone con Bezos: "Jeff Bezos? No, troppi invitati! E non avremmo voluto che si trovasse in difficoltà a dover escludere qualcuno". D’altronde, i numeri parlano chiaro: in questo caso si tratta di 200 invitati su una popolazione di 580 anime. Un piccolo esercito di parenti e amici, pronto a colorare le piazze e le vie lastricate di pietra.
Il programma delle nozze parla da sé: dopo la cerimonia religiosa nella chiesa di San Michele a Gavelli, Angelo e Penelope pronunceranno le loro promesse di fronte agli ospiti sopra la storica Pietra del Contratto, in Piazza del Mercato. Oggi, lo stesso blocco di pietra ospiterà un sì che risuonerà ben oltre le mura di questo centro arroccato tra i monti.
Il ricevimento? Un banchetto diffuso, che coinvolgerà l’intero centro storico: Corso Vittorio Emanuele, Piazza del Teatro, Piazza del Mercato e altri angoli suggestivi saranno allestiti per accogliere tavoli imbanditi, luci, musica e brindisi fino a tarda notte. Un matrimonio che si fa evento collettivo, pur restando blindato e riservato a pochi intimi.
Il matrimonio di Monteleone non è solo una favola privata. È un esperimento, un segnale di come i piccoli borghi dell’Umbria possano reinventarsi come luoghi d’elezione per un turismo esclusivo, rispettoso e capace di portare nuova linfa a comunità che lottano contro spopolamento e marginalità.
La scelta di Angelo e Penelope, supportata dal Comune, è un invito a guardare oltre il turismo di massa: qui non servono gondole prenotate a tappeto o hotel di lusso sold out. Qui bastano le pietre antiche, l’aria fresca dei monti, una comunità orgogliosa di aprire le proprie porte. E un amore che promette di durare per sempre, come la biga che, si spera, un giorno tornerà a casa.