L'Umbria è una regione ricca di acque. Fiumi, torrenti, sorgenti e laghi costituiscono un variegato paesaggio che gli amanti della natura possono esplorare e scoprire. Una visita la merita certamente Stifone, nei pressi di Narni. Un'oasi di pace lungo le gelide acque del fiume Nera che in questo tratto assumo un colore blu ottanio estremamente suggestivo, dovuto alla massiccia presenza di minerali che - spoiler - determina anche la mancanza di pesci.
Situato lungo la Strada Ortana, che collega Narni con Orte appunto, il primo consiglio per godersi una visita a Stifone è di evitare i fine settimana e i giorni festivi perché si rischia di non trovare parcheggio. Dimenticate il classico borgo umbro che domina il circondario dall'alto: per andare a Stifone si scende.
Entrare dentro all'abitato equivale ad inoltrarsi in un tempo sospeso. A Stifone i cellulari prendono poco o niente e il ritmo sembra rallentare. Il borgo offre scorci deliziosi e, continuando a scendere, si inizia ad incontrare l'acqua.
C'è una fonte con un antico lavatoio e, poco distante, il ponte che conduce alla ciclopedonale sul lato opposto. Seguendo invece la passeggiata che costeggia il borgo, in basso, si arriva alla Sorgente della Morica dove in estate ci si può anche tuffare, purché si resti entro l'area delimitata dalle boe. Per chi osserva con più attenzione, è ancora possibile rinvenire i resti dell'antico porto fluviale narnese.
A Stifone vivono stabilmente tra le 30 e le 40 persone. Eppure in una qualunque giornata estiva, chi si trovasse a passare per di qui, troverebbe una situazione ben diversa perché in alcuni giorni il borgo viene letteralmente preso d'assalto dai turisti.
Una ventina di anni fa ad indicare l'esistenza di Stifone c'erano un paio di cartelli arrugginiti. Stifone che si trova naturalmente a valle, era considerato un luogo poco salubre e dove "non ci batteva mai il sole", queste le dicerie del posto.
Eppure Stifone da almeno cinque anni è andato incontro a un vero e proprio boom di turisti. I social hanno contribuito a far conoscere questo luogo e il Comune di Narni, per evitare disagi, ha preso provvedimenti. In estate, infatti, è garantita la navetta gratuita per e da Stifone e gli accessi alla sorgente balneabile, per cui si paga un biglietto, sono stati contigentati.
A Stifone, in quella che è la piazza principale, si trova la chiesa dedicata a Santa Marina, la protettice del borgo. A lungo chiusa per interventi di restauro, è stata finalmente riaperta il 17 luglio dell'anno scorso, in occasione della ricorrenza. Al suo interno cela diversi dipinti pregevoli, dietro ai quali è ancora possibile osservare gli affreschi orginali.
A Stifone circola una leggenda secondo cui le donne che vivono qui sarebbero particolarmente longeve. Un po' per l'influsso benefico delle acque, un po' per la protezione della Santa Patrona, molte sono le stifonesi che nei decenni hanno raggiunto età ragguardevoli.
Per chi volesse esplorare Stifone e i suoi dintorni, l'opportunità migliore è di farlo percorrendo la ciclopedonale che si snoda lungo la vecchia ferrovia a ridosso del Nera. Fino ai primi anni Zero infatti il treno regionale passava a pochi metri dall'acqua. La ferrovia, grazie anche all'impegno degli abitanti, segue ormai un'altra linea anche se alcuni convogli sono rimasti a lungo abbandonati lungo il percorso.
La ciclopedonale è un esempio virtuoso di riqualificazione e riapproppriazione di un bene naturalistico, sia da parte dalle numerosissime persone che ogni giorno la attraversano, sia da parte della natura che si è ripresa i suoi spazi. Ci sono infatti alcune specie animali che proprio qui hanno trovato un habitat ideale. Anni fa, ad esempio, è stata avvistata una rara farfalla africana e, in tempi più recenti, anche una specie di scricciolo piuttosto difficile da trovare, che ha scelto di nidificare proprio qui.