Il decreto Omnibus, recentemente approvato dal Senato, ha introdotto una nuova misura destinata a sostenere economicamente le famiglie italiane: il Bonus Natale. Questo provvedimento mette a disposizione 100 milioni di europer circa un milione di nuclei familiari in tutta Italia. In Umbria, si stima che 38.000 famiglie possano beneficiare di questo bonus, che sarà erogato insieme alla tredicesima mensilità nel 2024. Tuttavia, una parte significativa della popolazione umbra, ossia le coppie conviventi non sposate, verrà esclusa da questa misura. Questo è dovuto all’applicazione di norme fiscali ormai superate, come l’articolo 12 del Tuir, che non riconoscono le famiglie di fatto.

Chi potrà beneficiare del Bonus Natale in umbria

Il Bonus Natale è riservato ai lavoratori dipendenti che rientrano in un nucleo familiare con un reddito annuo inferiore a 28.000 euro e che abbiano almeno un figlio fiscalmente a carico. Un altro requisito fondamentale è che il richiedente debba essere sposato e avere una capienza fiscale sufficiente, il che implica che solo chi versa una quantità adeguata di tasse potrà effettivamente ricevere il bonus. In Umbria, dove i salari medi sono spesso più bassi rispetto alla media nazionale, molte famiglie potrebbero comunque riuscire a rientrare nei parametri fissati dalla legge.

Le famiglie composte da un solo genitore, che sono sempre più diffuse anche in Umbria, non sono automaticamente escluse dal bonus. Tuttavia, per accedere all’agevolazione, il genitore deve trovarsi in specifiche condizioni: deve essere vedovo, avere l’affidamento esclusivo del figlio, oppure l’altro genitore deve non aver riconosciuto il bambino. Queste condizioni rendono la platea dei potenziali beneficiari piuttosto ristretta, escludendo quelle famiglie monogenitoriali che, pur avendo un solo genitore a gestire il carico familiare, non rientrano nei criteri stabiliti dalla legge.

Il meccanismo per richiedere il Bonus Natale prevede che il lavoratore faccia una richiesta scritta al proprio datore di lavoro. Al momento, non sono ancora chiari i dettagli su eventuali moduli predisposti dall’Agenzia delle Entrate, ma è previsto che i datori di lavoro debbano verificare che i requisiti siano rispettati prima di procedere all’erogazione del bonus. Questo crea una situazione in cui molti potrebbero dover attendere ulteriori chiarimenti prima di poter inoltrare la richiesta.

L’esclusione delle coppie conviventi

Una delle questioni più discusse riguardo al Bonus Natale è l’esclusione delle coppie conviventi, che non sono riconosciute dalla normativa fiscale di riferimento. Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, ha chiarito che la misura si basa su una normativa ormai datata, e che non verranno fatte eccezioni per includere le famiglie non tradizionali. Questo ha suscitato diverse critiche, poiché le famiglie di fatto sono in continua crescita, anche in regioni come l’Umbria, e spesso affrontano difficoltà economiche simili a quelle delle coppie sposate. Tuttavia, una riforma dell’articolo 12 del Tuir, che potrebbe aggiornare le definizioni familiari, non arriverà in tempo per il Bonus Natale.

La soglia di povertà in Umbria: i dati

In Umbria, la situazione economica di circa 38.000 famiglie è particolarmente critica, con un reddito annuale che non supera i 28.000 euro, posizionandosi al di sotto della soglia di povertà relativa. Questo dato non rappresenta solo una cifra astratta, ma coinvolge direttamente oltre 124.000 persone, segnalando un ampio bacino di individui che vivono quotidianamente in difficoltà economiche.

Il rischio di povertà è particolarmente accentuato nelle famiglie con minori. In questi nuclei, il tasso di povertà arriva al 18,1%, una percentuale che riflette le sfide aggiuntive che le famiglie con bambini affrontano in termini di spese quotidiane, costi per l’educazione e difficoltà di accesso ai servizi. Ancora più grave è la situazione nelle famiglie in cui esiste un unico reddito da lavoro dipendente: qui l’incidenza della povertà sale al 32,8%. Questo significa che quasi un terzo di queste famiglie, pur avendo una fonte di reddito, si trova a fare i conti con l’insufficienza di risorse per far fronte ai bisogni primari.

Nonostante molte di queste famiglie abbiano contratti a tempo indeterminato, una forma contrattuale teoricamente stabile, ciò non garantisce loro una vera sicurezza economica. I salari bassi, uniti a condizioni lavorative spesso precarie, fanno sì che anche chi ha un impiego regolare si ritrovi intrappolato in una spirale di difficoltà finanziarie. In Umbria, infatti, i livelli di produttività e di remunerazione sono inferiori rispetto alla media nazionale, aggravando ulteriormente il quadro economico di queste famiglie. Questo contesto porta molte famiglie a dipendere da un solo stipendio, che, anche se regolare, non è sufficiente a coprire tutte le spese​.