11 Aug, 2025 - 14:30

Dall'anniversario del primo bombardamento su Terni alle guerre di oggi: l’eco dolorosa di città devastate

Dall'anniversario del primo bombardamento su Terni alle guerre di oggi: l’eco dolorosa di città devastate

L’11 agosto 1943 resta una data incisa nella memoria collettiva di Terni, la città industriale umbra che quel giorno venne piegata da un bombardamento aereo di proporzioni devastanti. Ieri, in piazza, le autorità locali e regionali si sono riunite per commemorare l’82esimo anniversario di quel tragico evento, che segnò un trauma profondo e una ferita che ancora oggi pulsa nella carne stessa della città.

Presenti Marco Schenardi per il Comune di Terni, Thomas De Luca per la Regione Umbria, i consiglieri regionali Filipponi, Proietti (PD) e Pernazza (Forza Italia), il capo di gabinetto della Provincia Federighi, oltre a una folta rappresentanza di autorità civili, militari e delle associazioni combattentistiche e di volontariato, protagoniste nei giorni concitati della ricerca dei dispersi.
La cerimonia si è svolta prima con la messa nella chiesa di San Francesco, poi con la cerimonia in via Lanzi, davanti alla stele commemorativa e infine al cimitero comunale. L’anniversario dell’11 agosto non è solo un ricordo delle distruzioni e delle vittime, ma una testimonianza della resilienza di Terni e un monito che risuona tra le pietre di una città che, dal fumo delle sue fabbriche e dalle bombe, ha saputo rinascere.

1754910985_commemorazione-bombardamenti-schieramento.webp

Terni, città industriale strategica, bersaglio primario dei bombardamenti alle infrastrutture

All’alba della Seconda guerra mondiale, Terni era già una delle principali città industriali italiane, sede di impianti siderurgici e chimici di rilievo nazionale e di una produzione elettrica tra le più importanti del Paese. Questa concentrazione di infrastrutture strategiche aveva imposto la costruzione preventiva di rifugi antiaerei.

Tuttavia, la posizione di snodo ferroviario cruciale ne fece un obiettivo militare primario. Il mattino dell’11 agosto 1943, settantadue bombardieri B-17 Flying Fortress decollarono dal campo di Oudna in Tunisia e attaccarono lo scalo ferroviario ternano sganciando 213 tonnellate di bombe. Il bilancio fu drammatico: circa 500 morti, 493 feriti e un numero analogo di dispersi poi dichiarati deceduti.

L’attacco, secondo un rapporto ufficiale statunitense, si inseriva in una strategia militare più ampia mirata a destabilizzare il Governo Badoglio e spingere verso l’armistizio con gli angloamericani. Il prefetto Antoniucci, in una relazione inviata il 17 agosto a Roma, descrisse un’incursione violenta, durata oltre un’ora, con oltre 500 bombe sganciate e un mitragliamento aereo da parte di un velivolo.

Nel centro città furono colpiti e distrutti o danneggiati 1.200 edifici su 2.500. Circa 45.000 ternani, spaventati, fuggirono verso le campagne e i parchi. Tra gli edifici pubblici danneggiati figurano la caserma dei Vigili del Fuoco, il Palazzo di Giustizia, scuole e ospedali. Tra le vittime, il generale Antonio Passarelli, direttore della Fabbrica d’Armi, e 34 suoi dipendenti.

Le parole di Marco Schenardi: "Qui la forza di una città che, dopo la distruzione, ha saputo rialzarsi e ritrovare la propria identità"

Marco Schenardi, assessore allo Sport del Comune, ha ricordato l’evento con parole cariche di intensità: “82 anni fa Terni fu inginocchiata, umiliata, piegata. Ma ha avuto la forza di rialzarsi e di ricostruirsi.” “Questa giornata suscita emozione perché ricordiamo chi ha ricostruito grande e importante la nostra città. Questo ci aiuta a ritrovare la nostra appartenenza, l’identità dei ternani, la nostra capacità di rimetterci in piedi dopo la difficoltà.”

Schenardi ha sottolineato l’importanza di trasmettere il significato di quel ricordo alle nuove generazioni: “Può fare la differenza affinché tragedie come quella del primo bombardamento non si ripetano più. Dobbiamo trasmettere un messaggio di pace, a tutti gli uomini di buona volontà. Un messaggio di pace contro le guerre in tutto il mondo.”

Thomas De Luca: "Il passato di Terni è il presente di Gaza, stesso dolore, stesse bombe"

Thomas De Luca, consigliere regionale, ha dichiarato: “Oggi Terni ricorda la ferita che ha segnato indelebilmente la sua storia. L’11 agosto 1943 i bombardamenti aerei non hanno solo barbaramente massacrato oltre mille civili inermi ma hanno strappato e cancellato parte della sua identità. Un vuoto che è stato colmato solo grazie all’operosità e alla tenacia dei suoi cittadini.”

Ha proseguito: “Quell’inferno rimasto inciso nella carne della città dell’acciaio è lo stesso che oggi vediamo a Gaza. Ed oggi proprio da Terni dobbiamo dire con forza che non esiste giustizia per le vittime dei bombardamenti del ’43 finché continueranno ad essere straziate altre vite dalle bombe. Non c’è pace senza un completo e globale disarmo. Non esiste memoria se la guerra trova ancora spazio nella nostra cultura e nelle nostre vite.”

Tra la folla presente alla commemorazione, una coppia di ternani ha condiviso la propria esperienza personale, collegando passato e presente. Lui racconta: “Mia nonna è morta sotto quelle bombe, e dopo la tragedia di Chernobyl abbiamo ospitato bambini ucraini nelle nostre case. Vedere oggi le immagini delle città bombardate in Ucraina ci riporta a quel dolore antico, che sembra non avere fine.”

Lei aggiunge: “La guerra distrugge tutto, le case, le vite, le speranze. Ricordare Terni è anche un appello a non dimenticare che dietro ogni bombardamento ci sono persone, famiglie, storie spezzate.”

Federighi (Provincia di Terni): "La guerra fallimento della politica, appello alla responsabilità istituzionale per la pace"

La guerra costituisce il fallimento estremo della politica. Torti e ragioni sulle cause delle guerre devono tacere di fronte alla memoria delle vittime, nessuna delle quali è di serie B.”

Lo ha detto stamattina il Capo di Gabinetto Raffaello Federighi partecipando, in rappresentanza del Presidente della Provincia Stefano Bandecchi, alla commemorazione delle vittime del primo bombardamento angloamericano su Terni. “Un fatto - ha aggiunto Federighi - ancora impresso nella memoria collettiva.Oggi si parla disinvoltamente di guerra e in genere lo fa chi non la conosce. I soldati di professione -ha affermato il Capo di Gabinetto -fanno di tutto per evitare le guerre perché sono consapevoli degli orrori che esse generano, auspico quindi che chi ha responsabilità istituzionali faccia lo stesso.”

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE