A distanza di quasi vent’anni dall’omicidio di Meredith Kercher, il caso giudiziario che ha scosso Perugia e l’Italia torna sotto i riflettori grazie a una nuova fiction dal titolo provvisorio “Blue Moon”, la cui produzione è già iniziata. Tra i produttori di questa serie televisiva due figure ben note al pubblico internazionale: Amanda Knox, l’ex studentessa statunitense assolta dall’accusa di aver ucciso Meredith, e Monica Lewinsky, famosa per lo scandalo che coinvolse l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.

La serie, sviluppata su otto puntate, vuole rivisitare la complessa vicenda giudiziaria di Amanda Knox e di Raffaele Sollecito, suo fidanzato all’epoca dei fatti, esplorando non solo il crimine che ha sconvolto Perugia la sera del 1° novembre 2007, ma anche gli intricati meccanismi del processo mediatico e legale che ne seguirono. Il progetto ha suscitato grande interesse e curiosità, in parte a causa della presenza della stessa Knox come coproduttrice, ma anche per il coinvolgimento di Monica Lewinsky, un’altra figura che ha vissuto sulla propria pelle l’intenso scrutinio mediatico.

La serie “Blue Moon” vedrà Perugia, la città che è stata teatro dell’omicidio di Meredith, trasformarsi nuovamente in set cinematografico. Le riprese inizieranno il 4 novembre a Orvieto, ma gran parte delle scene riguarderanno Perugia e a Roma, portando le troupe a toccare alcuni dei luoghi più simbolici legati alla vicenda. Non è stato ancora svelato in modo definitivo quali saranno i punti precisi delle riprese a Perugia, ma è ragionevole pensare che via della Pergola, dove si trovava l’appartamento che Amanda condivideva con Meredith, sarà uno dei principali scenari.

Le riprese a Perugia di Blue Moon avverranno da 6 al 9 novembre

Anche il celebre impianto sportivo Santa Giuliana sarà utilizzato come base logistica per la troupe dal 6 al 9 novembre, mentre altre riprese si svolgeranno probabilmente nel centro storico di Perugia, tra cui corso Vannucci e i locali che negli anni 2000 erano frequentati da studenti provenienti da tutto il mondo. Per l’occasione, è in corso una ricerca di figuranti tra i 18 e i 74 anni, un segno che la produzione vuole restituire al meglio l’atmosfera cosmopolita di quegli anni.

La produzione ha puntato su attori di grande calibro per interpretare i protagonisti della vicenda. Grace Van Patten, conosciuta per le sue interpretazioni nelle serie Tell Me Lies e Nove perfetti sconosciuti con Nicole Kidman, sarà Amanda Knox, una scelta che ha suscitato molto interesse. Inizialmente, il ruolo doveva essere affidato a Margaret Qualley, celebre per la sua interpretazione in Maid, ma a causa di impegni sovrapposti, l’attrice ha dovuto rinunciare.

Tra gli interpreti, Grace Van Patten, Giuseppe De Domenico, Roberta Mattei e Francesco Acquaroli

Accanto a Van Patten, ci sarà Giuseppe De Domenico nel ruolo di Raffaele Sollecito, e Roberta Mattei, che interpreterà Monica Napoleoni, ex capo della squadra omicidi della questura di Perugia. Francesco Acquaroli, noto attore italiano, vestirà i panni di Giuliano Mignini, il pubblico ministero che guidò l’accusa contro Knox e Sollecito.

Uno dei punti di forza della serie è proprio la scelta di attori di talento, capaci di incarnare la tensione e il dramma di una delle vicende giudiziarie più seguite e dibattute degli ultimi decenni. Sharon Horgan interpreterà la madre di Amanda Knox, aggiungendo un ulteriore elemento di intensità emotiva alla narrazione.

Per Amanda Knox, questa fiction rappresenta un ritorno sotto i riflettori, ma stavolta come produttrice e non come imputata. Oggi, Knox è madre di due figli e ha già raccontato la sua versione dei fatti nel memoir del 2013 intitolato Waiting to be Heard, che offre una prospettiva personale sulla sua esperienza durante e dopo il processo. La sua vita è stata anche oggetto di un documentario su Netflix e del film Amanda Knox: Murder on Trial in Italy, prodotto da Lifetime.

Altro nome di spiccio della fiction sarà quello di Monica Lewinsky

La decisione di Knox di coprodurre una fiction sulla sua vicenda può essere letta come un tentativo di prendere il controllo della propria narrazione, cercando di far emergere una versione più equilibrata e meno sensazionalistica dei fatti rispetto a quanto spesso riportato dai media nel corso degli anni. Tuttavia, è inevitabile che il progetto susciti polemiche e controversie, data la delicatezza del caso e il dolore che la famiglia di Meredith Kercher continua a vivere.

L’altro nome di spicco dietro la produzione di “Blue Moon” è quello di Monica Lewinsky, una figura che, come Amanda Knox, ha conosciuto il peso di un intenso scrutinio mediatico. Lewinsky salita alle cronache a livello mondiale per il suo coinvolgimento nello scandalo Sexgate che riguardò l’allora presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton. Da allora, Lewinsky ha trasformato la sua immagine pubblica, diventando un’attivista contro il cyberbullismo e lavorando su progetti televisivi che trattano tematiche legate all’esperienza umana sotto i riflettori dei media.

La collaborazione tra Knox e Lewinsky aggiunge un ulteriore strato di complessità a questa produzione. Entrambe le donne sono state al centro di scandali mediatici e giudiziari, e la loro esperienza comune nel gestire la pressione pubblica conferisce un particolare interesse al progetto. Insieme, sembrano voler raccontare non solo la storia dell’omicidio e del processo, ma anche il potere distruttivo dei media e la difficoltà di riabilitare la propria immagine pubblica dopo un processo giudiziario seguito a livello internazionale.