Un tuffo nel passato, tra aromi di spezie e fragranze di malto. Sabato 8 novembre, presso il Birrificio Flea di Gualdo Tadino, si terrà il convegno “Medioevo nel piatto e nel boccale: alimenti e bevande nel 1400”, un evento unico dedicato alla riscoperta delle tradizioni gastronomiche e conviviali dell’Umbria medievale.

Realizzato in collaborazione con l’Ente Giochi de le Porte e con il patrocinio del Festival del Medioevo e del Comune di Gualdo Tadino, l’incontro unirà cultura, storia e gusto, offrendo ai partecipanti un pomeriggio di approfondimento e di esperienze sensoriali.
Il programma prenderà il via alle 15.00 con la registrazione dei partecipanti, seguita alle 15.30 dall’apertura dei lavori.
L’appuntamento vedrà la partecipazione di studiosi, ricercatori e giornalisti che porteranno il pubblico alla scoperta delle abitudini alimentari e dei significati simbolici del cibo nel Quattrocento.
Aprirà i lavori Federico Fioravanti, ideatore del Festival del Medioevo, che presenterà il suo libro “Spezie. Viaggio tra profumi e leggende”, un itinerario tra le rotte commerciali, le credenze popolari e i miti legati agli aromi che impreziosivano la tavola dei potenti e dei monaci.
Seguirà il contributo del professor Alberto Sorbini, che approfondirà il tema “Fra dietetica e convivialità: il piacere onesto e la buona salute di Bartolomeo Sacchi detto il Platina (1474)”. Sorbini metterà in luce il pensiero del celebre umanista e cuoco pontificio, autore del primo trattato rinascimentale di gastronomia, che già nel Quattrocento rifletteva sull’equilibrio tra piacere e benessere.

Il professor Duccio Balestracci, storico del Medioevo e docente emerito dell’Università di Siena, affronterà invece l’intervento “Mangiare e l’altro: come l’insolito diventa usuale in tavola”, esplorando il modo in cui gli incontri tra culture e popoli hanno influenzato la cucina medievale, trasformando ingredienti esotici in tradizioni familiari.
Infine, Federico Sciurpa, vicedirettore del Corriere dell’Umbria, proporrà il suo intervento “Medioevo: un’epoca in fermento. La birra tra fede, mercati e convivialità”, dedicato al ruolo della birra come simbolo di socialità e condivisione, ma anche come risorsa economica e spirituale nelle comunità monastiche.
A moderare il convegno sarà Cinzia Tini, direttrice di TRG, che accompagnerà gli interventi con riflessioni e domande sulla contemporaneità del tema.
Nel Medioevo umbro, la birra era molto più di una semplice bevanda. I monaci la producevano nei conventi come alimento e rimedio, seguendo antiche ricette a base di cereali e erbe locali. Nelle taverne e nelle piazze, invece, il boccale di birra diventava strumento di socialità, un modo per rinsaldare legami, stringere accordi, celebrare la fatica dei campi o l’arrivo di una festa religiosa.
“La birra rappresentava una forma di comunità, un linguaggio condiviso che univa il contadino e il cavaliere, il pellegrino e l’artigiano”, spiega Sciurpa nel suo intervento. “Era un bene accessibile e quotidiano, ma anche un simbolo di equilibrio e moderazione, valori che il Medioevo umbro ha saputo custodire e tramandare.”
Non a caso, la birra ritorna oggi come emblema della convivialità umbra, portando con sé la memoria delle antiche abbazie e dei mercati medievali che univano spiritualità e gusto.
Dopo il convegno, i partecipanti potranno prendere parte a un tour guidato del Birrificio Flea, alla scoperta delle tecniche di produzione della birra artigianale moderna e del legame tra tradizione e innovazione.
Seguirà un aperitivo medievale ispirato ai sapori dell’antica Umbria: bruschette con olio novello, crostini di legumi, zuppe di cereali, dolci rustici e bevande d’altri tempi come ippocrasso, idromele e birra artigianale Flea.
“Aprire le porte dell’azienda all’Ente Giochi de le Porte è per noi sempre un piacere – afferma Matteo Minelli, CEO di Birra Flea – un modo per ribadire quanto la nostra realtà sia profondamente radicata nel territorio che l’ha vista nascere e crescere.”
La partecipazione al convegno è libera e gratuita, mentre la visita con degustazione è disponibile su prenotazione al costo di 20 euro a persona. Il ricavato sarà interamente devoluto all’Ente Giochi de le Porte, a sostegno delle sue attività culturali e di rievocazione storica.

L’iniziativa rappresenta un’occasione per riscoprire il legame profondo tra alimentazione, spiritualità e socialità, elementi che nel Medioevo umbro si fondavano su un equilibrio essenziale: il nutrimento del corpo e dell’anima.
“Il cibo e la birra erano mezzi di incontro – ha ricordato Federico Fioravanti – e ancora oggi raccontano la nostra identità collettiva. Nel riscoprirli, riscopriamo noi stessi.”
Attraverso la cultura della tavola e del boccale, l’Umbria si conferma terra di ospitalità e tradizione, dove il gusto si intreccia con la storia e la convivialità diventa un valore da condividere.