Finisce il 2024 e si tirano le somme. Così ha fatto anche la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi che nella conferenza stampa di fine anno ha tracciato un bilancio dei primi sei mesi di governo nel capoluogo puntando a un 2025 più concreto. Con tutti gli assessori riuniti e col nuovo direttore generale Roberto Gerardi, ha annunciato che quello che si apre sarà l’anno “per mettere a terra tanti progetti“.
Il bilancio di fine anno di Vittoria Ferdinandi, le parole d’ordine sono “cura” e “partecipazione”
La questione di partenza del discorso della sindaca di Perugia è stata l’eredità di dieci anni di amministrazione Romizi. Tra i lasciti menzionati anche il Brt su cui non è mai stata d’accordo e che ha definito “una scelta obbligata“.
La parola che a più riprese è emersa nel corso della conferenza è stata la cura, “tema complesso e ampio messo subito al servizio della città” ha sottolineato. Un processo che ha richiesto tempi, “fatica e studio per poi poter mettere in campo le risposte più efficaci“. Ferdinandi ha ricordato come la nuova amministrazione comunale “è dovuta salire su treno in corsa” dove non è mancata qualche necessaria fermata.
La riorganizzazione della macchina comunale ha rappresentato il primo campo d’intervento. “Visto che mancava una visione generale abbiamo puntato ad una maggiore integrazione tra assessorati per semplificare i processi” ha ribadito Ferdinandi. In questo, la figura di Gerardi “profilo che tiene insieme le figure di segretario comunale e di direttore generale” si è rivelata una scelta molto importante.
Insieme alla cura, la prima cittadina di Perugia nel suo bilancio ha insistito più volte sull’apertura alla partecipazione. Un processo che in più occasioni è stato messo in atto dall’amministrazione e che viene da lontano. “La partecipazione è un tema con il quale abbiamo vinto le elezioni e su cui i cittadini si aspettano risposte complete” ha detto. “Quando parliamo di partecipazione intendiamo costruire strumenti e spazi per rimettere al centro la centralità dei territori. Per una città così estesa e frammentata, dei 52 campanili, c’è bisogno di pensare a strumenti nuovi“.
Case della partecipazione, sicurezza, strade e marciapiedi
Proprio sul fronte dei nuovi strumenti partecipativi, Ferdinandi ha annunciato che a febbraio 2025 saranno rese note le linee programmatiche per l’apertura di 13 “case della partecipazione” aggiungendo che “prima si riapriranno le consulte, a partire da quelle sulla sanità e sui giovani, e ricostituiremo i consigli di quartiere“.
Più complesso il discorso sulla sicurezza, un argomento che spesso è al centro dello scontro con le opposizioni. Rispetto alla precedente amministrazione, “ad oggi niente è stato modificato, con le forze dell’ordine che agiscono con le stesse mansioni” ha puntualizzato. In particolare il nocciolo della visione di Ferdinandi, è quello di ripensare la sicurezza anzitutto come prevenzione del crimine prima ancora che come repressione.
“Il nostro compito non è quello di fare gli sceriffi e sui problemi di Fontivegge va fatta chiarezza intervenendo con politiche di minore impatto mediatico ma di lungo respiro“. Critica sull’introduzione del teaser, “che può essere un’arma letale. Stiamo lavorando per individuare dotazioni differenti che tutelino gli operatori della sicurezza ma anche gli autori di delitti“. La sindaca punta molto sulla rigenerazione urbana come strumento di prevenzione dei reati, potenziando anche la videosorveglianza.
Per quanto riguarda, infine, il rifacimento di marciapiedi e strade la sindaca Ferdinandi ha fatto presente che sono stati stanziati oltre 6 milioni di euro inseriti nel bilancio previsionale. La sindaca ha parlato quindi del problema dei parcheggi e della sosta selvaggia. Un comportamento quest’ultimo che si sta provando ad arginare coinvolgendo i gestori degli stessi. Tra le varie novità di cui valutare la portata anche l’introduzione della tariffa agevolata durante le festività natalizie.