30 Jul, 2025 - 10:55

Biga di Monteleone di Spoleto. Il Ministero scende in campo insieme al Comune per farla tornare in Italia

Biga di Monteleone di Spoleto. Il Ministero scende in campo insieme al Comune per farla tornare in Italia

Che l'Italia sia depositaria di uno sconfinato patrimonio culturale è indubbio. In alcune circostanze, però, i manufatti, le opere e i reperti di provenienza italiana esportati all'estero non sempre sono stati acquisiti in maniera del tutto trasparente. Accadeva soprattutto nelle epoche passate quando ancora le leggi in materia non erano certamente quelle attuali.

È il caso della preziosa biga etrusca di Monteleone di Spoleto che si trova esposta al Metropolitan Museum of Art di New York. In Italia, nel Comune umbro, c'è soltanto una copia e da decenni si battono affinché venga restituito l'originale. Ora sembra finalmente che quella speranza si stia facendo più concreta, tant'è che al fianco di Monteleone nella storica impresa, si è schierato ufficialmente il Ministero della Cultura italiano guidato dal ministro Alessandro Giuli. Che sia la volta buona? 

Fondamentale la presenza del Ministero

L'intesa è arrivata nei giorni scorsi e vede all'opera, insieme al Comune di Monteleone di Spoleto, il Comitato per il recupero e la restituzione delle opere italiane dall’estero. 

"Il Comitato - si legge in una nota diffusa dal Comune umbro -, che coinvolge diversi organismi tra cui l’Avvocatura dello Stato, rappresentata dall’Ufficio legislativo guidato dal Dott. Donato Luciano, ha deliberato di affiancare ufficialmente il Comune nella sua azione diplomatica per la restituzione della Biga di Monteleone, attualmente conservata presso il Metropolitan Museum of Art (MET) di New York".
 
Il Mic, nella persone dell'ambasciatore Clemente Contestabile, consigliere e portavoce diplomatico del Ministro, ha voluto sottolineare l’importanza della sinergia: "Non ha senso che il Comune venga lasciato da solo a dialogare con il MET: è fondamentale che la voce del Ministero sia presente e forte al suo fianco".

Fu una scoperta casuale

La biga al centro dell'operazione di restituzione risale al VI secolo a.C. e rappresenta un reperto unico al mondo. Si tratta di un carro da parata di fattura pregevolissima in bronzo, legno di noce e ferro con intarsi in avorio, che testimonia la storia dei popoli pre romani in Italia, popoli sui quali le notizie sono sempre state scarse.

Il suo ritrovameneto avvenne nel 1902 in maniera del tutto casuale da parte di due contadini nella necropoli in località Colle del Capitano, a pochi chilometri da Monteleone di Spoleto, inserita nel corredo funerario di una delle tombe. L'anno successivo venne acquisita dal Met dove si trova ancora oggi.

Il motivo della restituzione: c'era"cattiva fede"

"I funzionari del Servizio IV – Direzione Generale del Ministero della Cultura, tra cui Stefania Bisaglia, Lia Montereale, Mariagrazia Fichera, Saralinda Russo, - si legge nella nota - hanno confermato l’indirizzo unanime del Comitato ad avviare azioni congiunte e diplomatiche per la restituzione volontaria dell’importante reperto archeologico".
 
Dei numerosissimi manufatti di provenienza italiana sparsi per il mondo, la restituzione viene chiesta soltanto laddove sia ritenuta legittima e, a quanto pare, il carro di Monteleone risponde ai requisiti: a confermarlo sono le stesse fonti.
 
"Le conclusioni - si legge nelle motivazioni della richiesta - scaturiscono da un’attenta disamina dei documenti storici che evidenziano la cattiva fede all’epoca dell’acquisizione della Biga, considerata un’opera di valore identitario, senza eguali nello studio delle civiltà italiche antiche".

Un momento storico per la diplomazia culturale

Entusiasta della svolta la sindaca di Monteleone di Spoleto, Marisa Angelini, che ha seguito personalmente tutte le fasi della vicenda, insieme all’avvocato italo-americano Tito Mazzetta, da anni impegnato al fianco del Comune nella tutela del diritto alla restituzione.

L'intesa col Ministero, ha detto Mazzetta, "è un segnale forte e atteso da tempo. Questa decisione dà finalmente dignità e forza alla battaglia del Comune, che da sempre agisce per il rispetto della verità storica e della giustizia culturale".
 
"Un momento storico - l'ha definito la prima cittadina di Monteleon -: la diplomazia culturale può finalmente riscrivere una pagina di giustizia, riportando a casa un simbolo insostituibile della nostra storia. Non abbiamo mai perso la speranza e abbiamo sempre fatto la nostra parte. Oggi possiamo dire con orgoglio che il Ministero della Cultura è con noi".
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Sara Costanzi
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