Un episodio di estrema gravità ha profondamente scosso la comunità di Bevagna. Nel pomeriggio di sabato 25 ottobre, ignoti si sono introdotti nella chiesa del Monastero di Santa Margherita, dove hanno compiuto un furto sacrilego, trafugando ostie consacrate e alcuni vasi sacri custoditi nel tabernacolo. Un atto che, per la sua valenza simbolica e spirituale, ha colpito la comunità dei fedeli, suscitando sdegno, sgomento e profonda inquietudine all’interno della comunità ecclesiale e tra i fedeli.
A darne notizia è stata l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, che ha diffuso un comunicato ufficiale per informare sull’accaduto e invitare i fedeli alla preghiera. “Nel pomeriggio di sabato 25 ottobre è stato compiuto un furto sacrilego nella chiesa del Monastero di Santa Margherita in Bevagna: sono state trafugate le Ostie consacrate e alcuni vasi sacri”, si legge nella nota diffusa dalla Curia.
L’episodio ha scosso profondamente anche l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Monsignor Renato Boccardo, che ha espresso con parole nette la gravità morale e spirituale del gesto. “Nel deplorare il gravissimo gesto si invita tutta la comunità a rinnovare la preghiera e l’adorazione alla presenza del Signore Gesù nel Mistero Eucaristico”.
A seguito dell’accaduto, Monsignor Boccardo presiederà sabato 1° novembre, alle ore 8, una Santa Messa di riparazione proprio nella chiesa di Santa Margherita, nel giorno in cui la Chiesa celebra la solennità di Tutti i Santi. Come sottolineato dalla Curia di Spoleto-Norcia, la celebrazione avrà un significato particolarmente intenso: la “riparazione” rappresenta infatti un rito di riconciliazione e purificazione, volto a restituire sacralità e dignità a un luogo profanato.
Stando alle le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti, i responsabili si sarebbero introdotti nel luogo di culto nel corso del pomeriggio, approfittando di un momento in cui la chiesa era priva di sorveglianza. Il loro intervento, rapido e mirato, ha avuto come obiettivo diretto il tabernacolo: qui hanno trafugato le ostie consacrate e diversi oggetti liturgici in metallo prezioso, tra cui calici e pissidi. Al momento non si esclude alcuna ipotesi, ma la sottrazione delle ostie consacrate fa pensare a un’azione dal valore simbolico e non esclusivamente economico, un aspetto che accresce la gravità del fatto.
La notizia del furto si è rapidamente diffusa in tutta Bevagna, suscitando profondo sconcerto, indignazione e dolore. Nelle ore successive all’accaduto, la comunità locale si è stretta attorno alle suore del Monastero di Santa Margherita e all’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia, esprimendo solidarietà e partecipazione spirituale. Molti fedeli hanno definito l’episodio “non soltanto un furto, ma una vera e propria profanazione”, un gesto che ferisce il cuore della comunità cristiana e offende il significato più profondo della fede. Una ferita morale e spirituale per l’intera diocesi, ma anche un’occasione di riflessione collettiva sul valore del rispetto, della sacralità e della tutela del patrimonio religioso.
La celebrazione del 1° novembre si preannuncia come un momento di profondo raccoglimento e partecipazione comunitaria. L’Arcidiocesi ha invitato i fedeli di tutta la diocesi a unirsi spiritualmente alla Messa di riparazione, rinnovando la propria adesione alla fede e il rispetto verso il Santissimo Sacramento.
Sarà un segno tangibile di coesione e di resilienza spirituale, un gesto corale di preghiera e di unità che intende rispondere con dignità e fede a un atto che ha profondamente ferito la sensibilità religiosa della città di Bevagna. Al contempo, tale iniziativa rappresenterà l’occasione per rinsaldare quel sentimento condiviso di solidarietà e di rinnovata appartenenza alla comunità ecclesiale, che proprio nelle difficoltà ritrova la propria forza più autentica e la propria identità più viva.