È stato un gremito Teatro del Pavone ad ospitare l’ultimo commosso saluto a Paolo Benvegnù, il cantautore e musicista scomparso improvvisamente nella mattina del 31 dicembre. Tante le persone presenti alla cerimonia tra amici e colleghi musicisti. C’erano anche anche il vicepresidente della Regione Umbria, Tommaso Bori e la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi.
Un’ondata di affetto per l’ultimo saluto a Paolo Benvegnù
La notizia morte di Paolo Benvegnù aveva colto tutti di sorpresa. Il cantautore aveva 59 anni e da tempo aveva scelto di vivere a Perugia con la compagna Letizia e la loro figlia Anna, che ieri erano in prima fila. Nel capoluogo umbro Benvegnù aveva stabilito quella che chiamava la sua “base creativa”. La sera prima della sua scomparsa era stato ospitato nel programma di Stefano Bollani e Valentina Cenni, Via dei Matti n.0 in onda su Rai 3. Nessuno avrebbe potuto neanche lontanamente immaginare cosa sarebbe accaduto l’indomani.
I 400 posti del Teatro del Pavone ieri pomeriggio si sono riempiti nel giro di pochissimo mentre fuori, in Corso Vannucci, una fila ordinata di persone attendeva il proprio turno per entrare. C’erano i tanti con cui lui aveva collaborato nel corso della sua carriera, da Marina Rei a Petra Mangoni, da Giorgio Canali a Motta, da Dente a Marco Parente ai Fast Animals & Slow Kids.
La prima ad intervenire è stata la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, legata da una profonda amicizia a Benvegnù che aveva firmato le musiche della sua campagna elettorale. Una testimonianza di quanto la musica possa incidere nell’accorciare le distanze fra politica e cittadini e che Ferdinandi ha voluto ricordare. In platea, accanto alla prima cittadina di Perugia, anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein.
L’Umbria dice addio a Paolo Benvegnù. Bori: “Grande perdita e dolore”
Tommaso Bori, vicepresidente della Regione Umbria con delega alla Cultura, presente alla cerimonia, di Benvegnù ha tracciato un ritratto commosso. “Il suo tratto distintivo è stata da sempre l’eleganza dei suoi testi e della sua musica”, ha detto.
“Oggi salutiamo in tanti un artista sensibile e profondo che intrecciando musica, poesia, sogni e realtà, ci ha fatto riflettere sui limiti dell’umanità, sulla bellezza dell’amore universale e quindi sulla vitalità delle relazioni. Paolo con le sue canzoni ci ha invitato a ‘frantumare le distanze, superare le resistenze e a riconoscersi per creare‘. Il talento artistico di Benvegnù era profondamente teso alle riflessioni sui grandi temi dell’esistenza, ma anche alla sperimentazione di nuovi percorsi e alla collaborazione con grandi artisti”.
“Avremmo voluto avere più tempo davanti a noi con Paolo Benvegnù, mentre oggi invece, si rinnova quel dolore provato quando abbiamo ricevuto la triste notizia. Come assessore alla Cultura della Regione Umbria, insieme al dolore, sono onorato che si sia scelto il nostro territorio per rendere omaggio al grande artista” ha concluso.
Paolo Benvegnù, un artista “non utilitaristico”
Benvegnù, milanese di nascita ma umbro di adozione, aveva iniziato la sua carriera nei primi anni Novanta con gli Scisma, di cui è stato tra i fondatori. Dopo lo scioglimento, dal Duemila aveva dato avvio alla sua carriera da solista intessendo una serie di fortunate collaborazioni. Poliedrico, instancabile sperimentatore, musicista raffinatissimo, Benvegnù ha sempre scelto la strada meno battuta, spaziando fra le arti, esplorandone molte possibili declinazioni, creando combinazioni originali ed eleganti, aperto a nuove inedite possibilità.
Benvegnù aveva sempre rifiutato di piegarsi a soluzioni facili, ai compromessi così come alle logiche del mercato. Apprezzato dal pubblico e dalla critica, la sua è sempre stata un’autentica poetica controcorrente che lo scorso anno, con l’album È inutile parlare d’amore, gli aveva fatto vincere la meritatissima Targa Tenco come miglior album del 2024.