30 Mar, 2025 - 20:00

“Battle Zone” e gli anni ’80 a Gualdo Tadino: Andrea Garello presenta il suo romanzo  tra musica metal, Guerra Fredda e misteri

“Battle Zone” e gli anni ’80 a Gualdo Tadino: Andrea Garello presenta il suo romanzo  tra musica metal, Guerra Fredda e misteri

Venerdì 28 marzo, la Biblioteca Comunale “Ruggero Guerrieri” di Gualdo Tadino si è trasformata in un centro nevralgico di cultura, memoria e immaginazione. L’occasione è stata la presentazione del romanzo “Battle Zone”, pubblicato da Fandango nella collana Weird Young, firmato da Andrea Garello, noto sceneggiatore cinematografico e televisivo. Ma non è stato un incontro come tanti: Gualdo Tadino, infatti, non è solo una cornice per la presentazione del libro, è la città in cui il romanzo è ambientato, protagonista essa stessa di una narrazione che affonda le radici negli anni ’80.

Un evento che ha unito letteratura, territorio e nostalgia in un mix perfettamente riuscito, reso ancora più coinvolgente dalla presenza di numerosi cittadini e appassionati, accorsi per ascoltare dalla viva voce dell’autore i retroscena di una storia che parla della loro città.

I saluti istituzionali e il valore del libro per il territorio

La serata si è aperta con gli interventi istituzionali della vicesindaco Paola Gramaccia e della direttrice del Polo Museale di Gualdo Tadino, Catia Monacelli, che hanno sottolineato quanto sia importante per una comunità vedersi raccontata all’interno di una narrazione letteraria, specialmente se si tratta di un romanzo che riesce a restituire la complessità di un’epoca, i sogni dei ragazzi e l’identità di un luogo spesso lontano dai riflettori della narrativa nazionale.

«Questo libro è un omaggio alla nostra città, ma anche a una generazione intera», ha sottolineato Gramaccia. «Ed è emozionante che sia Gualdo, con le sue vie, i suoi paesaggi e la sua anima, a far da sfondo a una storia che sa parlare al cuore dei lettori».

A condurre la serata è stata la professoressa Tiziana Scassellati, docente di Lettere e profonda conoscitrice della letteratura contemporanea. Il suo intervento ha saputo mettere in luce le atmosfere, le citazioni e i riferimenti culturali degli anni ’80, il decennio in cui si svolge la vicenda narrata. “Battle Zone” non è solo un romanzo d’avventura o di formazione, ma anche un viaggio nella cultura di un tempo fatto di musica metal, cassette, riviste militari, primi amori e tensioni internazionali.

Scassellati ha sottolineato come Garello riesca con leggerezza a unire l’epica dell’adolescenza con la tensione di un thriller, unendo mondi che sembrano lontani ma che nell’immaginario giovanile trovano spazio comune: quello della scuola, dei giochi, delle paure, delle ambizioni e delle passioni.

Andrea Garello, noto al grande pubblico per le sue collaborazioni con registi come Gabriele Salvatores (Amnesia), Gabriele Muccino (Ecco fatto), Sydney Sibilia (Smetto quando voglio) e Alessio Maria Federici (Uno di famiglia), ha raccontato con entusiasmo e affetto perché ha scelto Gualdo Tadino come ambientazione del suo nuovo romanzo.

«Gualdo è diversa dalle altre città umbre. È una terra di confine tra Umbria e Marche, incastonata sotto l’Appennino e sospesa tra due mari. Ha qualcosa di remoto ma anche di universale», ha spiegato l’autore. «Quando ho pensato a una storia che parlasse di confini, spie, misteri e adolescenza, Gualdo mi è sembrata perfetta: un luogo che ha mantenuto un’anima propria, che conserva silenzi, storie e angoli ideali per ambientare un romanzo come questo».

La trama: misteri, metal e adolescenza sotto il Monte Penna

Il protagonista del romanzo è Luca, un ragazzino che si appresta a iniziare la seconda media, appena trasferitosi a Gualdo Tadino con la sua famiglia. Il padre è un tenente colonnello dell’esercito, e la passione per la strategia, la geopolitica e la Guerra Fredda contagia anche il figlio, che si convince che nei boschi del Monte Penna si stia nascondendo qualcosa di molto più grande di lui.

Tra cassette dei Metallica, libri di spionaggio e sogni di gloria, Luca coinvolge il suo amico Marco, anche lui fan sfegatato del metal, in una vera e propria indagine in stile “Goonies”, tra pedinamenti, strani movimenti nei boschi, sogni d’amore e misteri dal sapore internazionale.

Il romanzo alterna sapientemente toni leggeri, momenti di tensione e profonde riflessioni sull’adolescenza, sulla paura di crescere e sul bisogno di sentirsi parte di qualcosa di grande. Gualdo Tadino non è solo lo sfondo, ma un vero personaggio, che cambia insieme ai protagonisti, si svela nei dettagli, nelle case popolari, nei cortili, nei boschi e nei ruderi.

“Battle Zone” fa parte della collana Weird Young di Fandango, ma come ha sottolineato la professoressa Scassellati, è un romanzo capace di parlare a lettori di ogni età. Chi ha vissuto gli anni ’80 troverà nelle pagine un tuffo nella memoria, tra Walkman, paninari, tensioni politiche e i primi albori del digitale. I più giovani, invece, scopriranno un mondo diverso e affascinante, dove la fantasia era l’unico vero motore per evadere dalla realtà.

Garello ha voluto raccontare un’adolescenza vissuta senza cellulari, ma ricchissima di immaginazione. «Quando si aveva paura o si cercava un’avventura, ci si inventava una storia. Non c’era Google, ma c’era la biblioteca. Non c’era WhatsApp, ma si bussava a casa dell’amico. E tutto sembrava possibile. Anche trovare una spia sovietica dietro la scuola».

Gualdo Tadino sul palcoscenico nazionale

La scelta di ambientare il romanzo in una piccola città dell’Appennino centrale come Gualdo Tadino ha un valore importante anche dal punto di vista culturale e promozionale. In un panorama narrativo spesso centrato su grandi città o luoghi turistici noti, vedere una cittadina “di provincia” diventare centro di una narrazione intensa e avvincente è un atto di coraggio e attenzione alla realtà.

Il sindaco e le istituzioni locali hanno già espresso l’intenzione di promuovere il libro anche nelle scuole, come strumento didattico e di stimolo alla lettura, ma anche per valorizzare il legame tra letteratura e territorio, facendo sentire ai giovani che le loro storie possono iniziare anche nel cortile sotto casa.

La presentazione di Battle Zone a Gualdo Tadino non è stata solo l’incontro con un libro, ma un dialogo tra passato e presente, tra una comunità e il racconto che la rappresenta. Andrea Garello ha saputo catturare l’essenza di una città e trasformarla in una scenografia narrativa ricca di mistero, sentimento e avventura.

In un’epoca in cui spesso i piccoli centri sono raccontati con nostalgia o marginalità, Battle Zone dimostra che anche nei luoghi più silenziosi possono nascondersi storie straordinarie, e che l’adolescenza, con i suoi sogni e le sue paure, è un territorio narrativo sempre fertile e potente.

Un libro da leggere con le cuffie nelle orecchie e gli occhi spalancati verso il Monte Penna. Perché a volte, anche dietro una curva familiare, può nascondersi il confine tra ciò che siamo e ciò che possiamo diventare.

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Mario Farneti
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