La cittadinanza di Bastia Umbra si divide tra chi a favore e chi contrario al progetto che vedrà l’ex hotel “La Villa” quale sede per il centro di accoglienza dei migranti. La frattura nella comunità è stata forte, tanto che è spuntato uno striscione piuttosto lungo, posizionato nottetempo da ignoti, ed altrettanti ignoti lo hanno poi fatto sparire.
Dopo la protesta-lampo contro il Centro accoglienza richiedenti asilo si è svolto il consiglio comunale aperto su questa specifica questione. All’ordine del giorno la valutazione degli impatti sulla comunità locale, a cominciare da quella di Bastiola. Presente il Prefetto Armando Gradone che ha ricordato come la struttura, sulla scorta del capitolato con Arcisolidarietà, per essere aperta dovrà essere in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa per tale tipo di attività. Tema Bastia e migranti al centro del dibattito.
“ Non saranno i mugugni, né le proteste a evitare l’attivazione del centro di accoglienza temporaneo per richiedenti asilo a Bastiola, frazione di Bastia Umbra nell’ex hotel a quattro stelle La Villa” ha spiegato il prefetto di Perugia Gradone. La sindaca Paola Lungarotti, ha ribadito le proprie preoccupazioni, ma non ha voce in capitolo.
Sulla questione Bastia e migranti la decisione passa sopra la sua testa: la designazione della struttura, che risponde all’emergenza migranti, è avvenuta attraverso un bando: al Comune spetta solo il mero controllo delle autorizzazioni edilizie: è attualmente in corso, sono state evidenziate criticità e così l’apertura del centro, prevista inizialmente entro marzo ora è destinata a slittare con data da definire.
Bastia e migranti: alta la tensione tra i cittadini che temono per il futuro del territorio
I responsabili dell’associazione Arcisolidarietà, proprietari dell’area e titolari della convenzione per il servizio, assicurano il rispetto delle garanzie richieste a gran voce dall’amministrazione per bilanciare accoglienza e sicurezza. L’ex albergo, una volta ottenuto il via libera per l’abitabilità, ospiterà nella prima fase, secondo quanto ribadito dal prefetto, non più di trenta tra donne e bambini, assistiti giorno e notte da personale specializzato, con le associazioni locali pronte a sostenere i progetti di inclusione.
Alla sindaca Paola Lungarotti è stata confermata l’intenzione, da parte di Arcisolidarietà, una volta superata l’emergenza, di restituire in futuro l’antica villa Liberty, strappata all’abbandono, alla sua vocazione ricettiva e turistica.
In maniera univoca, quindi, il Consiglio comunale aperto ha consentito di dissipare ogni forma di dubbio sul ruolo e sulle responsabilità del Comune nel promuovere l’apertura del centro di accoglienza. Il Comune risponderà solo dal punto di vista del controllo delle autorizzazioni edilizie di una proprietà privata. Bastia Umbra è un Comune che da sempre ha fatto dell’integrazione e dell’inclusione la sua mission.
Lo farà anche adesso innanzitutto garantendo ai suoi cittadini che saranno messe in atto tutte le azioni necessarie affinché l’ulteriore impegno di accoglienza sia monitorato e supportato, come sempre in coerenza e trasparenza, non strumentalizzando mai, per fini meramente propagandistici, situazioni e condizioni che riguardano la persona e il suo diritto ad essere riconosciuta tale.
Resta però il fatto che la ex Villa, come centro di accoglienza, genera allarme e preoccupazione tra la gente. L’esponente della Lista civica per Bastia, Nicola Galeazzi , nelle seduta del consiglio aperto, ha dichiarato che “aprire questa porta significherà accogliere in continuazione e poi un’altra parola che non mi piaciuta è obbligo. Noi siamo obbligati ad accogliere le persone. Ma io dico se uno in in casa propria ha degli spazi e ha anche delle risorse che a volte non bastano per la propria famiglia come fa ad accogliere altre persone? Io credo che le perplessità dei cittadini siano giuste perché vediamo tutti i giorni quello che succede”.
Per concludere, ad oggi, come ha sottolineato Franco Possati ( FI) in data dell’ 8 marzo del 2024 , con ordinanza numero 28 del settore pianificazione e gestione del territorio, è stato ordinata la sospensione dei lavori del recupero della Villa in quanto privi di autorizzazione.
Sempre Franco Possati ( FI) ha commentato “I cittadini devono essere tutelati in questo quindi, lei signor sindaco, è stato eletto dai cittadini di Bastia e fino al 9 giugno li rappresenta tutti e secondo me ha l’obbligo morale e politico di garantire che gli uffici verifichino con puntualità il possesso di tutti i requisiti necessari per legge prima di consentire l’apertura del centro di accoglienza, questo perché bisogna tutelare per prima cosa l’incolumità e la sicurezza degli eventuali occupanti e ai cittadini garantire che tutto avvenga nell’assoluta legalità. Non possiamo nasconderci, lei non può nasconderci dietro fasi del tipo non è competenza del Comune, oppure non decide l’amministrazione. No sindaco nei confronti dei cittadini il garante è lei e deve interfacciarsi con chi decide certe soluzioni facendo presente come stanno le cose e pretendendo l’assoluto rispetto della legge che non ho dubbi verrà rispettata come ha assicurato sua eccellenza il prefetto. Non credo che ci siano istituzioni sovraordinate all’amministrazione comunale che possano o vogliano autorizzare l’apertura di una qualsiasi attività se non nel rispetto delle norme questo ci aspettiamo dal sindaco. Questo si aspettano i cittadini e non giustificazioni superficiali o forse anche infondate”.