La sua vita è il basket, anche se in realtà nel mondo della palla a spicchi come allenatore ci è arrivato un po’ tardi. Francesco Taccetti eugubino doc, da qualche anno ormai fa parte di staff importanti della massima serie: prima Reggio Emilia con Caja, poi Brescia con Magro, mentre quest’anno è approdato a Trieste, compagine neopromossa e protagonista fin qui di un ottimo cammino con 16 punti in 14 incontri. Attualmente è assistente di coach Jamion Christian, in un ruolo dove conta preparazione ed esperienza. Domenica la squadra incontra Pistoia tra le mura amiche e per l’occasione il coach eugubino è stato intervistato dai canali ufficiali del club friulano. Ecco nel dettaglio qualche passaggio: “Diciamo che la mia vita da allenatore è la mia seconda vita, la definisco così quando racconto la mia storia, perché io sono laureato in ingegneria. Ho lavorato per 11 anni in azienda e per 5 anni in Nike, dove mi occupavo essenzialmente di informatica, server, reti, computer. Ero stato per qualche anno il project manager dell’apertura di nuovi negozi di Nike, sia outlet che franchise store e mi occupavo di tutta la parte informatica e tecnologica del negozio. Dopo ho lavorato per tanti anni in un’azienda di famiglia, un’azienda che produce cemento, e lì ho ricoperto ruoli come project manager, poi responsabile di produzione e alla fine ero direttore di stabilimento.

Però, in un momento di quella mia vita lì ho capito che quello che stavo facendo non mi stava restituendo tutto quello che io ci mettevo e, anzi, ero in parte un po’ deluso; quindi ho ritrovato casualmente la passione per la pallacanestro, che avevo già dentro ma ovviamente si era solo un po’ assopita”.

La scintilla che riaccende il fuoco…

Taccetti ha spiegato poi come si è riacceso quel fuoco, quella passione, che lo porta ogni giorno a dare il massimo e vivere per la palla a spicchi. “È nato tutto facendo il primo corso di allenatore, così, per scherzo, e andando a fare l’assistente allenatore post lavoro in una squadretta. In quegli anni stavo lavorando a Ravenna, poi da lì è partito il tutto e quando ho deciso di provare a far questo mestiere ho preso un anno di aspettativa dal lavoro che stavo facendo ma ho usato l’anno di aspettativa per allenare a tempo pieno, per vedere se avessi potuto imboccare questa strada e così è stato. Da lì sono partito e tutt’ora lo faccio con pancia e cuore e testa ventiquattro ore al giorno sette giorni su sette.”

Nel corso dell’intervista l’eugubino ha svelato anche l’altra sua grande passione: “Per me la corsa è fondamentale, perché è un modo per tenermi allenato ma soprattutto è il mio modo per ricaricare le batterie mentali”.

Chi è Francesco Taccetti

Classe 1977, eugubino, Taccetti inizia la sua carriera da allenatore a 35 anni. L’amore per la palla a spicchi gli fa scegliere la strada dello sport professionistico. Così, dopo aver mosso i primi passi da coach nel settore giovanile del Basket Ravenna Piero Manetti, nella stagione 2016/2017 passa alla prima squadra, dove riveste il ruolo di assistente allenatore prima con coach Antimo Martino, poi con Andrea Mazzon e infine con Massimo Cancellieri. L’ottimo lavoro svolto in terra romagnola non passa inosservato e gli vale una chiamata importante, alla corte di Attilio Caja, in quella Reggio Emilia che nel 2022 è arrivata a giocarsi la finale di FIBA Europe Cup con i turchi del Bahcesehir.

Dalla stagione 2022/2023 Francesco ha messo a disposizione le sue competenze alla Pallacanestro Brescia, sotto la guida di coach Alessandro Magro, portando i biancoblù al primo trofeo della loro storia, la Coppa Italia conquistata da outsider nel febbraio 2023, dopo essersi qualificati come ottavi nella griglia delle final eight.

Le esperienze di altissimo livello maturate in pochi anni sono un chiaro indizio della profonda dedizione al lavoro e del talento di coach Francesco Taccetti. Oltre al grande bagaglio tecnico, l’umbro porta in dote allo staff di coach Jamion Christian, anche un particolare focus sulla video analysis.