Si avvicina la prossima Conferenza Unificata Stato-Regioni-Comuni convocata per il 7 maggio e l'Umbria, sostiene l'assessore regionale all'Istruzione, Fabio Barcaioli, ne uscirà penalizzata. Nella girandola dei ridimensionamenti ministeriali alle autonomie scolastoche che ha visto comunque un riduzione dei tagli passati da 167 a 80 a livello nazionale, la situazione per l'Umbria rimane ferma al palo.
A livello regionale infatti non è previsto alcun incremento delle autonomie scolastiche e, nei piani del Ministero verranno confermate le 130 previste oltre al dimensionamento di 4 autonomie entro il 2025. Una penalizzazione che da tempo preoccupa Barcaioli che invece al Mim chiede due autonomie in più in linea con quanto sta avvenendo in altre regioni italiane che presentano situazioni in linea con quella dell'Umbria.
"È inaccettabile che l’Umbria sia l’unica regione a non beneficiare di alcun adeguamento, mentre Liguria, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia, che presentano numeri analoghi, vedono riconosciute due autonomie in più - così Barcaioli in una nota -. Il nostro sistema scolastico non può continuare a essere trattato come marginale".
Secondo l'assessore regionale a pesare sul sistema scolastico umbro sarebbe anche un altro fattore, ovvero "la sistematica sottostima della popolazione studentesca umbra nei calcoli ministeriali" e i conti non tornano perché per quelle due autonomie in più ci sarebbero i margini.
"Per l’anno scolastico 2024/2025 - prosegue Barcaioli - le iscrizioni sono state pari a 107.683 alunni, mentre per il 2025/2026 si stimano 105.204 alunni. Eppure la base di calcolo adottata dal Ministero sottostima questi numeri di circa 800 unità l’anno, un numero sufficiente a giustificare l’aggiunta di nuove autonomie scolastiche".
Barcaioli punta il dito contro un'altra lacuna del Ministero, quella di aver completamente ignorato la necessità di più scuole distribuite sul territorio umbro. "L’Umbria - spiega -, è caratterizzata da una rete diffusa di piccoli comuni, borghi collinari e montani che coprono l’intero territorio regionale, un contesto in cui la scuola è un presidio fondamentale di coesione e integrazione sociale, funzione che il Ministero sembra ignorare del tutto".
E così sono partite le interlocuzioni. La prima, naturalmente con l’Ufficio scolastico regionale.
Barcaioli non ci sta e se dal Ministero non dovessero accogliere le richieste dell'Umbria annuncia che si passerà per le vie legali."Nei prossimi giorni verrà riunito il tavolo del protocollo d’intesa 112, e chiederemo il supporto di Anci, Province ed enti locali. Ci prepariamo a un eventuale ricorso al TAR, pronti a portare questa battaglia nelle istituzioni nazionali e alla Conferenza Stato-Regioni".
"Non chiediamo privilegi, ma solo un riconoscimento oggettivo dei dati e delle esigenze reali della nostra scuola - conclude l’assessore -. L’Umbria merita un’attenzione maggiore, soprattutto quando i numeri lo giustificano".
A partire dal 2000, con la Legge Bassanini del 1997 e successivo Dpr 275/1999, le istituzioni scolastiche del sistema nazionale, godono per legge di una loro autonomia amministrativa, didattica e organizzativa. Una rivoluzione all'interno del sistema scolastico italiano che, anche se arrivata in ritardo rispetto ad altri Paesi, ha portato al riconoscimento della personalità giuridica alle istituzioni scolastiche statali. L'autonomia in Italia viene distribuita in base alle caratteristiche dei territori ed è correlata alle loro dimensioni, contemplando la possibilità di eventuali aggregazioni.
Avere meno autonomie scolastiche comporta cioè l'aggregazione di più plessi, una penalizzazione sotto molti profili. Nel nostro Paese nell'anno scolastico 2023/2024 le autonomie scolastiche ammontavano a 7.960 oltre a 129 Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti per un totale di 8.089. In Umbria erano 138 (più un solo Cpia) suddivise tra 24 Direzioni Didattiche, 65 Istituti Comprensivi e 5 Istituti principali di primo grado mentre nel secondo ciclo ammontavano a 44. Numeri che nell'ultimo anno, come riferito anche da Barcaioli, sono già diminuiti e per i quali lo scontro col Mm si prospetta infuocato.