Scambio di missive in punta di stiletto affilato tra Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, e la governatrice dell’Umbria Donatella Tesei sul project financing per il nuovo ospedale di Terni. Chi assicurava che entro giugno ci sarebbero stati passi in avanti per una risposta da dentro o fuori sul progetto dei privati, sta per andare deluso. Lo scambio di lettere dai toni polemici tra l’inquilino di Palazzo Spada e quella di Palazzo Donini è per ora l’unica novità.
Entrambi, nelle missive, si scambiano accuse. Tesei a Bandecchi di creare potenziali turbative nel procedimento incardinato presso la Regione per l’esame della tenuta economico-finanziaria e per la fattibilità tecnica dell’intervento. Bandecchi a Tesei di fornire informazioni carenti su tempi e soluzioni operative e restituendo al mittente quella che definisce “un’insinuazione sulla turbativa“.
Niente risposta sul project e niente indicazione di una soluzione alternativa. L’unica novità sull’ospedale, rispetto alle modifiche richieste dal RUP regionale del procedimento ai proponenti (il raggruppamento di imprese Salini-Nocivello) è quindi rappresentata proprio dallo scambio di lettere. E dai toni sempre più al limite del protocollo tra i due rappresentanti istituzionali.
Bandecchi e Tesei alla terza lettera reciproca, ma ormai è muro contro muro tra Comune e Regione
Bandecchi ha letto per esteso in consiglio comunale, dove era in corso il question time, la terza lettera di Donatella Tesei in risposta alle sue sollecitazioni. In discussione c’era infatti una interrogazione presentata dal consigliere Kenny per il gruppo PD, che chiedeva l’apertura di un confronto cittadino sulla nuova struttura.
“La presidente Tesei – ha attaccato Bandecchi – mi fa un rimbrottino perché le ho scritto per la terza volta per chiederle che fine abbia fatto il project financing. Defininisce inoltre irrituale e inappropriata la mia lettera, vista la procedura in atto. E mi ricorda che – testuale – ‘viene seguita dal RUP secondo norme di legge e nel contenimento massimo possibile dei tempi di valutazione‘. Ormai questi tempi si sono dilatati a sei mesi. Poi la governatrice depreca le dichiarazioni contenute nei miei video su di lei e sul suo ruolo istituzionale e mi raccomanda – anche qui testuale – ‘di non effettuare azioni che possono configurare anche una sola potenziale turbativa di procedure di interesse pubblico‘“.
Nella lettera la presidente della Regione ribadisce poi l’intenzione di realizzare il nuovo ospedale di Terni nel più breve tempo possibile. E ricorda lo stop imposto dal Covid fino al marzo del 2022. Infine ricorda il lavoro svolto dalla Regione per attivare ingenti finanziamenti di partenza seppure non esaustivi e gli atti tecnici e amministrativi svolti.
Una lettera che Bandecchi ha preso come “l’ennesimo tentativo di perdere tempo“. E la risposta, che ha poi letto in consiglio, è stata la rappresentazione plastica di un muro contro muro ormai conclamato.
La risposta di Bandecchi: “Il RUP sta andando a rilento, servono risposte per i cittadini. La procedura è inadeguata”
“Si tratta di lettere di 20 giorni fa – ha spiegato il sindaco -. Sono rimasto sorpreso che, per l’ennesima volta ci sia stato risposto con una missiva dai contenuti inopportuni e priva di validi contenuti. La procedura è seguita da un RUP che, evidentemente, ha perso per strada i tempi che la legge concede per la valutazione. E analogamente anche le modalità con cui è condotta questa procedura trovo che siano totalmente inadeguati per l’incarico ricoperto. Mi fa piacere che abbia letto i miei videomessaggi, la presidente. Così può capire che ciò che ci aspettiamo è che risponda esattamente alle domande che le rivolgo, in special modo se riguardano i cittadini di Terni“.
Bandecchi, come detto, ha ribattuto all’accusa di creare potenziali turbative al procedimento di analisi del project financing da parte del gruppo tecnico che sta lavorando in Regione. E respingendo l’accusa l’ha rispedita al mittente.
“C’è qualcosa che non va nella procedura da adottata dalla Regione e nei soggetti scelti dall’ente – ha replicato leggendo la sua lettera -. Dato che almeno uno di loro aveva già concordato con l’impresa e con il Comune di Terni le esigenze tecniche strutturali dell’ospedale. Era stato incaricato dal direttore generale dell’ospedale su mia precisa richiesta, dato in 70 anni non siete riusciti a costruire un ospedale a Terni“.
Dopo una serie di battute sull’incidenza del Covid-19 rispetto alla realizzazione dell’ospedale e alla procedura in corso alla Regione (“Stanno usando il Covid come scusa, manco fosse la Secvonda Giuerra Mondiale“), Bandecchi ha letto la parte conclusiva della lettera. Quella pià caustica contro Donatella Tesei e la sua amministrazione.
“Le rammento che il suo mandato è in scadenza – ha attaccato il sindaco leggendo la lettera testualmente -. E ribadisco che trovo poco tranquillizzante e inopportuna la sua rassicurazione sulla volontà di fare l’ospedale. Dato che negli ultimi 5 anni lei certo non ha colpito per eccellenza nella città di Terni. Voglio essere puntualmente informato su tutto ciò che riguarda la mia città e la mia responsabilità verso i cittadini, che in modo democratico e plebiscitario mi hanno concesso l’onore di servire”.
Dal PD la richiesta di un ospedale pubblico e l’apertura di una conferenza cittadina sul nuovo ospedale
Il consigliere Kenny si è detto non soddisfatto della risposta del Sindaco Bandecchi. Perché nel suo documento il PD chiedeva, non solo di parlare con la Regione, ma anche di affrontare altri due aspetti dal valore fortemente politico sulla vicenda.
“Il primo tema – ha detto Kenny rispondendo all’intervento di Bandecchi – è quello del finanziamento pubblico dell’ospedale. Anche Alternativa Popolare ha votato atto d’indirizzo in cui si chiede che il nuovo nosocomio sia fatto con soldi pubblici. E invece in consiglio il sindaco ha parlato eslucivamente di project financing con i privati. La posizione del PD è si realizzi il nuovo ospedale di Terni con fondi pubblici. Infine, non abbiamo avuto risposta sulla richiesta che la cittadinanza ternana partecipi a questa discussione. Proponiamo che Terni abbia una conferenza aperta alle sue rappresentanze e ai cittadini e che si possa discutere di progetti e di visioni diverse. In alternativa proponiamo un consiglio comunale aperto. È ora di avviare una discussione più ampia possibile“.