Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha usato toni durissimi per criticare la decisione presa dall’Auri sulla sospensione del progetto di un termovalorizzatore in Umbria. In un video pubblicato su Instagram, Bandecchi ha espresso il proprio disappunto con parole decise e accuse dirette: “L’Auri ha bloccato il progetto di fare un termovalorizzatore di ultima generazione in Umbria per poter chiudere il cerchio della mondezza. Chiaramente la manderemo in Emilia, dove qualcuno si arricchirà grazie alla mondezza prodotta in Umbria e poi pagheremo anche dei soldi”.

L’attacco di Bandecchi: “Povertà e miseria”

Secondo il primo cittadino ternano, questa decisione conferma un atteggiamento che, a suo avviso, danneggia l’Umbria per favorire altri territori: “Ecco, la sinistra che comunque oggettivamente deve, non lo so, arricchire gli altri Stati del mondo e le altre regioni. Questo è quello che io mi aspettavo ed è quello che oggi è avvenuto”. Bandecchi ha poi puntato il dito contro i sindaci delle amministrazioni di sinistra, accusandoli di aver compromesso il futuro della regione: “I sindaci della sinistra, cominciando da Perugia, passando se non sbaglio, vabbè non voglio dire altri, non me lo ricordo Città di Castello, me lo ricordo insomma. Tutti i sindaci diciamo di sinistra o i civici di sinistra hanno votato per bloccare il futuro e il futuro bloccato vuol dire niente povertà e miseria”. Il messaggio, corredato dalla caption “La sinistra porta povertà e miseria, come sempre”, ha ulteriormente amplificato la sua posizione sul tema.

La decisione di Auri: una sospensione controversa

Nel corso di una riunione del Consiglio Direttivo dell’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico, è stata deliberata la sospensione del procedimento per individuare un concessionario che avrebbe dovuto progettare, realizzare e gestire un impianto di trattamento e recupero energetico. Il progetto, parte del Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti, prevedeva l’intervento di iniziative private. Tuttavia, la maggioranza dei membri del consiglio ha optato per fermare l’iter, con i voti favorevoli dei comuni di Spoleto, Città di Castello, Magione, Marsciano e Perugia, e quelli contrari di Terni, Orvieto e Stroncone.

L’Auri ha motivato la decisione con una relazione tecnica che ha messo in evidenza alcune criticità: “La sospensione è stata deliberata a seguito delle valutazioni contenute in una relazione del RUP che ha delineato profili di criticità riguardanti l’esigenza di operare in un contesto tecnico-giuridico chiaro e adatto ad una corretta sollecitazione del mercato, così come disciplinata nel Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. La sospensione non pregiudica la riattivazione del procedimento in una fase successiva. Riattivazione che potrà essere deliberata una volta definiti gli aspetti critici, che attualmente caratterizzano il procedimento”.

Tardani: “Una decisione politica mascherata”

Tra i sindaci contrari alla sospensione, Roberta Tardani, prima cittadina di Orvieto e vicepresidente di Auri, ha espresso la propria posizione in modo netto. Durante la riunione, ha definito la scelta una “decisione politica dietro una motivazione tecnica”. Ha poi spiegato che il mandato ricevuto dal consiglio comunale era chiaro: votare contro il provvedimento per scongiurare il rischio di ampliare ulteriormente la discarica “Le Crete”. “Non possiamo che esprimere preoccupazione rispetto alla decisione assunta da Auri – commenta Tardani – che dietro a una motivazione legata a una mera tutela amministrativa, tutta da dimostrare e quantomeno da approfondire, nasconde in realtà una vera e propria scelta politica in assenza di una giunta regionale formalmente insediata”.

La sindaca ha inoltre criticato la gestione della vicenda, definendola priva di trasparenza: “Ho anche espresso al presidente Sisti tutto il mio dissenso rispetto alle modalità e ai tempi con cui si è arrivati a questa discussione, senza alcun coinvolgimento preventivo del consiglio direttivo e senza la necessaria, a mio avviso, condivisione con l’assemblea dei sindaci su una scelta così importante”.

La sospensione, secondo Tardani, potrebbe comportare rischi concreti per il territorio: “Rallentare o addirittura bloccare l’attuazione del piano approvato, in assenza di soluzioni alternative concrete e tempestive sulla chiusura del ciclo dei rifiuti, porterebbe inevitabilmente all’ampliamento della discarica ‘Le Crete’ di Orvieto“.

Tardani ha chiesto un intervento immediato da parte del nuovo governo regionale per affrontare il problema.