Bandecchi tra candidature, alleanze e prospettive per la corsa di Alternativa Popolare verso le Europee. Non serve una lista “grandi firme” o zeppa di nomi che solleticano l’immaginario collettivo. Ma un collettivo di “mediani”, di “eroi di centro” – come li chiama Stefano Bandecchi, segretario nazionale di Alternativa popolare – pronti a correre e sacrificarsi per la causa.
Parlando della lista del Partito per le prossime europee a margine dell’evento di Roma alla sala Capranichetta, il segretario nazionale di Ap e sindaco di Terni, ha dettato la linea sulla composizione delle liste nelle Circoscrizioni italiane per le prossime elezioni europee. Ed ha tracciato l’identikit del candidato ideale di Ap.
Bandecchi sulle candidature per le Europee: “Ho cominciato a camminare e consumato 4 paia di scarpe. Ci vuole gente così”
A chi gli chiedeva se ci saranno altri Big in lista oltre a Luca Palamara, protagonista del caso giudiziario che ha sconvolto la magistratura italiana, Bandecchi ha risposto convinto.
“Non ci sarà nessuna sorpresa – ha attaccato il segretario di Ap -. Abbiamo altri nomi qui. Gente che si impegna in politica e che è pronta a seguire il mio esempio. Io stesso non sono un Big. Sono una persona normale che ha cominciato a camminare per cambiare le cose. Che ha consumato 3, 4 paia di scarpe e continua a camminare. E il problema è che noi vogliamo persone che sappiano lavorare”.
La discesa in campo di Palamara: “È stato uomo del sistema, può aiutarci sulla battaglia per la giustizia giusta”
E sull’ex magistrato Palamara ha chiosato: “Abbiamo un’eccellenza, perché arriva da dentro il sistema. E lo conosce. È stato uomo del sistema e oggi è contro quel sistema che è in mano alle correnti e ai partiti. Noi non vogliamo un fisco amico o una magistratura amica. Noi vogliamo un fisco giusto e una magistratura giusta. Basta con la magistratura di destra e di sinistra. Basta con la magistratura che dà di testa. Non è possibile che, se io entro in un tribunale devo sperare di trovare l’uomo giusto per me. Io voglio una magistratura sana, punto e basta. Se sbaglio mi punisce, se non sbaglio non mi perseguita”.
Niente alleanze: Alternativa popolare si misura col proporzionale in tutta Italia
Per Bandecchi non solo candidature. Attorniato dai cronisti, gli chiedono se correrà da solo oppure se ha già in mente qualche alleanza per le Europee. Ma Bandecchi, il cui partito è incardinato nel PPE, chiarisce che il sistema di voto non consente coalizioni.
“Non ci possono essere alleanze, c’è il proporzionale. Ci misuriamo per la prima volta in tutta Italia, quindi andremo da soli”.
Politica estera: appoggio all’Ucraina e necessità di rafforzare la difesa europea
Poi Stefano Bandecchi ha fatto una lunga digressione sulla politica estera, incalzato dai cronisti che gli hanno chiesto chiarimenti sulla collocazione internazionale rispetto ai dossier più caldi della politica europea.
“Io sto con l’Ucraina – ha detto senza tentennamenti -. Ho mandato circa 10 autotreni di aiuti in Ucraina. Ho spedito di tutto vestiti, cibo, beni di prima necessità. Io sto con l’Ucraina, non sto con i russi. La farsa dell’elezione russa mi fa abbastanza preoccupare. Credo anche in un esercito europeo, da fare velocemente. È un obiettivo che dobbiamo mettere in pratica in pratica. Credo anche nel rafforzamento dell’esercito italiano”.
Ma le sue, ci tiene a specificarlo, non sono parole da guerrafondaio. Bensì un approccio pragmatico al tema della difesa che è tornato di sconvolgente attualità negli ultimi mesi.
“Purtroppo non sono felice di quello che sto dicendo – afferma il segretario di Ap -. Ho vissuto dal ragazzo nel periodo della guerra fredda e credo che purtroppo l’umanità sia così imbecille da avere il bisogno di basarsi sulla forza. Ed ecco, allora, che noi dobbiamo essere più forti. Negli Usa vincerà Trump, porterà via i suoi militari dall’Europa, non ci aiuterà. Gli americani si sono scocciati di far morire i loro giovani per i nostri giovani. Noi per non far morire i nostri giovani dobbiamo dimostrare alla Russia e alla Cina che abbiamo diciamo la forza di resistere”.
Infine un riferimento alle posizioni assunte dal ministro degli Esteri Tajani, rispetto alle ultime uscite della Lega. “Tajani mi sembra che sia stato sia stato equilibrato. In questo caso ha detto le cose come stavano. E ha ha fatto bene a puntualizzare che la politica estera la porta avanti, lui è molto importante per ribadire la posizione italiana sullo scacchiere europeo”.
Bandecchi sulle candidature: “Non siamo moderati, ma equilibrati. Voglio essere rivoluzionario di centro”
Infine un ritorno sulla mission politica del suo partito, che schierandosi col PPE appartiene allo schieramento che analisti e media chiamano “moderato”.
“No, guardi, io sono equilibrato, non sono moderato – conclude Bandecchi -. Mi fa anche un po schifo la parola moderato, perché non riesco a capire come mai a sinistra o a destra ci debbano essere i rivoluzionari e invece al centro ci devono essere i moderati. Mi perdonerete, io non ho fatto il prete, ho fatto il militare e ora faccio l’imprenditore. Mestieri nei quali bisogna essere equilibrati. Io sono equilibrato, sono capace ed equilibrato, e chiunque usi la parola moderato con me sbaglia: io voglio essere un rivoluzionario di centro”.