Un imprenditore 60enne ha sorpreso tre ladri nella sua casa nel salernitano. Nel tentativo di difendersi, l'uomo con un fucile avrebbe freddato uno dei malviventi e ferito un altro, che si è dato alla fuga, insieme a un terzo ladro. L'uomo è indagato per omicidio e occultamento di cadavere (avendo poi portato il corpo del ladro morto lontano dalla sua abitazione). Su questa vicenda si è espresso Stefano Bandecchi. Il Sindaco di Terni, in un video sui social, ha attaccato le leggi italiane, appoggiando l'imprenditore.
Dopo aver rilasciato dichiarazioni importanti sulla situazione della Ternana, Stefano Bandecchi, Sindaco di Terni e Segretario Nazionale di Alternativa Popolare, si è espresso in un video sui social che riguarda quest'episodio di cronaca capitato nel salernitano nelle scorse ore: "Uccide un ladro in casa, poi lo nasconde perché lo sotterra a qualche chilometro da casa sua. Questo è un crimine importante, certo, ma voglio riflettere con voi".
"Questo 'povero' ladro mi entra in casa e sono in tre. - spiega Bandecchi - Mi vogliono fare del male sicuro, se no non venivano in tre; io ho un fucile in casa, sparo al primo e purtroppo lo ammazzo, sparo al secondo e purtroppo lo ferisco. In due scappano: quello ferito e quello sano. Mi ritrovo un morto in casa. Che ha fatto quest'imprenditore, poveraccio? L'ha preso e l'ha sotterrato lontano da casa sua. Sapete perché? Perché le leggi italiane fanno ca...re".
"Adesso l'imprenditore andrà in galera, ha sparato a un ladro che gli è entrato in casa in piena notte e lui con un fucile gli ha sparato. Ma come si poteva permettere di sparare a un ladro? - dice con un velo di ironia Bandecchi n.d.r. - Erano in tre che gli sono entrati in casa di notte. Poveraccio".
"Quest'uomo - rimarca Bandecchi riferendosi al ladro morto - avrà avuto venticinque anni. Se stava a casa sua, non gli avrebbe sparato nessuno. Perchè l'imprenditore l'ha sotterrato fuori? Perché qualche magistrato lo manderà in galera, perché lui ha ammazzato un ladro che gli è entrato in casa con cattive intenzioni".
"Per me quell'uomo - conclude il Sindaco di Terni riferendosi all'imprenditore - deve avere una medaglia e ha sotterrato il cadavere perché le leggi italiane fanno ca..re e la nostra destra e la vostra sinistra non hanno gli attributi per tutelare voi e le vostre case. Lo appoggerò questo signore perché certo ha fatto una ca...ta ma per me ha fatto bene".
Un imprenditore edile del salernitano aveva sorpreso i ladri nella sua casa, a Foria di Centola, in provincia di Salerno. Il 60enne avrebbe sparato col suo fucile, uccidendone uno e poi nascondene il cadavere. Un altro colpo di pistola avrebbe solo ferito uno dei due restanti malviventi datisi alla fuga. Il componente della banda, ferito, sarebbe ricoverato in prognosi riservata al Cardarelli di Napoli. Il terzo presunto complice, invece, è ancora ricercato.
Lo stesso proprietario della villetta, si è presentato il giorno seguente nella Procura di Vallo della Lucania insieme al suo avvocato, mostrando il luogo in cui aveva seppellito il ladro freddato dal colpo del suo fucile. L'uomo avrebbe ammesso di aver esploso dei colpi d'arma da fuoco il tentativo di furto avvenuto la sera di domenica 22 giugno. Il 60enne è indagato per omicidio e occultamento di cadavere ma anche formalmente indagato per lesioni gravi ai danni del ladro ferito.
Il cittadino albanese 25enne, ucciso durante il tentativo di rapina, è stato ritrovato, in un sacco, nelle campagne di San Severino di Centola, nei pressi di un campetto sportivo. Sul posto erano intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Sapri e il magistrato, che aveva disposto il sequestro della salma e l'autopsia, che si svolgerà all'ospedale San Luca di Vallo della Lucania.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Vallo della Lucania, vorranno definire la dinamica della sparatoria e a stabilire con certezza chi abbia sparato per primo. Pare che una pistola, che sarebbe stata utilizzata da uno dei malviventi nel conflitto a fuoco, sia stata sottratta durante il furto.
Secondo i colleghi di Radio Alfa, la vicenda, che avrebbe scosso la comunità, avrebbe toccato molti amici e familiari della vittima, tra cui la moglie con la figlia di appena tre anni, che si sarebbero radunati nei pressi della villetta. Circa una trentina di persone di nazionalità albanese, provenienti dal Casertano, si sarebbero presentate sotto casa dell'imprenditore edile con propositi di vendetta. La folla si sarebbe, poi, dispersa, all'arrivo dei carabinieri, con l'area che è, tuttora, sotto stretto controllo.
Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale della Lega, Aurelio Tommasetti: "Solidarietà all'imprenditore - si legge in una nota dell'ex Rettore dell'Università degli Studi di Salerno - minacciato per essersi difeso. È assurdo che chi protegge la propria casa venga indagato. La spedizione punitiva rappresenta una deriva inaccettabile. Come se non bastasse ora il nostro concittadino, già violato nell'intimità della sua proprietà, deve temere per la sua incolumità e quella dei suoi cari. Chiedo tolleranza zero per chi si rende protagonista di simili atti intimidatori, violenti e pericolosi, in totale spregio della legge. Chi non rispetta la nostra legge può tornare nei Paesi da dove è venuto".