E' un vero e proprio show quello che mette in piedi Stefano Bandecchi nell'aula consiliare di Palazzo Bazzani. E finisce col Sindaco di Terni e Presidente della Provincia che - lasciandosi andare su una sedia con le molle ormai sbrindellate dall'uso - prende a prestito il Roberto Benigni di Johnny Stecchino. "Qui per anni hanno fatto tutto un magna magna. Guardate che sedie! Ecco dove sono finiti i soldi pubblici".
Ma bisogna riavvolgere il nastro alle 15.30 per capire cos'è successo. E' quella l'ora in cui il consiglio provinciale sarebbe dovuto cominciare constatata, con l'appello, la sussistenza del numero legale. E invece - per tutti a sorpresa, meno che per Bandecchi che dice di averlo saputo già domenica mattina - non ci sono i consiglieri del centrosinistra e quello di Fratelli d'Italia e del gruppo Misto (centrodestra). E così, coi soli 4 di Alternativa Popolare e il forzista vicepresidente Francesco Ferranti, il consiglio salta. E con la riunione salta anche la variazione del bilancio programmata dal presidente Bandecchi per consentirgli di remunerare il nuovo Direttore generale dell'ente e il suo capo di gabinetto, il consigliere comunale di AP Raffaello Federighi.
E così parte lo show bandecchiano. Una improvvisazione che il sindaco di Terni, eletto con voti trasversali dai sindaci di entrambi gli schieramenti in libera uscita dalle coalizioni maggioritarie che non riescono a produrre soluzioni di compromesso, mette in atto contro l'Aventino delle opposizioni.
Legge un lungo articolo, Stefano Bandecchi. Un pezzo risalente ai giorni in cui Laura Pernazza (Forza Italia) fu rieletta presidente della Provincia di Terni coi voti e il sostegno determinante di Alternativa Popolare. Un articolo pieno di dichiarazioni virgolettate, in cui la ex presidente annunciava l'accordo con Alternativa Popolare, anticipando lo schema di intesa politica che sarebbe poi perdurato altri tre mesi e mezzo con Ferranti come traghettatore.
"Non le abbiamo mai fatto mancare un voto - ricorda il leader di AP - e mai lo abbiamo fatto mancare a Francesco Ferranti, oggi vicepresidente, quando gestì la Provincia per qualche mese. Noi siamo coerenti. Fedeli alla parola data. Gli altri sono traditori. Una coalizione di perdenti che ha regalato il Comune di Perugia e la Regione Umbria al centrosinistra e che si crogiola nelle sconfitte. Io ho buttato soldi nella campagna elettorale per le regionali, li ho buttati a Genova per aiutare Forza Italia. E questo è il ringraziamento dei piccoli esponenti di provincia del centrodestra. Vado d'accordo solo con la Lega, che sono persone perbene e mantengono la parola data. Ma qui purtroppo non hanno consiglieri. Credo che Meloni e Tajani debbano sapere quello che fanno i loro rappresentanti in Umbria, perché non penso proprio che gli ordini vengano da loro. Ma da piccoli capibastone locali".
Poi chiede conferma a Ferranti del voto favorevole di AP in tutte le delibere di Pernazza e del suo interregno. E dal vicepresidente forzista, unico presenta alla seduta del centrodestra, arriva la sottolineatura di un comportamento istituzionale irreprensibile da parte del partito bandecchiano.
"Abbiamo votato sempre insieme - annuisce Francesco Ferranti -, solo il PIAO, il Piano Integrato di Attività e Organizzazione, ha avuto il voto contrario del centrosinistra. Ma dopo l'approvazione, è stato dato mandato di sottoporre al nuovo presidente, chiunque ella o egli fosse, la possibilità di emendarne i contenuti, perché prima viene la corretta gestione dell'ente poi viene il confronto politico. Prima per me bisogna garantire alle scuole di avere il gas per accendere il riscaldamento e bisogna garantire di avere gli operai di poter tagliare il verde e manutenere le strade provinciali. Poi ci distingueremo politicamente".
Bandecchi annuisce e chiude come nei film americani. Quando al protagonista il villain chiede se la sua sia una minaccia. "Quello che do al centrodestra è un avvertimento - spara il Presidente della Provincia -. Da oggi avranno un nemico in più. E un nemico di quelli accaniti".
Bandecchi ne ha anche per il centrosinistra, assente al pari della coalizione avversaria. "Allearmi con loro? Ma manco per sogno. Mi fanno venire l'orticaria solo a sentirli. Però sono più intelligenti del centrodestra, anzi gli nascondono la palla. Ma lo vedete? Con 3 consiglieri sono riusciti a bloccare il consiglio. Mi dicono che tutta questa roba l'abbia architettata la ex presidente Pernazza, io non so se sia vero. Però un centrodestra come quello umbro, che per fare dispetto a Bandecchi si allea col centrosinistra, è come il marito che si taglia gli attributi per far dispetto alla moglie. In ogni caso, il centrosinistra ha scelto la strada dell'ignavia e dell'assenza. Non pervenuto. Li si nota più quando non ci sono che quando sono presenti, per dirla con Nanni Moretti, il loro regista di riferimento".
Il fiume in piena Bandecchi entra poi nello specifico. Quello del consiglio saltato per non permettergli di nominare Dg e capo di gabinetto. E delle motivazioni politiche che ci sono alla base. E lui spara cannonate ad altezza d'uomo.
"Si preoccupano delle spese, dicono che la Provincia non ha bisogno di nuovo personale. Ma io non avrei aggravato di un euro le spese per le casse dell'ente, perché non percepisco stipendio. A differenza della consigliera regionale Pernazza, che qui prendeva 96 mila euro di emolumenti. Ai quali si aggiungono 9 persone assunte nel periodo elettorale. Sia ben chiaro, io non ce l'ho con loro. Sono professionisti integerrimi e competenti. Ma abbiamo speso, nella fase in cui Pernazza si preparava a lasciare Palazzo Bazzani per andare in Regione, ben 500 mila euro di nuovi stipendi che ogni anno, da qui in avanti, peseranno sul bilancio dell'ente. Se non c'era bisogno di nuovo personale per le poche deleghe che ha la Provincia, come sostengono lor signori, perché hanno fatto queste assunzioni? DG e capo fi gabinetto sarebbero costati solo 60 mila euro, zero se considerate che il Presidente non prende stipendio".
Alla fine del lungo monologo, Stefano Bandecchi ricomincia davanti alle telecamere e agli smartphone di siti e tv locali. Il suo sfogo, tra un vaffa rivolto al centrodestra, un epiteto colorito al centrosinistra e un guanto di sfida lanciato alla politica, si conclude con lo show delle sedie che abbiamo raccontato all'inizio del pezzo.
Ma c'è anche la parte di rivendicazione, quella in cui ricorda le cose fatte in questi anni. E quelle che vorrebbe continuare a fare.
"Io venerdì vado a Perugia a chiedere soluzioni per il tasporto pubblico locale - continua agguerrito -. Poi ci ritorno per cercare di evitare che srotolino pannelli solari in mezzo alla campagna umbra, come 36 campi di calcio. Lo faccio per i sindaci che mi hanno votato e per quelli che non lo hanno fatto. Come a Terni opero per cercare di fare le cose che le precedenti amministrazioni hanno mandato allo sfascio. Mi hanno criticato per i vigilantes, ma da quando non ci sono i vandali stanno distruggendo tutto. La Passeggiata, il centro cittadino, i beni del Comune, le fontane, le panchine. Da luglio rimetto i vigilantes, così almeno non spenderemo centinaia di migliaia di euro per riparare i danni degli incivili. E poi la Ternana, sono costretto a occuparmene per garantire che continui a giocare".
La frase sibillina sembra confermare tante voci girate in città alla vigilia delle scadenze federali per l'iscrizione alla prossima serie C. Ma Bandecchi sceglie la strada della risposta istituzionale.
"La Ternana ha fatto tutto in regola - afferma col sorriso sornione - io me ne sono occupato perché il sindaco deve vigilare sugli interessi della città. Non è successo niente di irrituale. Ma state attenti che stavolta vi ho fatto giocare ancora tra i professionisti, la prossima volta vediamo... E finisco con il volley, per il quale Unicusano ha garantito 100 mila euro di sponsorizzazione, riportando la serie A in città in un Palazzetto finalmente utilizzato ad alto livello. Cosa volete di più?".
E alla fine dello show la dichiarazione choc. "Io mi dimetterò da Sindaco e da Presidente della Provincia - afferma tra il sarcastico e il deluso - e mi metterò a fare il segretario nazionale di partito. Così vediamo cosa succede: alla Ternana se non ci penso io morite di fame, alla città, se non ci pensa Bandecchi è in mano ai vandali. Ma che devo fare?".