Passerà alla stora come il "Discorso dell'Ascensore". E' infatti davanti all'impianto montacarichi della Provincia di Terni, cheStefano Bandecchi lancia la bomba delle 13.30. E questa, al contrario di quello che diceva Antonello Venditti, fa male parecchio.
"La Ternana, signori, rischia di fallire!", esclama nell'incredulità generale il sindaco di Terni. Che racconta di un colloquio avuto in mattinata con il presidente del sodalizio rossoverdeStefano D'Alessandro. Incredulità, in realtà, anche un po' malcelata, perché le voci di difficoltà finanziarie del club di via della Bardesca e dei suoi patron, i fratelli romani titolari di Rabona Mobile, giravano con insistenza già da qualche settimana.
I giornalisti sono schierati per fargli domande sulla politica. Ma Bandecchi si interrompe e lancia la clomorosa notizia di giornata.
"Il problema è molto grave - afferma testualmente mentre l'addetto stampa nazionale di Alternativa Popolare digita colpulsivamente il tasto di un ascensore che non ne vuole sapere di arrivare -. Dobbiamo ragionarne molto a breve. Dobbiamo trovare dei punti di coesione. Sennò il prossimo campionato ce lo facciamo in una categoria inferiore".
Accanto a lui il vicesindaco Riccardo Corridore strabuzza gli occhi. L'impressione è che il sindaco di Terni ed ex patron del club rossoverde abbia deciso in totale autonomia di sollevare il tappeto sotto il quale, già da qualche settimana, si stava accumulando la polvere delle difficili condizioni economiche del club.
"Qualcuno doveva dire che c'era un problema - conferma indirettamente il sindaco Bandecchi - Allora ho deciso di dirlo io".
Gli chiedono degli annunci di D'Alessandro. Il sito internet della Stadium. E poi il riscatto di Cianci.
"E io che cavolo ne so? Chiedete alla Ternana. I riscatti? Vuole dire se li hanno rapiti? Come devono pagare i riscatti? - domanda facendo largo uso di sarcasmo -. E' una domanda impegnativa. Io non lo pagherei il riscatto, se mi rapissero. Sono toscano, sono esperto di 'sta roba: quando c'erano rapimenti in Sardegna, una volta portavano la gente in Toscana".
Una risposta, quella dell'ironia e del sarcasmo di cui si fa scudo Bandecchi, che al tempo stesso dà il segno della considerazione di cui gode l'attuale dirigenza rossoverde presso le istituzioni.
Bandecchi si gira ancora verso l'ascensore, che sembra lavorare per i cronisti e non arriva mai. Lui potrebbe scartare di lato e prendere le scale. Ma ormai è un torrente in piena e non si ferma più. Qualcuno gli domanda se senta paura per la situazione del club di via della Bardesca. E lui sfodera una risposta alla Paulo Coelho.
"La paura aiuta l'uomo a resistere - afferma con piglio da filosofo e da imprenditore che ha vissuto tanti momenti di tensione e di dura negoziazione -. Ora la Ternana è in difficoltà perché bisogna fare fronte a delle spese importanti e in tempi molto brevi (sono le scadenze federali di luglio, quelle che costarono la penalizzazione alla Ternana di Guida e che contribuirono ad affossare la striscia vincente di Ignazio Abate, ndr). Ora questa situazione deve essere gestita nella maniera più giusta. D'altronde non è nemmeno tutta colpa di D'Alessandro. Ci sono cose che arrivano dal passato. Però certamente bisogna prendere un provvedimento".
Rivela, Bandecchi di aver avuto in mattinata un lungo e teso colloquio con D'Alessandro. Che fa seguito, secondo indiscrezioni, a quelli avvenuti nel fine settimana che precedette le scadenze per l'iscrizione al prossimo campionato di serie C. Quel fine settimana al termine del quale proprio Bandecchi assicurò tutti dicendo di avere visto i bonifici partiti dalla banca dei fratelli romani per pagare l'iscrizione del club.
"D'Alessandro mi ha detto che lui ha intenzionato a cedere la società - chiarisce il sindaco di Terni -. Quindi la società, voglio dire, potrà anche essere venduta a un nuovo acquirente. Questo è quello che mi è stato detto. Se stiamo lavorando alla soluzione? Lo sto fascendo perché sono il sindaco, ma se vedo che le cose non si fanno nel giusto modo al massimo io prendo le chiavi e le distribuisco a chi verrà. Detto questo, signori, è ovvio che io ci stia lavorando, altrimenti non sarei così informato. Voi ternani ci state lavorando, signori? Speriamo di avere novità a breve, perché ci sono delle scadenze: c'è un proprietario tocca a lui pagarle".
Finale con la questione Stadio. Il consiglio comunale ha dato il via libera alla convenzione per l'utilizzo del LIberati. Il Comune sta controllando il PEF e il progetto emendato del club rossoverde. E fortuna, verrebbe da dire ora, che il responsabile del provvedimento Giorgini, stia verificando in dettaglio ogni risvolto della fattibilità dell'operazione e la sua rispondenza alle normative di settore.
"Signori, il progetto Stadio-Clinica è collegato a tutta una serie di cose, ad adempimenti da fare, alla solidità della controparte. Oggi la questione stadio è praticamente ferma nell'attesa che si diradino le nubi sul club che l'ha proposta. Stiamo lavorando regolarmente come amministrazione comunale, ma devo chiarire che la questione del nuovo stadio è della Ternana Calcio. Però prima c'è la squadra di calcio, c'è la maglia. La cosa da risolvere è salvare la squadra e darle la possibilità di giocare in C. Poi penseremo al resto".
Arriva l'ascensore. La bomba resta fuori della porta scorrevole che si chiude dietro a Bandecchi e ai suoi fedelissimi. Il "Discorso dell'Ascensore" è già diventato un cult, una roba da thriller. Uno di quelli che fanno venire gli incubi anche sotto l'ombrellone.