Il presidente della Provincia e sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, non arretra. E per mettere spalle al muro i rivali del centrodestra e del centrosinistra vara il blitz della seconda convocazione. Dopo il nulla di fatto di ieri, ha infatti diramato la chiamata dell'Assemblea di Palazzo Bazzani (in seconda convocazione, elemento fondamentale) per lunedì 23 giugno alle ore 13. E chi lo conosce assicura che sia determinato a far passare la delibera che gli consentirebbe di procedere con la nomina del Direttore generale e del Capo di Gabinetto.
Da quanto trapela, infatti, il segretario generale dell’ente avrebbe chiarito che in questa nuova seduta, in virtù del Testo unico degli enti locali e delle circolari esplicative del Ministero dell’Interno, sarà sufficiente un terzo dei consiglieri provinciali per rendere valida l’adunanza. E Bandecchi già ieri aveva annunciato la mossa: “Sono certo che a questo punto anche centrodestra e centrosinistra parteciperanno ai lavori. In caso contrario, approveremo da soli con Alternativa Popolare i punti all'ordine del giorno”.
La manovra, infatti, si concentra proprio sulla ratifica della deliberazione presidenziale n. 53 del 20 maggio, che prevede una variazione d’urgenza al bilancio 2025/2027, con l’istituzione di un fondo per gli obiettivi di finanza pubblica, strumento propedeutico all’assegnazione degli incarichi dirigenziali.
Non si è fatta attendere la replica di Laura Pernazza, ex presidente della Provincia e attuale capogruppo regionale di Forza Italia, presa di mira nei giorni scorsi da Bandecchi in aula, con l'accusa di aver lasciato un’eredità amministrativa poco chiara e di aver tradito - con il suo partito - un'intesa con Alternativa Popolare.
Attraverso un video pubblicato sui social, Pernazza ha smentito categoricamente ogni legame politico con Bandecchi, rivendicando la correttezza del proprio operato: “Non c’è mai stato alcun accordo politico tra me e Alternativa Popolare. L’unico accordo, e solo a livello nazionale, è stato per le regionali”. In realtà Pernazza aveva governato, fino alla regionali, grazie ai voti dei consiglieri di AP e successivamente lo stesso era successo nell'interregno del suo vice Francesco Ferranti.
La ex presidente ha poi replicato a Bandecchi anche nel merito. “Le parole pronunciate dal presidente della Provincia sono gravi, offensive e soprattutto non corrispondono alla realtà. Ho sempre agito con trasparenza e responsabilità, sia da presidente della Provincia che oggi come capogruppo regionale di Forza Italia”.
Pernazza ha, infine ,affidato ogni giudizio all’opinione pubblica: “Rimetto i fatti al giudizio di chi sa distinguere tra attacchi personali e verità documentabili”.
A blindare politicamente Pernazza è arrivato un comunicato congiunto dei coordinamenti regionale e provinciale di Forza Italia, che bolla le parole di Bandecchi come “gravi, infondate e intollerabili nei toni”. Il partito azzurro rivendica la gestione della Provincia sotto la presidenza Pernazza come “rigorosa, trasparente e in pieno equilibrio contabile”, e denuncia il tentativo dell’attuale presidente di distogliere l’attenzione dalle “evidenti difficoltà politiche e gestionali” che la sua amministrazione starebbe attraversando.
“Le sue esternazioni rappresentano un tentativo maldestro di scaricare su altri la paralisi dell’ente, oggi privo di una maggioranza e in stallo amministrativo”, scrivono i vertici locali di Forza Italia.
Il partito conclude con un appello al rispetto istituzionale: “Ribadiamo la nostra piena fiducia a Laura Pernazza e invitiamo tutte le forze politiche a un confronto serio e costruttivo, degno del ruolo che ricopriamo”.
La nuova convocazione del Consiglio provinciale potrebbe trasformarsi in uno snodo cruciale per il governo dell’ente. Bandecchi, infatti, ha definitivamente archiviato l'alleanza col centrodestra in Umbria, facendo intendere che quello che viene deciso dai vertici regionali dei partiti della coalizione non corrisponda alla posizione delle segreterie romane. Il sindaco di Terni, che ha ricordato di essere stato eletto da una maggioranza trasversale, ha anche chiarito che non intende cercare una maggioranza alternativa col centrosinistra.
Se lunedì si presentassero tutti i consiglieri del centrodestra e del centrosinistra, l’aula potrebbe nuovamente diventare terreno di scontro aperto, con il rischio di un’escalation istituzionale dagli esiti difficilmente prevedibili. Un’eventualità che, anche a giudicare dal tono dei comunicati e delle repliche social, non appare affatto remota.