Di Vanessa Piccioni e Tommaso Franchi
Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi sull’Università “Niccolò Cusano”, di cui si scrive oggi su la Repubblica: “Tutto falso, facciamo paura“.
Nel dettaglio, l’articolo di Repubblica, volto ad illustrare una serie di perplessità circa il valore dell’ateneo, finisce per attaccare per lo più la persona di Stefano Bandecchi, che dice: “Evidentemente iniziamo a fare paura, ci attaccano riportando dichiarazioni datate anni e anni fa, di un singolo, ripetendo cose già dette e già smentite. Sono tutte falsità e glielo spiego in poche parole.“
Sul valore dell’Università privata in particolare, si sofferma Stefano Bandecchi: “Le università private sono facili perché si pagano? Anche la Sapienza si paga. Per un reddito medio alto, calcolando le tassazioni degli studenti in base all’Isee, si arriva a pagare quasi quanto una retta dell’università Niccolò Cusano. Solo che le università private, a differenza di quelle pubbliche, non prendono finanziamenti dallo stato e di conseguenza non costano nulla in termini di tasse ai cittadini. I nostri professori sono delle eccellenze, vengono contattati anche dalle Università cosiddette “in presenza”. C’è solo tanta cattiveria nelle critiche che si rivolgono a me e a ciò che ruota attorno la mia figura. Le accuse che muove repubblica sono false e prive di documentazione: gli studenti non hanno la strada semplificata. Parlano di cose vecchie, non dicono nulla di nuovo perché non c’è nulla di nuovo e io ho già risposto a tutto, sono trasparente“.
L’attacco finisce per essere rivolto più a Bandecchi che all’Università
L’articolo, che era mirato a mostrare i lati negativi delle università telematiche, colpevoli secondo Repubblica di “regalare” titoli legali agli studenti, finisce per essere un attacco ad personam a Stefano Bandecchi. Sull’ateneo Niccolò Cusano, in effetti, non c’è niente di nuovo: un collage male assortito di notizie già pubblicate da Report in passato, a cui erano già seguite le relative repliche e smentite. E il sindaco di Terni spiega il perché: “La verità è che faccio paura. La verità è che Alternativa Popolare fa paura. Perché non mi sembra un caso che nel momento in cui siamo scesi in politica concretamente, come per magia è tornato a galla tutto ciò che era passato, chiarito. Parlano di un mio audio ai tempi del Covid, completamente decontestualizzato. Vogliono dire che io maltratto i miei dipendenti ma poi si smentiscono da soli dicendo che i miei dipendenti sono quasi tutti a tempo indeterminato. Possono scrivere quello che vogliono ma i fatti lo dimostrano: io apprezzo il lavoro dei bravi lavoratori. Vorrei sapere se Repubblica può dire lo stesso”.
Che certa stampa nazionale sia sembrata spesso di parte, non lo dice solo Stefano Bandecchi: la premier Meloni, il leader della Lega Matteo Salvini, la lista dei nomi è lunga ma che siano stati giornalisti o politici, sono per la maggior parte ascrivibili all’area di destra e centrodestra, i “bersagli” preferiti da Repubblica. Ed è proprio sui presunti favoritismi politici di Stefano Bandecchi ad alcuni deputati ed eurodeputati di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si concentra la gran parte dell’invettiva di Repubblica: donazioni di dubbia natura, dicono. Ma si trattava di donazioni elargite da parte di un cittadino italiano, come ce ne sono tante del resto… di cui però, si parla molto meno. E così facendo si rischia di fare più politica con il giornalismo che con la politica stessa. Questo ciò che Bandecchi riassume, a Tag24Umbria parlando anche del caso Palamara.
Palamara, sceglie Alternativa Popolare e diventa nuovamente bersaglio
Luca Palamara, ex magistrato italiano ed ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura, è stato il più giovane presidente dell’ANM, fu espulso a causa di una serie di inchieste giudiziarie che lo descrivevano come un mediatore nell’assegnazione di incarichi di rilievo. Durante la trasmissione “Non è l’Arena” del 31 Maggio 2020 Palamara decise di rilasciare un’intervista chiarificatrice, dove specificava: “Essere identificato come il male assoluto può fare comodo a qualcuno. Io mediavo tra le singole correnti dell’Anm ma non esisteva un solo Palamara, c’erano tanti mediatori. Ero diventato una figura di riferimento per tanti colleghi ma non per fare cose illecite“. Fatto sta, che di Palamara dal 2021 si è parlato poco e niente, ma l’ex magistrato è nuovamente balzato agli onori di cronaca dopo la scelta di candidarsi con Alternativa Popolare: i quotidiani si sono nuovamente riempiti di articoli su di lui. E Bandecchi sottolinea questo aspetto: “C’è paura, lo ripeto. Paura di chi vuole fare politica vera, parlando direttamente con i cittadini. Ecco perché si parla di me, di Palamara, di Alternativa Popolare e della Cusano. Facciamo paura e vogliono metterci a tacere“.