All’hotel Capranichetta di Roma si è tenuto l’evento che ha ufficializzato la candidatura di Alternativa Popolare alle elezioni europee. In un punto stampa precedente all’evento, aveva parlato anche Luca Palamara ufficializzando la sua candidatura alle elezioni europee di giugno, per poi lasciare la parola al coordinatore nazionale di Alternativa Popolare e sindaco di Terni Stefano Bandecchi.

Bandecchi sulle Regionali in Umbria: AP con Corridore

Stefano Bandecchi, in risposta ad una delle prime domande poste dai giornalisti ha subito dato la conferma sulla scelta di Riccardo Corridore come candidato a presidente dell’Umbria per le elezioni regionali. Le sue parole: Alle regionali in Umbria candidiamo Corridore convinti che faremo la nostra parte. Le regionali, tra l’altro, vengono dopo le europee e molte comunali. Prenderemo Livorno che, secondo me, è già nostra, e lotteremo su Perugia. Vediamo anche per Firenze e Foligno. Comunque daremo filo da torcere a tutti”.

Bandecchi su Terni: “Ho fatto una promessa, la lascio solo per palazzo Chigi”

L’evento si è svolto al seguito di tanti giornalisti che hanno rivolto numerose domande al sindaco di Terni, tra cui alcune che riguardavano anche il futuro di Bandecchi come sindaco. A questo avrebbe risposto chiaramente: Lascerò Terni solo quando diventerò presidente del Consiglio, ho un impegno con i ternani“.

In particolare sulle europee: “Non corriamo pensando che non arriveremo mai al 4%, corriamo pensando di vincere e facendo il possibile per riuscirci, dopodiché io farò da capolista meno che nel centro dove forse ci sarà Palamara, ma non andrò a Bruxelles”.

Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi si sofferma anche sul problema astensionismo: “La politica non vuole riportare le persone a votare perché non sa gestire la mole di persone che ci sarebbe, altrimenti i modi per risolvere l’astensionismo si trovano. Gli italiani si sono rotti le scatole di chi promette la luna e poi non gliela può dare. Gli italiani vogliono cose concrete: sono stanchi di sentirsi raccontare falsità. Come nel mondo dell’imprenditoria servono soluzioni concrete”. E sulla figura della donna: “Non mi interessa il sesso delle mie esponenti politiche o delle mie dipendenti. Nel consiglio comunale o nelle mie aziende spesso anche i ruoli apicali sono ricoperti dalle donne: a me interessa solo che una persona sappia lavorare bene”.