Stefano Bandecchi approda in Molise per la campagna elettorale in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Il suo camper arriva a Isernia e il segretario nazionale di Alternativa popolare e sindaco di Terni non perde l’occasione per incontrare la gente. Un modo per guardare negli occhi gli elettori, riducendo l’intermediazione dei mass media. E per parlare direttamente a chi entrerà nella cabina elettorale con la stanchezza e la rassegnazione generata dal distacco dalla politica. Una situazione che vede circa il 50% degli elettori disaffezionato alla politica e alle elezioni.
Emblematico il caso di un un passante che si ferma incuriosito dalla campagna elettorale di Alternativa popolare. E che incalza proprio Bandecchi: “Io sono rimasto a Berlinguer – dice – e siccome ormai tutti dicono le stesse cose non andrò a votare“.
Il segretario nazionale di Ap cerca di far passare la diversità della sua proposta. “Guardi che io sto raccogliendo le firme per Marco Rizzo, uno che la pensa come lei – racconta -. Ed è proprio perché, anche se politicamente siamo diversi, credo però nella democrazia. Ci pensi a uno di noi, quando dovrà andare a votare. E non rinunci a questo diritto“.
Bandecchi in Molise: “Siamo nel PPE, ma ho dovuto togliere il nome dal simbolo. Cominciamo a fare paura”
Alle tv locali e ai giornalisti delle testate molisane, Stefano Bandecchi mostra il simbolo del suo partito, che si troverà sulle schede elettorali. E spiega: “Lunedì presenteremo a Roma le nostre liste. Ma rischiamo di dover andare a un contenzioso giuridico, nonostante siamo tra i fondatori e membri da sempre del PPE. Dovremo presentare una documentazione aggiuntiva, ma siamo molto fiduciosi. Però hanno fatto togliere il mio nome dal simbolo. Un segnale che la vecchia politica, quella dei partiti che hanno fallito, ha paura di noi. Della nostra crescita“.
Davanti al camper il segretario nazionale di Alternativa popolare ripete il mantra di questa fase della campagna elettorale. “Siamo la novità, siamo quelli che vogliono portare un’idea di Italia diversa in Europa. Chi ci ha rappresentato in questi anni si è diviso sull’ideologia e sull’appartenenza. E non ha difeso gli interessi nazionali. La nostra è una testimonianza importante per dire che l’Italia deve contare di più. Siamo tra i paesi fondatori dell’Unione. Abbiamo un ruolo determinante e strategico, anche in tema di geopolitica internazionale. Dobbiamo smetterla di dire che è colpa dell’Europa, ma farci rappresentare da chi, in questa Europa, vuole occuparsi dell’Italia e dei suoi problemi. E vuole renderla più forte“.
La difesa comune dell’Europa rispetto ai rischi che arrivano da Est
La difesa comune europea e le parole d’ordine di Alternativa popolare, sono i temi che Bandecchi affronta durante i primi incontri pubblici in Molise.
“Ormai ci copiano tutti – afferma il segretario nazionale di Ap e sindaco di Terni -. Siamo stati i primi a parlare della necessità di rafforzare la difesa continentale e siamo stati i primi a dire che serve più Italia. Il nostro marketing politico è sempre stato incentrato su questi temi, che gli altri non fanno che riprendere. Perché sanno che siamo nel giusto. Poi però isolano l’Italia, sul tema della difesa comune, e votano con Romania e Ungheria per ragioni ideologiche o di appartenenza. Non sono guerrafondaio, anzi. Ma con le pressioni esterne che arrivano anche alle nostre frontiere continentali da Paesi come la Russia, è necessario pensare alla difesa comune“.
Infine, una battuta dedicata alle persone comuni. A chi si è disamorato della politica e pensa di non andare nemmeno alle urne.
“Ho 64 anni e due nipotini, potrei stare a casa a riposarmi. E invece sono qui, perché anche io mi sono roto le scatole di come viene amministrata la cosa pubblica. Serve l’impegno di tutti. Di Bandecchi, che prende il camper e scende in Molise, e di chi deve andare al voto per cambiare le cose. Confido che l’8 e il 9 giugno le persone di buona volontà capiranno che non recarsi alle urne è una scelta sbagliata. È la scelta di non aderire al cambiamento, per lasciare tutto così com’è adesso“.