Grandi manovre politiche in queste ore quelle che porteranno alla sigla dell’accordo tra centrodestra e Alternativa Popolare. Un accordo a livello nazionale che farà entrare di diritto il partito di cui Stefano Bandecchi è segretario, in un’ampia compagine politica al fianco di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia e per cui le prossime elezioni regionali costituiranno il primo vero banco di prova. Ora Bandecchi annuncia all’Ansa che sta già lavorando sulle liste che il partito presenterà in Umbria, Liguria ed Emilia Romagna.
Bandecchi sulle liste di AP alle regionali: “Io capolista? Da valutare”
Quando l’Ansa chiede a Bandecchi se pensa di candidarsi da capolista, risponde che AP valuterà. “Se servirà ci sono, ma a me non interessa entrare in consiglio regionale” ha affermato. E ribadisce, come già fatto, la sua volontà di continuare a fare il sindaco di Terni, il laboratorio politico di AP “dove la mentalità pratica, imprenditoriale che abbiamo portato, sta cambiando la città“.
E qui traccia un bilancio dei mutamenti in atto nella Città dell’Acciaio che sta reiventandosi sempre più come Città dell’amore. “Ogni giorno cambia qualcosa (a Terni ndr), il Pil è cresciuto, finalmente abbiamo flussi turistici” ha sottolineato il primo cittadino.
“Le mie idee si stanno rivelando vincenti e oggi Terni è anche al centro della politica nazionale, di una nazione che va rieducata nel senso più ampio del termine. Io ho una mentalità imprenditoriale, collaborativa e fattiva. A me non si può dire che per quattro mesi una cosa deve stare ferma, me ne sbatto, con me non si tarda. Si fa, punto” conclude così con l’Ansa Stefano Bandecchi.
Il Pd all’attacco: “Badecchi è un personaggio in cerca d’autore”
Da pochissimo è arrivata la replica da parte della segreteria del Partito Democratico di Terni che accusa Bandecchi di essere sempre stato “un personaggio in cerca d’autore e di visibilità” oltre che dalla parte della destra. “Niente di nuovo sotto il sole perciò, come è sempre stato lapalissiano che il Comune di Terni non è mai stato l’obiettivo, né l’amministrazione della città una sua preoccupazione, ma un gradino verso la scalata politica utile all’uomo e all’imprenditore. Cosa che ha dimostrato ogni giorno di questo mandato amministrativo, mai rivolto alle problematiche della città” così si legge in una nota.
Il Pd ternano non manca di far notare come l’accordo a livello nazionale con il centrodestra strida con quanto accaduto finora nella massima assise cittadina. “In consiglio comunale arriva alle mani con esponenti di Fdi e poi cerca strapuntino regionale con Tesei, perché “vado a mette a posto le cose con quelli che erano fratelli miei fino all’altro ieri” e perché, spiega, si candida per aiutare Tesei a fare quello che la sua amministrazione non è stata capace di fare“. Anche se su questo punto Bandecchi ha già sottolineato come quella nazionale sia un’alleanza che “vale per tutta l’Italia meno che per Terni, dove non credo che il centrodestra attuale entrerà in coalizione con AP”.
E l’attacco è contro tutta l’attuale coalizione di governo. “La pessima battuta sulla segretaria Pd Schlein non è altro che l’ennesima espressione di becerume, che non poteva evidentemente esimersi dal ribadire, ma il Partito di maggioranza di governo, nel momento più basso della sua credibilità, accentandolo dimostrerebbe di poter scendere ancora più in basso“.
Paparelli (Pd): “Bandecchi finalmente getta la maschera di pseudo centrista”
Sulla questione dell’accordo centrodestra-AP è intervenuto anche il consigliere regionale Fabio Paparelli del Pd. “Ho sempre pensato e sostenuto pubblicamente – scrive in una nota – sin dai tempi del ballottaggio in cui mi sono astenuto, che a Terni ci fossero due destre, quella di Bandecchi, giunta a Terni grazie al duo Tajani/Nevi, (Bandecchi stesso ancora oggi si dichiara vicino e finanziatore di FI) e quella di Meloni e Salvini. Ora finalmente si fa chiarezza e Bandecchi getta la maschera dì pseudo centrista per accodarsi ad un’alleanza di destra che mette in chiaro questa realtà“.
E la questione si amplia perché l’accordo tra AP e il centrodestra a livello locale, qualche domanda la porrebbe. “È interessante chiedere cosa ne penseranno adesso i dirigenti locali del centrodestra – scrive ancora Paparelli – che fino a ieri lo additavano e accusavano di alcune incivili nefandezze, tra sputi e grida, arrivando a chiedere la revoca della cittadinanza onoraria a suo tempo maldestramente concessa. Cosa ne pensano inoltre i membri della sua giunta che, ad ogni piè spinto rimarcavano la loro adesione da sinistra ad AP e perfino quegli elettori di centro-sinistra che, in buona fede, lo hanno votato al ballottaggio“.
Paparelli torna quindi sull’impossibilità dichiarata da Bandecchi di eventuali alleanze con il centrosinistra. “È inqualificabile il modo in cui oggi lo stesso Bandecchi, provando a giustificare questa scelta, ha dichiarato di non avere nulla in comune con il PD e la sua segretaria nazionale. Il suo agire in maniera becera, irrispettosa e muscolare è il solo modo che ha per provare a guadagnarsi spazio sui media. È pur vero che un sindaco che si permette di sputare e insultare cittadini e tifosi, non poteva trovare un’altra collocazione se non in quella di una destra completamente allo sbando“.
Poi torna sulle tensioni tra il sindaco di Terni e il centrodestra locale. “Ma chi conosce i veri rapporti tra Bandecchi e gli esponenti della destra locale, segnati da un conflitto perenne in consiglio comunale, è legittimo che si domandino anche quali siano i veri motivi che hanno portato a questa alleanza: che di politico potrebbe avere davvero ben poco“.
“Rimaniamo dunque fermamente convinti – conclude Paparelli – che la nostra comunità meriti di più: merita un confronto serio e costruttivo, non alleanze dettate da interessi personali e poteri fini a se stessi. Bendecchi e Tesei sono, in fondo, due facce della medaglia. Sono l’espressione complementare dell’arroganza di una destra incapace e inconcludente che l’Umbria non merita”.
Pasquinelli, Fronte del dissenso: “Bandecchi ultima ruota del carro del centrodestra”
Molto critico sull’alleanza centrodestra-AP è anche Moreno Pasquinelli, candidato alla presidenza della Regione Umbria per il Fronte del dissenso. Un copione che si ripete sottolinea: “Bandecchi, come già fece per le comunali a Perugia, ritira la sua candidatura in vista delle regionali“. E nell’allargamento ad AP predice un ruolo marginale per quest’ultima. “Andrà con la Tesei, diventando l’ultima ruota del carro del centro destra”. “La morale di questa vicenda è semplice: tutto fa brodo per restare al potere” aggiunge.
E non si risparmia neanche sul campo larghissimo. “Dalla parte del centro sinistra stessa musica – afferma ancora Pasquinelli -: un’ammucchiata oscena con tante liste dietro al Pd pur di raccattare voti a strascico“.
“Centro destra e centro sinistra sono come i ladri di Pisa – prosegue Pasquinelli – litigano di giorno per rubare (voti) di notte. Ci vogliono far credere che le prossime elezioni saranno un referendum, che sarebbe inutile votare per forze nuove opposte alle due ammucchiate, come il Fronte del dissenso. In verità stanno dicendo che ci considerano un pericolo. Chi ragiona con la sua testa sa che il solo voto utile è quello che lorsignori considerano una minaccia” conclude.