Nuova fase di distensione nei rapporti tra la Provincia di Terni e la Regione Umbria sulla gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale. Dopo settimane di tensioni istituzionali, il sindaco di Terni e presidente di Palazzo Bazzani, Stefano Bandecchi, ha annunciato le prove tecniche di una possibile intesa sul bando, che dovrebbe consentire a un singolo operatore di presentare un’offerta per tutti e quattro i lotti in cui è stato suddiviso il servizio. Un cambio di passo che potrebbe facilitare la nascita di una cabina di regia unica e migliorare l’efficienza del sistema.
“Abbiamo rindirizzato in maniera regolare il bando - ha dichiarato Bandecchi - per poter avere offerte anche su tutti e quattro i lotti. Questo potrebbe portare, se un’impresa forte si farà avanti, a una gestione unica che rappresenterebbe una grande ottimizzazione. Siamo tutti d’accordo, anche tecnicamente, che quattro gestioni diverse non sarebbero state sane”.
Il presidente della Provincia di Terni ha definito l’esito dell’incontro con la Regione come “molto positivo”, pur sottolineando che resta da affrontare il nodo delle tariffe.
La revisione del bando rappresenta un compromesso che mantiene formalmente la divisione in quattro lotti ma introduce margini di flessibilità operativa, consentendo al sistema di beneficiare di economie di scala, seppure nel rispetto delle disposizioni dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti.
A consolidare la ritrovata convergenza istituzionale è anche la posizione espressa dalla Uil Trasporti dell’Umbria, che ha manifestato pubblicamente il proprio sostegno all’impianto della gara così come riformulato dalla Regione. Il sindacato ha valorizzato il metodo di dialogo scelto dalla presidente Stefania Proietti e dall’assessore Francesco De Rebotti, definendolo “costruttivo e inclusivo”.
“Finalmente si torna a parlare di politiche pubbliche sul TPL in Umbria - si legge nella nota della Uil -. La Regione ha coinvolto preventivamente le parti sociali nel percorso decisionale, evitando fughe in avanti e scelte unilaterali”.
Tra i punti salienti accolti favorevolmente dal sindacato: la possibilità per un solo operatore di partecipare a tutti i lotti, l’adozione di un nuovo piano tariffario con sconti per studenti, la riscrittura del Piano di bacino regionale, e la previsione di una clausola sociale rafforzata che garantisca continuità occupazionale e trattamento paritario per il personale.
La Uil ha infine espresso fiducia nell’operato dell’ente regionale, ribadendo la necessità di un maggiore intervento da parte del Governo nazionale, in particolare sul rifinanziamento del Fondo nazionale trasporti, attualmente fermo, che rappresenta un ostacolo strutturale per ogni progetto di rilancio del servizio pubblico.
Nel frattempo, prende forma una delle iniziative più ambiziose del territorio umbro sul fronte della mobilità sostenibile. Grazie a un finanziamento di oltre un milione di euro, l’Unione dei Comuni del Trasimeno ha avviato la realizzazione di un Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) che punta a collegare in maniera stabile e integrata gli otto comuni dell’area, migliorando i collegamenti interni e l’accessibilità verso le principali direttrici regionali.
Tre le linee d’azione: la definizione del Pums 2025–2035 (108mila euro), l’introduzione del Mobility management comprensoriale (95mila euro), e la sperimentazione della “Terza rete” TPL su gomma con minibus (700mila euro), cofinanziata con 92mila euro dall’Unione stessa. I mezzi collegheranno l’Alta Valnestore con la sponda nord del lago Trasimeno, attraversando Castiglione del Lago e Sant’Arcangelo, e integrandosi con treni, navigazione lacustre e il futuro terminal metrobus di Tavernelle.
Il sindaco di Panicale, Giulio Cherubini, ha dichiarato: “Senza l’Unione dei Comuni non avremmo avuto accesso ai fondi. Questo progetto risponde a una carenza storica di collegamenti interni e può migliorare sensibilmente la mobilità lavorativa, turistica e sociale. Vogliamo renderlo strutturale”.
Il sistema sarà valutato nella sua fase sperimentale e, in caso di successo, potrà essere incluso nel Piano regionale dei trasporti come modello replicabile per altri territori umbri, in una logica di intermodalità e sostenibilità a misura di cittadino.